La Parola del giorno
Feb 9th, 2010 | Di cc | Categoria: ReligioneLA PAROLA DI OGGI
10 febbraio 2010
Mercoledì
S. Scolastica - V tempo ordinario (C) - IPREGHIERA DEL MATTINO
La tua Provvidenza, Signore, governa il mondo e tutto quanto mi capiterà
oggi avverrà, dunque, per tuo volere.
Spesso, quando soffro, ho voglia di porti l’eterna domanda: “Perché?”. So
che non è questa la domanda da farti, dovrei piuttosto chiederti qual è
il significato di ciò che tu mi fai accadere, “che cosa mi vuoi dire” con
ciò. Tutto il resto è inutile, sterile.
Oggi voglio provare ad afferrare e a capire un avvenimento, almeno come
una tua parola che si rivolge “esplicitamente a me in persona”. Se non
riesco a vederti in ogni cosa, voglio cominciare a vederti in un
avvenimento che già mi attende.
PRIMA LETTURA - (1Re 10,1-10)
La regina di Saba ammirò tutta la sapienza di Salomone.
Dal primo libro dei Re
In quei giorni, la regina di Saba, sentita la fama di Salomone, venne per
metterlo alla prova con enigmi. Venne in Gerusalemme con ricchezze molto
grandi, con cammelli carichi di aromi e di grande quantità di oro e di
pietre preziose. Si presentò a Salomone e gli disse quanto aveva pensato.
Salomone rispose a tutte le sue domande, nessuna ve ne fu che non avesse
risposta o che restasse insolubile per Salomone.
La regina di Saba, quando ebbe ammirato tutta la saggezza di Salomone, il
palazzo che egli aveva costruito, i cibi della sua tavola, gli alloggi dei
suoi dignitari, l’attività dei suoi ministri, le loro divise, i suoi
coppieri e gli olocausti che egli offriva nel tempio del Signore, rimase
senza fiato.
Allora disse al re: “Era vero, dunque, quanto avevo sentito nel mio paese
sul tuo conto e sulla tua saggezza! Io non avevo voluto credere a quanto
si diceva, finché non sono giunta qui e i miei occhi non hanno visto;
ebbene non me n’era stata riferita neppure una metà! Quanto alla saggezza
e alla prosperità, tu superi la fama che io ne ho udita. Beati i tuoi
uomini, beati questi tuoi ministri che stanno sempre davanti a te e
ascoltano la tua saggezza! Sia benedetto il Signore tuo Dio, che si è
compiaciuto di te sì da collocarti sul trono di Israele. Nel suo amore
eterno per Israele il Signore ti ha stabilito re perché tu eserciti il
diritto e la giustizia”.
Essa diede al re centoventi talenti d’oro, aromi in gran quantità e pietre
preziose. Non arrivarono mai tanti aromi quanti ne portò la regina di Saba
a Salomone.
Parola di Dio.
SALMO RESPONSORIALE (Dal Salmo 33)
R. Risplende nei giusti la sapienza del Signore.
Manifesta al Signore la tua via,
confida in lui: compirà la sua opera;
farà brillare come luce la tua giustizia,
quale meriggio il tuo diritto. R.
La bocca del giusto proclama la sapienza,
e la sua lingua esprime la giustizia;
la legge del suo Dio è nel suo cuore,
i suoi passi non vacilleranno. R.
La salvezza dei giusti viene dal Signore,
nel tempo dell’angoscia è loro difesa;
il Signore viene in loro aiuto e li scampa,
li libera dagli empi e dà loro salvezza,
perché in lui si sono rifugiati. R.
CANTO AL VANGELO (cf. At 16,14)
R. Alleluia, alleluia.
Apri, Signore, il nostro cuore
e comprenderemo le parole del Figlio tuo.
R. Alleluia.
VANGELO (Mc 7,14-23)
Ciò che esce dall’uomo, questo contamina l’uomo.
+ Dal Vangelo secondo Marco
In quel tempo, Gesù, chiamata di nuovo la folla, diceva loro: “Ascoltatemi
tutti e intendete bene: non c’è nulla fuori dell’uomo che, entrando in
lui, possa contaminarlo; sono invece le cose che escono dall’uomo a
contaminarlo”.
Quando entrò in una casa lontano dalla folla, i discepoli lo interrogarono
sul significato di quella parabola. E disse loro: “Siete anche voi così
privi di intelletto? Non capite che tutto ciò che entra nell’uomo dal di
fuori non può contaminarlo, perché non gli entra nel cuore ma nel ventre
e va a finire nella fogna?”. Dichiarava così mondi tutti gli alimenti.
Quindi soggiunse: “Ciò che esce dall’uomo, questo sì contamina l’uomo. Dal
di dentro infatti, cioè dal cuore degli uomini, escono le intenzioni
cattive: fornificazioni, furti, omicidi, adulteri, cupidigie, malvagità,
inganno, impudicizia, invidia, calunnia, superbia, stoltezza. Tutte queste
cose cattive vengono fuori dal di dentro e contaminano l’uomo”.
Parola del Signore.
OMELIA
In genere non è il male che mi capita o che subisco ad essere la cosa
peggiore. La cosa peggiore è il male che ho causato. È la coscienza a
dirlo. Si prova meno odio, meno disperazione negli ospedali che fra i
delinquenti.
Non è l’oggetto, ma l’avidità e l’ingiustizia nel modo di impossessarsene
che provocano problemi, a noi e a quelli che sono intorno a noi.
La tendenza a caricare gli oggetti materiali di un valore morale può
diventare una vera tentazione se si arriva ad una mercificazione e, da
essa, all’alibi dell’uomo colpevole o che si sente tale.
Bisogna riconoscere la nostra responsabilità personale, e senza
scappatoie. Infatti siamo noi a dare valore agli oggetti, non il
contrario.
PREGHIERA DELLA SERA
Questo uomo, Signore, mi ha fatto del male! Tu l’hai certo visto meglio
di me eppure non mi hai dato la minima possibilità di difendermi. Tutti
ora sono convinti della mia incapacità; anche fra due anni potrò leggere
quest’opinione sui loro volti. Inoltre, sanno che io sono cristiano e non
tarderanno a collegare i due fatti. Non t’importa nulla, Signore, di
vedermi intrappolato in questa rete di ingiustizie, e la tua Chiesa con
me? Se avessero almeno ragione! Ma tutto è falso, arcifalso!
Che fare? Preferisco, certo, subire tale ingiustizia piuttosto che farla.
Ma tu non puoi farne sparire qualcuna dal mondo e dall’epoca in cui noi
siamo, in cui io sono? Ne resteranno ancora molte!