La Parola di oggi

Feb 25th, 2010 | Di cc | Categoria: Religione

LA PAROLA DI OGGI
26 febbraio 2010
Venerdì
S. Romeo - I Quaresima - (C) - I
PREGHIERA DEL MATTINO
“O tu, Signore, amico degli uomini, tu che vedi nei cuori e conosci i
pensieri segreti, strappa il velo di menzogna da cui sono coperto, consuma
con il fuoco della tua verità il peccato che mi attanaglia”. Poiché
conosco la tua legge, tu l’hai incisa nel mio cuore, e io ho chiuso gli
occhi e mi sono accecato sulle tue vie, ho preteso la giustizia quando tu
parlavi di misericordia e ho invocato senza diritto la tua misericordia
per sottrarmi alla tua giustizia. La confessione della mia colpa spalanchi
le porte alla tua luce.

PRIMA LETTURA (Ez 18,21-28)
Io non ho piacere della morte del malvagio, ma che desista dalla sua
condotta e viva.
Dal libro del profeta Ezechiele
Così dice il Signore Dio: “Se il malvagio si allontana da tutti i peccati
che ha commessi e osserva tutti i miei precetti e agisce con giustizia e
rettitudine, egli vivrà, non morirà. Nessuna delle colpe commesse sarà
ricordata, ma vivrà per la giustizia che ha praticata.
Forse che io ho piacere della morte del malvagio - dice il Signore Dio -
o non piuttosto che desista dalla sua condotta e viva?
Ma se il giusto si allontana dalla giustizia e commette l’iniquità,
imitando tutte le azioni abominevoli che l’empio commette, potrà egli
vivere? Tutte le opere giuste da lui fatte saranno dimenticate; a causa
della prevaricazione in cui è caduto e del peccato che ha commesso, egli
morirà.
Voi dite: Non è retto il modo di agire del Signore. Ascolta dunque, popolo
d’Israele: Non è retta la mia condotta o piuttosto non è retta la vostra?
Se il giusto si allontana dalla giustizia per commettere l’iniquità e a
causa di questa muore, egli muore appunto per l’iniquità che ha commessa.
E se l’ingiusto desiste dall’ingiustizia che ha commessa e agisce con
giustizia e rettitudine, egli fa vivere se stesso. Ha riflettuto, si è
allontanato da tutte le colpe commesse: egli certo vivrà e non morirà”.
Parola di Dio.

SALMO RESPONSORIALE (Dal Salmo 129)
R. Perdonaci, Signore, e noi vivremo.
Dal profondo a te grido, o Signore;
Signore, ascolta la mia voce.
Siano i tuoi orecchi attenti
alla voce della mia preghiera. R.
Se consideri le colpe, Signore,
Signore, chi potrà sussistere?
Ma presso di te è il perdono:
perciò avremo il tuo timore. R.
Io spero nel Signore,
l’anima mia spera nella sua parola.
L’anima mia attende il Signore
più che le sentinelle l’aurora. R.
Israele attenda il Signore,
perché presso il Signore è la misericordia
e grande presso di lui la redenzione.
Egli redimerà Israele
da tutte le sue colpe. R.

CANTO AL VANGELO (cf. Ez 18,31)
R. Lode a te, o Cristo, re di eterna gloria!
Liberatevi da tutte le vostre iniquità,
dice il Signore,
formatevi un cuore nuovo e uno spirito nuovo.
R. Lode a te, o Cristo, re di eterna gloria!

VANGELO (Mt 5,20-26)
Va’ a riconciliarti con il tuo fratello.
+ Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: “Se la vostra giustizia non
supererà quella degli scribi e dei farisei, non entrerete nel regno dei
cieli.
Avete inteso che fu detto agli antichi: Non uccidere; chi avrà ucciso sarà
sottoposto a giudizio. Ma io vi dico: chiunque si adira con il proprio
fratello, sarà sottoposto a giudizio. Chi poi dice al fratello: stupido,
sarà sottoposto al sinedrio; e chi gli dice: pazzo, sarà sottoposto al
fuoco della Geenna.
Se dunque presenti la tua offerta sull’altare e lì ti ricordi che tuo
fratello ha qualche cosa contro di te, lascia lì il tuo dono davanti
all’altare e va’ prima a riconciliarti con il tuo fratello e poi torna ad
offrire il tuo dono.
Mettiti presto d’accordo con il tuo avversario mentre sei per via con lui,
perché l’avversario non ti consegni al giudice e il giudice alla guardia
e tu venga gettato in prigione. In verità ti dico: non uscirai di là
finché tu non abbia pagato fino all’ultimo spicciolo!”.
Parola del Signore.

OMELIA
Gesù vuole farci “salire” con lui a Gerusalemme: egli non vuole che noi
restiamo nella “pianura”. Vuole che siamo “perfetti come il nostro Padre”!
Com’è possibile questo? La perfezione che Gesù ci mostra, non lo capiremo
mai abbastanza, non si pone sul piano della giustizia: non si tratta di
voler esercitare alla perfezione tutte le virtù morali, di non commettere
nessun errore nei confronti della legge di Dio. Ne siamo veramente
incapaci! Si tratta piuttosto di imitare prontamente il Padre in ciò che
più gli è proprio: il suo amore misericordioso e senza limiti.
Si tratta di avere nei nostri cuori i sentimenti di veri figli e figli del
Padre. Con ciò, Gesù ci chiede soprattutto una delicatezza estrema nei
nostri rapporti di fratellanza. Non arrabbiarsi mai con un fratello, non
trattarlo mai da stupido, non fosse che con il pensiero, non è cosa da
poco! Ma Gesù che conosce benissimo il cuore del Padre, dà una tale
importanza all’amore fraterno da arrivare a raccomandarci di “lasciare il
dono davanti all’altare” per andare a riconciliarci con un nostro
fratello. Difatti, ci capita talvolta di percepire come un’ombra, come un
peso sul nostro cuore, e abbiamo un bel pregare: nostro Padre sembra
lontano; è probabilmente perché serbiamo un risentimento, una tentazione
di collera, un rancore nei confronti di un fratello. E Dio attende che noi
perdoniamo. Tale è la legge costante della misericordia: la riceviamo dal
Padre nella misura in cui la professiamo con i nostri fratelli. Ma è
l’amore infinito che abita nei nostri cuori che ce ne rende capaci.

PREGHIERA DELLA SERA
Mi credevo, Signore, come il giusto Abele che ti presentò una piacevole
offerta, e mi avvicinavo a te attendendo il tuo favore.
Come potresti tu gradire la mia preghiera se in essa non arde l’amore per
il prossimo e quello per i miei avversari? Come Caino, ero diventato
assassino della mia coscienza e non vedevo più che il sacrificio che tu
gradisci è quello di un cuore spezzato che non si rassegna ad accettare
le separazioni, i dissensi e i risentimenti tra fratelli.

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