La Parola di oggi
Feb 23rd, 2010 | Di cc | Categoria: ReligioneLA PAROLA DI OGGI
24 febbraio 2010
Mercoledì
S. Edilberto, re - I Quaresima - (C) - IPREGHIERA DEL MATTINO
“Dal ventre degli inferi, come Giona, grido nella miseria. Tu mi hai
respinto nel profondo dei mari e i flutti mi hanno circondato; non
respingermi, Signore, ritira la mia vita dall’abisso delle acque. Il
diluvio del peccato mi inonda con i suoi flutti mortali. Allunga su di me
la tua mano come facesti per Noè, come facesti per Pietro sul mare
scatenato”. Poiché io ti ho riconosciuto, o figlio di Dio, tu sei il mio
Salvatore e sei il Salvatore di questa generazione perduta e già i miei
occhi vedono il tuo corpo disegnare tra cielo e terra il regno della
riconciliazione.
PRIMA LETTURA (Gn 3,1-10)
I Niniviti si convertirono dalla loro condotta malvagia.
Dal libro del profeta Giona
In quel tempo, fu rivolta a Giona la parola del Signore: “Àlzati, va’ a
Ninive la grande città e annunzia loro quanto ti dirò”. Giona si alzò e
andò a Ninive secondo la parola del Signore. Ninive era una città molto
grande, di tre giornate di cammino. Giona cominciò a percorrere la città,
per un giorno di cammino e predicava: “Ancora quaranta giorni e Ninive
sarà distrutta”.
I cittadini di Ninive credettero a Dio e bandirono un digiuno, vestirono
il sacco, dal più grande al più piccolo.
Giunta la notizia fino al re di Ninive, egli si alzò dal trono, si tolse
il manto, si coprì di sacco e si mise a sedere sulla cenere.
Per ordine del re e dei suoi grandi, fu poi proclamato in Ninive questo
decreto: “Uomini e animali, grandi e piccoli, non gustino nulla, non
pascolino, non bevano acqua. Uomini e bestie si coprano di sacco e si
invochi Dio con tutte le forze; ognuno si converta dalla sua condotta
malvagia e dalla violenza che è nelle sue mani. Chi sa che Dio non cambi,
si impietosisca, deponga il suo ardente sdegno sì che noi non moriamo?”.
Dio vide le loro opere, che cioè si erano convertiti dalla loro condotta
malvagia, e Dio si impietosì riguardo al male che aveva minacciato di fare
loro e non lo fece.
Parola di Dio.
SALMO RESPONSORIALE (Dal Salmo 50)
R. Tu gradisci, Signore, il cuore penitente.
Pietà di me, o Dio, secondo la tua misericordia;
nella tua grande bontà cancella il mio peccato.
Lavami da tutte le mie colpe,
mondami dal mio peccato. R.
Crea in me, o Dio, un cuore puro,
rinnova in me uno spirito saldo.
Non respingermi dalla tua presenza
e non privarmi del tuo santo spirito. R.
Tu non gradisci il sacrificio
e, se offro olocausti, non li accetti.
Uno spirito contrito è sacrificio a Dio,
un cuore affranto e umiliato,
tu, o Dio, non disprezzi. R.
CANTO AL VANGELO (cf. Gl 2,12-13)
R. Lode a te, o Cristo, re di eterna gloria!
Ritornate a me con tutto il vostro cuore,
dice il Signore,
perché io sono buono e misericordioso.
R. Lode a te, o Cristo, re di eterna gloria!
VANGELO (Lc 11,29-32)
A questa generazione non sarà dato che il segno di Giona.
+ Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, mentre le folle si accalcavano, Gesù cominciò a dire:
“Questa generazione è una generazione malvagia; essa cerca un segno, ma
non le sarà dato nessun segno fuorché il segno di Giona. Poiché come Giona
fu un segno per quelli di Ninive, così anche il Figlio dell’uomo lo sarà
per questa generazione.
La regina del sud sorgerà nel giudizio insieme con gli uomini di questa
generazione e li condannerà; perché essa venne dalle estremità della terra
per ascoltare la sapienza di Salomone. Ed ecco, ben più di Salomone c’è
qui.
Quelli di Ninive sorgeranno nel giudizio insieme con questa generazione
e la condanneranno; perché essi alla predicazione di Giona si
convertirono. Ed ecco, ben più di Giona c’è qui”.
Parola del Signore.
OMELIA
Gesù è “più di Salomone”, del quale l’Antico Testamento celebra la
sapienza. Egli vuole farci penetrare in quella “sapienza di Dio” che è
“follia” finché noi la vediamo dall’esterno, cioè nel mistero della sua
croce.
Di fronte ai giudei che da lui reclamano un segno, Gesù proclama che nella
religione che egli istituirà non saranno i segni esteriori i più
importanti. Egli compirà ogni genere di miracolo, ma il grande segno, il
solo segno che deve essere il sostegno estremo di tutti coloro che credono
in lui, è la sua morte e la sua risurrezione. Dio ci concede generalmente
molti segni del suo amore, della sua presenza. Ma quando la nostra unione
con Gesù diventa più profonda, possiamo conoscere dei momenti di grande
debolezza, passare attraverso ogni sorta di purificazione, attraverso
delle morti, delle agonie a volte molto dolorose. Ma questi momenti sono
sempre seguiti da momenti di grazia, di risurrezione del nostro cuore.
Gesù ci insegna a camminare senza timore su questa stretta via che ci
unisce a lui nei suoi misteri.
PREGHIERA DELLA SERA
O redentore dell’uomo e suo giudice, rinuncia al castigo che pesa
sull’umanità. Guarda i tuoi figli che, al richiamo della madre dei
viventi, si vestono di sacco e di cenere come gli abitanti di Ninive.
Ricordati della promessa di non distruggere più. Non guardare la violenza
che regna, né l’odio fratricida, non giudicare le nostre colpe
innominabili, non guardare i nostri peccati ma la fede della tua Chiesa
in preghiera, che fa penitenza e ritorna verso di te, da parte di tutti
gli uomini. Considera il tuo popolo di sacerdoti che intercedono per la
nuova Ninive.