La soluzione per le sedi giudiziarie
Feb 20th, 2010 | Di cc | Categoria: Cronaca Nazionale
Via libera definitivo dal Senato alla conversione in legge del decreto che contiene le norme per far fronte alle sedi vacanti negli uffici giudiziari, in particolare se disagiate. Come alla Camera, l’approvazione è avvenuta all’unanimità.Quattro i punti fondamentali del provvedimento: la copertura delle sedi vacanti, la digitalizzazione del processo civile e penale, la formazione di dirigenti-manager (cioè di quei magistrati che aspirano ai vertici degli uffici giudiziari), la proroga dei magistrati onorari. Fino al 31 dicembre 2014 - prevede la nuova legge - il Csm potrà disporre il trasferimento d’ufficio dei magistrati per coprire i vuoti negli organici delle Procure, “senza il loro consenso”; se nonostante il trasferimento d’ufficio, risultasse ancora una scopertura superiore al 30%, “eccezionalmente”, una parte dei 300 magistrati che assumeranno le funzioni nel 2011, potrà essere destinata, al termine del tirocinio, ad uffici di Procura, sotto il diretto controllo del capo dell’ufficio. Misure “straordinarie” le ha definite fin dall’inizio il ministro della Giustizia, Angelino Alfano, convinto che “assicureranno il funzionamento degli uffici giudiziari di frontiera, più impegnati nel contrasto alla criminalità organizzata e presidio fondamentale per la sicurezza dei cittadini”. Grazie alle nuove tecnologie informatiche, e alle regole tecniche che saranno adottate dal ministero della Giustizia, è previsto che le comunicazioni e le notificazioni tra uffici giudiziari e avvocati siano effettuate per via telematica, riducendo “notevolmente” i flussi cartacei ed abbattendo “in modo drastico” tempi e costi del processo. Sono state, inoltre, previste le aste telematiche per vendere on line i beni nelle procedure esecutive e fallimentari, garantendo trasparenza, celerità ed efficienza delle procedure esecutive. Viene garantita, inoltre, una migliore formazione dei dirigenti degli uffici giudiziari, attraverso corsi gestiti dalla Scuola della magistratura specificamente mirati a valutare le loro capacità organizzative. E, infine, si assicura la continuità dell’apporto dei magistrati onorari.