Di un uomo di mondo, che capisce dove va il vento e cerca di soddisfare chi del suo destino ha le chiavi, si dice: mette il ciuccio dove vuole il padrone. Ecco, Massimo Ciancimino, mezzo criminale, figlio di Vito, criminale e mafioso a tutto tondo, questo proverbio l’ha compreso benissimo e lo sta mettendo in pratica giorno dopo giorno, con intensità sempre crescente. Prima silenzioso, poi prudente, infinte logorroico, il figlio del boss sa bene quello che vogliono sentirsi raccontare certi magistrati militanti in servizio permanente effettivo contro Silvio Berlusconi, il suo partito originario (Forza Italia), il suo governo. E poiché ha molti problemi da risolvere e, guarda caso, la chiave sta proprio nella benevolenza di certe toghe, fa di tutto per accontentarle, vellicato da queste, trattato come un eroe e un martire da Santoro, considerato l’ultimo vate della mafiosità. Dopo aver tentato, senza un solo riscontro, senza una prova che fosse una (anzi con tanti elementi che contraddicevano le sue parole), di infangare Marcello Dell’Utri, considerandolo un compito facile per via della sua condanna in primo grado, Ciancimino junior ha alzato il tiro contro Forza Italia. Sempre senza riscontri, senza contraddittorio, senza portare una prova, un elemento che confortasse queste sue deliranti parole. E’ la parola del padre – morto – contro l’evidenza dei fatti. “Mio padre – racconta la nuova star dei giustizialisti antigovernativi – mi spiegò che Forza Italia era il frutto della cosiddetta trattativa tra Stato e mafia”. Né vale la pena di sottolineare che i “pizzini” che consegna Ciancimino sono pezzi di carta senza arte né parte… ma lui li esibisce neanche avessero il numero di protocollo e il crisma dell’ufficialità. In quello che mostra oggi, di fronte a giudici che non hanno neanche il coraggio né la serietà di mettere in dubbio le sue farneticanti parole, Provenzano scriverebbe a Ciancimino senior: “Sono convinto che Berlusconi potrà mettere a disposizione le sue reti televisive”. Aggiunge Ciancimino junior: “Mio padre mi disse che questo “documento” (cioè un fogliaccio di carta senza arte né parte, ndr), insieme con l’immunità di cui aveva goduto Provenzano e alla mancata perquisizione del covo di Riina era frutto di un’unica trattativa che andava avanti da anni. Con quel messaggio, Provenzano voleva richiamare il partito di Forza Italia, nato grazie alla trattativa, a tornare sui suoi passi e a non scordarsi che lo stesso Berlusconi era frutto dell’accordo”.
Ma guarda caso, Ciancimino ha anche spiegato che la prima parte del “pizzino”, che lui custodiva, sarebbe sparita. Che terribile incidente, che tragedia per la verità… Anche se la vera tragedia è rappresentata da una giustizia che si abbevera alle parole di un mezzo criminale, che attacca il ciuccio dove vuole il padrone, solo per avere un salvacondotto…
fonte ILMATTINALE