Ali Shariti, la pre-rivoluzione iraniana
Feb 18th, 2010 | Di cc | Categoria: Scuola e Giovani
Il nostro quotidiano inizia con la pubblicazione della vita e delle opere di alcuni scrittori, che hanno rappresentato lo stato di un popolo. Ali Shariati sociologo iraniano (1933-1977) ben conosciuto come il sociologo della religione. Shariati è considerato uno dei più influenti leader filosofici della pre-rivoluzione iraniana. Ancora oggi i suoi pensieri continuano vivere e far discutere nella società iraniana. ” La tua libertà è la mia religione, la tua felicità è il mio amore e il tuo futuro è l’unico mio desiderio”Lui cambiò il pensiero islamico iraniano nel attualizzare lo sciismo, cercando di adattarlo ai tempi moderni, alla lotta delle classi oppresse e di farne uno strumento della lotta antimperialista. La sua dottrina ha superato le frontiere dell’Iran e anche dello sciismo, nella ricerca di una identità e di una dignità perduta. Originario di Mashad, figlio di un noto teologo, le sue lezioni all’università sulle origini dello sciismo e sulla vita dei martiri e del Profeta erano considerate troppo sovversive. Nel 1964, con l’esilio di Khomeini e l’arresto dei capi religiosi, venne chiamato come predicatore nel nuovo centro culturale islamico di Teheran (Hoseinieyeh Ershad), costruito dalle genti del bazar. La sua oratoria attirò folle sempre più numerose, il pubblico era formato soprattutto da religiosi, studenti e commercianti. Ali Shariati sosteneva che il martirio di Husein a Kerbela era un fenomeno attuale e che il popolo iraniano allora come adesso era vittima della tirannia del regime al potere. L’attualizzare dello sciismo gli valse carcere e torture. Morì in esilio a Londra il 19 giugno 1977. E’ considerato un martire. Durante la rivoluzione islamica molti giovani manifestarono agitando il ritratto di Svariati oltre che quello di Khomeini e degli altri capi religiosi