La Parola di oggi

Feb 11th, 2010 | Di cc | Categoria: Religione

LA PAROLA DI OGGI
12 febbraio 2010
Venerdì
S. Eulalia - V tempo ordinario (C) - I

PREGHIERA DEL MATTINO
Ecco che i popoli pagani proclamano la tua gloria: “Ha fatto bene ogni
cosa; fa udire i sordi e fa parlare i muti!”. Noi ti preghiamo, in
particolar modo oggi, Signore, per i missionari, perché possano
assomigliarti in ogni cosa e possano portare con loro le opere
meravigliose che accompagnano la proclamazione della Buona Novella.
Rinnova in noi lo zelo e lo spirito di preghiera perché riflettano la tua
meravigliosa immagine.

PRIMA LETTURA - (1Re 11,29-32; 12,19)
Israele si ribellò alla casa di Davide.
Dal primo libro dei Re
In quel tempo, Geroboamo, uscito da Gerusalemme, incontrò per strada il
profeta Achia di Silo, che indossava un mantello nuovo; erano loro due
soli, in campagna.
Achia afferrò il mantello nuovo che indossava e lo lacerò in dodici pezzi.
Quindi disse a Geroboamo: “Prendine dieci pezzi, poiché dice il Signore,
Dio di Israele: Ecco lascerò il regno dalla mano di Salomone e ne darò a
te dieci tribù. A lui rimarrà una tribù a causa di Davide mio servo e a
causa di Gerusalemme, città da me scelta fra tutte le tribù di Israele”.
Così Israele si ribellò alla casa di Davide fino ad oggi.
Parola di Dio.

SALMO RESPONSORIALE (Dal Salmo 80)
R. Fa’ che ascoltiamo, Signore, la tua voce.
Ascolta, Israele, ti voglio ammonire:
Non ci sia in mezzo a te un altro dio
e non prostrarti a un dio straniero.
Sono io il Signore tuo Dio,
che ti ho fatto uscire dal paese d’Egitto. R.
Ma il mio popolo non ha ascoltato la mia voce,
Israele non mi ha obbedito.
L’ho abbandonato alla durezza del suo cuore,
che seguisse il proprio consiglio. R.
Se il mio popolo mi ascoltasse,
se Israele camminasse per le mie vie!
Subito piegherei i suoi nemici
e contro i suoi avversari porterei la mia mano. R.

CANTO AL VANGELO (cf. At 16,14)
R. Alleluia, alleluia.
Apri, Signore, il nostro cuore
e comprenderemo le parole del Figlio tuo.
R. Alleluia.

VANGELO (Mc 7,31-37)
Fa udire i sordi e fa parlare i muti.
+ Dal Vangelo secondo Marco
In quel tempo, di ritorno dalla regione di Tiro, Gesù passò per Sidone,
dirigendosi verso il mare di Galilea in pieno territorio della Decapoli.
E gli condussero un sordomuto, pregandolo di imporgli la mano. E
portandolo in disparte lontano dalla folla, gli pose le dita negli orecchi
e con la saliva gli toccò la lingua; guardando quindi verso il cielo,
emise un sospiro e disse: “Effatà” cioè: “Apriti!”.
E subito gli si aprirono gli orecchi, si sciolse il nodo della sua lingua
e parlava correttamente. E comandò loro di non dirlo a nessuno. Ma più
egli lo raccomandava, più essi ne parlavano e, pieni di stupore, dicevano:
“Ha fatto bene ogni cosa; fa udire i sordi e fa parlare i muti!”.
Parola del Signore.

OMELIA
“Io sono nel Padre e il Padre è in me. Le parole che io vi dico, non le
dico da me; ma il Padre che è in me compie le sue opere” (Gv 14,10).
Come il Padre, all’inizio dei tempi, plasmò Adamo dal fango muto,
soffiandogli nelle narici un alito di vita, così il Figlio, nuovo Adamo,
stende la mano su un sordomuto, gli mette le dita nelle orecchie, emette
un sospiro e dice: “Effatà” cioè “Apriti!”. La parola di Cristo, come
quella del Padre, è creatrice e ricreatrice: egli dice e così è fatto. Il
Verbo creatore del mondo apre all’uomo le labbra perché reciti e comunichi
le sue lodi, e le orecchie perché ascolti la sua parola: “Ascolta…
Israele …Sono io il Signore tuo Dio”. Toccandola con la saliva che
umidifica la sua parola di vita e di gioia, Gesù scioglie la lingua del
muto e gli dà lingua e parole nuove. Con l’”unzione” delle palpebre
mediante la saliva, Gesù farà ritrovare al cieco nato la vista. Ciò vuole
insegnarci che la parola di Cristo, impregnata di questa “unzione”, fa
ritrovare al mondo la vera luce.

PREGHIERA DELLA SERA
Meraviglioso, Signore, è tutto ciò che fai, quello che capiamo e quello
che non capiamo, quello che apprezziamo e quello che non apprezziamo. La
prova del tempo ci mostra che le tue vie non sono le nostre vie, ma che
tu sempre provvedi al bene di chi ama Dio. Dal male fai sì che si ricavi
un bene più grande, dalla malattia una sorgente di lode, di pazienza e di
compassione. Noi crediamo che tu sei buono e che sei signore di ogni cosa,
anche dell’impossibile. Meraviglioso, Signore, è tutto ciò che fai.

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