“Raggio di Luce” - mostra interattiva

Mar 2nd, 2010 | Di cc | Categoria: Cronaca di Napoli

Si inaugura venerdì 5 marzo alle 18,30 presso la sala Einstein del Science Centre di Città della Scienza la mostra interattiva “Raggio di luce”. L’inaugurazione sarà preceduta dal seminario di studio  “I pensieri, le emozioni e le teorie di grandi e piccoli attorno alla luce ” – ore 15,30  sala Saffo ( a seguire il programma).

La mostra  
La luce è essenziale alla vita, ha una forte valenza metaforica ed è un elemento di grande fascino: queste caratteristiche fondamentali la rendono protagonista della mostra interattiva “Raggio di luce”, una struttura itinerante che documenta alcune ricerche realizzate, con  tanti bambini e ragazzi, negli spazi dell’Atelier  Raggio di Luce, presso il Centro Internazionale Loris Malaguzzi di Reggio Emilia.
Obiettivo della mostra è “fare esplorare” la  luce e indagare fenomeni in cui il raggio di luce è scomposto, riflesso, rifratto, diffratto, emesso, propagato.
Un luogo di ricerca e sperimentazione e immersione che stimoli la curiosità, che inviti a guardare le cose in una prospettiva del tutto nuova,  ad interrogarsi e ad incuriosirsi, a costruire ipotesi e teorie. Ipotesi e teorie che accettano l’immaginazione, il fantastico, il narrativo come forme di spiegazione ed interpretazione in interazione con quelle scientifiche e razionali.
Lo spazio, un ambiente dove la luce viene vissuta nelle sue diverse forme percettive, emozionali e razionali, è stato progettato per provocare meraviglia e stupore. Attraverso strumenti interattivi e gli  “illuminatori” è possibile “indagare” la luce, manipolarla, sperimentare come viene colta dai nostri sensi, osservare come si riflette su differenti materiali, come si scompone nei colori dell’arcobaleno, come può produrre immagini ribaltate o come viene trattenuta e rilasciata lentamente da alcune superfici.
Ogni illuminatorio è focalizzato su un fenomeno luminoso - l’arcobaleno, l’incontro fra luce e materia  e  la riflessione - non orienta verso un solo percorso o un’unica soluzione ma è pensato per creare interazioni e scambi.

1. Illuminatòrio “arcobaleni”
L’arcobaleno è un fenomeno “magico” ed estremamente suggestivo che da sempre affascina l’uomo e suscita stupore: il suo manifestarsi, in determinate condizioni, è stata una delle porte di accesso, per l’umanità, per elaborare le attuali conoscenze sulla natura della luce e sui fenomeni della rifrazione, della diffrazione e della genesi dell’arcobaleno.
Attraverso l’interazione tra luce e acqua, plexiglass, cd, specchi, materiali colorati, si può esplorare la composizione dello spettro luminoso, con diversi livelli di esplorazione e analisi, fino ad interrogarsi sull’ordine, sulla somma, sulla sottrazione e sulle lunghezze d’onda dei differenti colori.

2. Illuminatòrio “composizioni di  luce”
L’incontro tra luce e materia svela contemporaneamente alcune caratteristiche della materia come il colore, la opacità o trasparenza, la forma, la grana e alcune qualità della luce, in particolare quelle di trasmissione e di riflessione.
Attraverso l’utilizzo del tavolo luminoso, della lavagna luminosa, di superfici bianche e differenti sorgenti luminose si possono creare paesaggi e ambienti dove narrare con immagini, prodotte dalle ombre e dalle proiezioni luminose dei materiali.
La proiezione crea paesaggi virtuali che attivano narrazioni complesse e differenti dando la possibilità di svelare le regole dell’ingrandimento, del ribaltamento e della messa a fuoco dell’immagine, della propagazione della luce evidenziata dalla trasparenza e dall’opacità delle materie, della trasformazione dei colori per somma e sottrazione e le mutazioni della forma.

3. Illuminatòrio “rimbalzi di luce”

La riflessione è una delle manifestazioni visibili della luce, una presenza quotidiana nell’ambiente da incontrare, manipolare, catturare, riprodurre e spostare nello spazio. Con la riflessione la luce assume la forma di una traccia luminosa e dà la possibilità a bambini e ragazzi di attivare ricerche, formulare ipotesi e teorie intorno all’identità, alla natura ed alle proprietà della luce.
La proposta consente di esplorare, attraverso percorsi di indagine che prendono forma negli spazi dell’Atelier, il fenomeno della riflessione.
Gli angoli di riflessione, la direzione, l’intensità e la diffusione del raggio luminoso, le caratteristiche dei diversi materiali, potranno essere esplorati attraverso sorgenti di luce con differenti proprietà, materiali con diversi indici di riflessione, strumenti di misurazione in ambienti ove è possibile elaborare costruzioni luminose.

Completa il percorso una parte espositiva, che documenta 6 percorsi di ricerca realizzati e documentati nell’Atelier in questi anni di attività  al Centro Internazionale Loris Malaguzzi.
Raggio di Luce si rivolge principalmente ad insegnanti ed educatori, ma anche ad un pubblico di bambini, giovani e adulti, di persone interessate o incuriosite dalle molteplici sfaccettature della luce.

IL PROGETTO
Il progetto dell’Atelier Raggio di luce nasce dalla collaborazione tra Istituzione Scuole e Nidi d’infanzia del Comune di Reggio Emilia, Reggio Children e il Dipartimento di Scienze e Metodi dell’Ingegneria dell’Ateneo di Modena e Reggio Emilia, sulla base dell’esperienza educativa e pedagogica dei nidi e delle scuole dell’infanzia del Comune di Reggio Emilia che si fonda su un’immagine di bambino e ragazzo ricco di potenzialità e competenze e sul riconoscimento dei cento linguaggi che appartengono sin dalla nascita, come dotazione personale, a tutti gli esseri umani.
Da un primo prototipo, esposto al Festival della scienza di Genova 2005, il progetto si è poi sviluppato, in relazione ai nidi e alle scuole dell’infanzia e primarie della città che hanno compartecipato alla ricerca, negli spazi del Centro Internazionale Loris Malaguzzi, luogo culturale teso a valorizzare la ricerca e l’innovazione, la creatività e l’espressività di bambini, ragazzi e giovani.
È nato così un luogo di ricerca e di sperimentazioni multiple in un ambiente dove la luce, nelle sue diverse forme, può essere indagata attraverso strumenti e percorsi capaci di provocare meraviglia, curiosità ma anche di stimolare creatività e approfondimenti.
Si è inteso in questo modo dare forma a un atelier come luogo di ricerca e non solo di divulgazione, e quindi in continua evoluzione e cambiamento.
Il progetto è stato ospitato all’interno di numerosi eventi culturale e formativi.

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