La Parola di oggi
Feb 15th, 2010 | Di cc | Categoria: ReligioneLA PAROLA DI OGGI
16 febbraio 2010
Martedì
S. Giuliana - VI tempo ordinario (C) - IIPREGHIERA DEL MATTINO
Effondi, Padre buono, il tuo Spirito su di noi: la sua voce interiore ci
guidi in questo nuovo giorno ad alzare i nostri occhi alla Provvidenza tua
che sempre ci previene. Rafforza in noi la fede nel tuo amore. Dacci
“occhi per vedere e orecchi per udire” il tuo Figlio Gesù in ogni prossimo
che incontreremo e fa’ che riconosciamo sempre la sua voce fra le mille
voci di questa giornata.
PRIMA LETTURA - (Gc 1,12-18)
Dio non tenta nessuno.
Dalla lettera di san Giacomo apostolo
Beato l’uomo che sopporta la tentazione, perché una volta superata la
prova riceverà la corona della vita che il Signore ha promesso a quelli
che lo amano.
Nessuno, quando è tentato, dica: “Sono tentato da Dio”; perché Dio non può
essere tentato dal male e non tenta nessuno al male. Ciascuno piuttosto
è tentato dalla propria concupiscenza che lo attrae e lo seduce; poi la
concupiscenza concepisce e genera il peccato, e il peccato, quand’è
consumato, produce la morte.
Non andate fuori strada, fratelli miei carissimi; ogni buon regalo e ogni
dono perfetto viene dall’alto e discende dal Padre della luce, nel quale
non c’è variazione né ombra di cambiamento. Di sua volontà egli ci ha
generati con una parola di verità, perché noi fossimo come una primizia
delle sue creature.
Parola di Dio.
SALMO RESPONSORIALE (Dal Salmo 93)
R. La tua grazia, Signore, ci sostiene.
Beato l’uomo che tu istruisci, Signore,
e che ammaestri nella tua legge,
per dargli riposo nei giorni di sventura. R.
Il Signore non respinge il suo popolo,
la sua eredità non la può abbandonare,
ma il giudizio si volgerà a giustizia,
la seguiranno tutti i retti di cuore. R.
Quando dicevo: “Il mio piede vacilla”,
la tua grazia, Signore, mi ha sostenuto.
Quand’ero oppresso dall’angoscia,
il tuo conforto mi ha consolato. R.
CANTO AL VANGELO (cf. Ef 1,17-18)
R. Alleluia, alleluia.
Il Padre del Signore nostro Gesù Cristo
ci conceda lo spirito di sapienza,
perché possiamo conoscere
qual è la speranza della nostra chiamata.
R. Alleluia.
VANGELO (Mc 8,14-21)
Guardatevi dal lievito dei farisei e di Erode.
+ Dal Vangelo secondo Marco
In quel tempo, i discepoli avevano dimenticato di prendere dei pani e non
avevano con sé sulla barca che un pane solo. Allora Gesù li ammoniva
dicendo: “Fate attenzione, guardatevi dal lievito dei farisei e dal
lievito di Erode!”.
E quelli dicevano fra loro: “Non abbiamo pane”. Ma Gesù, accortosi di
questo, disse loro: “Perché discutete che non avete pane? Non intendete
e non capite ancora? Avete il cuore indurito? Avete occhi e non vedete,
avete orecchi e non udite? E non vi ricordate, quando ho spezzato i cinque
pani per i cinquemila, quante ceste colme di pezzi avete portato via?”.
Gli dissero: “Dodici”. “E quando ho spezzato i sette pani per i
quattromila, quante sporte piene di pezzi avete portato via?”. Gli
dissero: “Sette”. E disse loro: “Non capite ancora?”.
Parola del Signore.
OMELIA
Qui vediamo Gesù muoversi in una direzione diversa da quella dei suoi
discepoli. Essi sono tutti presi dalla mancanza di cibo: Gesù invece li
mette in guardia dal ripiegarsi sulla propria visuale, che diventa una
falsa linea d’azione.
Se vogliamo applicare alla nostra vita questo passo, dobbiamo correggere
questo strabismo che spesso anche noi abbiamo: con un occhio essere sì
presi da Gesù e dalla sua vita, con l’altro occhio inseguire i nostri
piccoli problemi. Occorre invece fissare bene entrambi gli occhi su Gesù,
avere orecchie per lui, cuore aperto su di lui (Mc 8,17-18): contemplare
e comprendere il suo agire, per poi incarnarlo nella vita di ogni giorno.
Vivere il “come in cielo così in terra”.
Contemplando lui, parola viva del Padre, eviteremo l’errore di chiuderci
sulle nostre preoccupazioni o, peggio, di giudicare il suo agire in base
alla nostra visuale, e impareremo ad avere i suoi occhi per contemplare
come dall’alto il ricamo divino che il Padre ha ordito per noi e per i
nostri fratelli, dove tutto risulta come una splendida trama d’amore.
Apriamoci allora alla sua Parola, soprattutto là dove ci comanda di amare
il fratello, ogni fratello: sarà il modo migliore di distogliere il
pensiero da noi e di avere per essi “occhi che vedono, orecchie che
sentono, cuore che batte”. Come lui.
PREGHIERA DELLA SERA
Abbi pazienza e perdono, o Gesù, per noi ciechi, che stentiamo a
comprendere. Trascinaci nel raggio della tua luce, che è la sola nostra
luce.
Così, ripieni di te, possederemo i tuoi occhi già in terra e passeremo nel
mondo con il tuo cuore.
E anche se i nostri occhi si chiudono alla luce del giorno per il riposo
della notte, non si spenga in noi l’amore, e fa’ che ci risvegliamo pronti
a seguirti e ad ascoltarti, per poter portare te e solo te agli uomini del
nostro tempo.