La Parola di oggi

Feb 5th, 2010 | Di cc | Categoria: Religione

LA PAROLA DI OGGI
6 febbraio 2010
Sabato
S. Paolo Miki e compagni - IV tempo ordinario (C) - IV
PREGHIERA DEL MATTINO
Ogni battezzato è un inviato, un missionario. Quando guardo la carta del
mondo, del mio paese o anche della mia città, mi sento sorpassato,
Signore. Le statistiche sembrano dire che il numero dei cristiani non
aumenta velocemente, che la scristianizzazione invade intere regioni, che
le vocazioni religiose e sacerdotali non sono abbastanza numerose… Cosa
fare, Signore? “Fai come Maria, mia madre”, mi rispondi. Portando in cuore
il mondo intero, ella sorrideva e faceva del bene a coloro che incontrava.
Che io sia, come lei, un missionario permanente, là dove tu mi hai posto,
Signore.
PRIMA LETTURA - (1Re 3,4-13)
Concedi al tuo servo un cuore docile perché sappia rendere giustizia al
tuo popolo.
Dal primo libro dei Re
In quei giorni, Salomone andò a Gabaon per offrirvi sacrifici, perché ivi
sorgeva la più grande altura. Su quell’altare Salomone offrì mille
olocausti.
In Gabaon il Signore apparve a Salomone in sogno durante la notte e gli
disse: “Chiedimi ciò che io devo concederti”.
Salomone disse: “Tu hai trattato il tuo servo Davide mio padre con grande
benevolenza, perché egli aveva camminato davanti a te con fedeltà, con
giustizia e con cuore retto verso di te. Tu gli hai conservato questa
grande benevolenza e gli hai dato un figlio che sedesse sul suo trono,
come avviene oggi. Ora, Signore mio Dio, tu hai fatto regnare il tuo servo
al posto di Davide mio padre. Ebbene io sono un ragazzo; non so come
regolarmi. Il tuo servo è in mezzo al tuo popolo che ti sei scelto, popolo
così numeroso che non si può calcolare né contare. Concedi al tuo servo
un cuore docile perché sappia rendere giustizia al tuo popolo e sappia
distinguere il bene dal male; perché chi potrebbe governare questo tuo
popolo così numeroso?”.
Al Signore piacque che Salomone avesse domandato la saggezza nel
governare. Dio gli disse: “Perché hai domandato questa cosa e non hai
domandato per te né una lunga vita, né la ricchezza, né la morte dei tuoi
nemici, ma hai domandato per te il discernimento nel giudicare, ecco
faccio come tu hai detto. Ti concedo un cuore saggio ed intelligente: come
te non ci fu alcuno prima di te né sorgerà dopo di te. Ti concedo anche
quanto non hai domandato, cioè ricchezza e gloria come nessun re ebbe
mai”.
Parola di Dio.

SALMO RESPONSORIALE (Dal Salmo 118)
R. Donami, Signore, la sapienza del cuore.
Come potrà un giovane tenere pura la sua via?
Custodendo le tue parole.
Con tutto il cuore ti cerco:
non farmi deviare dai tuoi precetti. R.
Conservo nel cuore le tue parole
per non offenderti con il peccato.
Benedetto sei tu, Signore;
mostrami il tuo volere. R.
Con le mie labbra ho enumerato
tutti i giudizi della tua bocca.
Nel seguire i tuoi ordini è la mia gioia
più che in ogni altro bene. R.

CANTO AL VANGELO (Gv 10,27)
R. Alleluia, alleluia.
Le mie pecore ascoltano la mia voce,
dice il Signore,
io le conosco ed esse mi seguono.
R. Alleluia.

VANGELO (Mc 6,30-34)
Erano come pecore senza pastore.
+ Dal Vangelo secondo Marco
In quel tempo, gli apostoli si riunirono attorno a Gesù e gli riferirono
tutto quello che avevano fatto e insegnato.
Ed egli disse loro: “Venite in disparte, in un luogo solitario, e
riposatevi un po’”.
Era infatti molta la folla che andava e veniva e non avevano più neanche
il tempo di mangiare. Allora partirono sulla barca verso un luogo
solitario, in disparte.
Molti però li videro partire e capirono, e da tutte le città cominciarono
ad accorrere là a piedi e li precedettero.
Sbarcando, vide molta folla e si commosse per loro, perché erano come
pecore senza pastore, e si mise a insegnare loro molte cose.
Parola del Signore.

OMELIA
Gesù vuole fare il punto della situazione con i suoi discepoli al ritorno
dalla loro prima missione apostolica. Si interessa a ciò “che avevano
fatto e insegnato”. Poiché l’apostolo deve trasmettere fedelmente la
parola che gli è stata affidata e con la sua condotta deve rendere
testimonianza alla verità che insegna. Essi hanno faticato molto e hanno
bisogno di riposarsi. Gesù dice loro: “Venite in disparte in un luogo
solitario, e riposatevi un po’”.
Ma essi devono imparare altre lezioni. Innanzi tutto che l’apostolo non
è uno stipendiato, a ore fisse, con vacanze pagate e premi per le ore di
straordinario. No, l’apostolo è un volontario, una persona assolutamente
“donata”. La gente arriva; aspetta una parola: “Non avevano più neanche
il tempo di mangiare”, nota san Marco.
Essi devono soprattutto imparare ad avere lo “sguardo apostolico”.
Lo sguardo di Gesù sugli uomini e le donne che si stringono attorno a
loro. “Gesù si commosse per loro, perché erano come pecore senza pastore”.
Lo spirito missionario nasce da un certo sguardo sulle persone. Uno
sguardo che non si ferma alle apparenze. Uno sguardo che indovina i
bisogni nascosti. Non solamente i bisogni materiali, la sete d’amore, le
angosce segrete, ma anche e soprattutto il bisogno di Dio e della sua
salvezza.
Possono esserci molti modi di guardare una folla. Gli uomini d’affari vi
vedono dei consumatori; i politici dei sostenitori o semplicemente una
scheda elettorale; i commercianti dei clienti; gli sportivi dei tifosi;
gli operatori dei mass-media dei lettori, degli ascoltatori, degli
spettatori; le vedettes dei fans…
Tutti sguardi superficiali che riducono gli altri al profitto che si può
ricavare da loro.
L’apostolo vede “l’uomo nella sua singolare realtà, che ha una propria
storia della sua vita e, soprattutto, una propria storia della sua
anima… L’uomo nella piena verità della sua esistenza… Quest’uomo è la
via della Chiesa…” (Giovanni Paolo II, Redemptor hominis , 14). Cioè,
ogni persona nella sua individualità.
Quante persone nel mondo sono oggi delle pecore senza pastore! Dare loro
del pane è relativamente facile; offrire loro servigi, soprattutto se ci
si sente ripagati con una affettuosa riconoscenza, è altrettanto facile.
Ma donare Dio è il privilegio di colui che si sa amato da Dio e che ama
gli altri in Gesù. Cioè colui che, come Gesù, ha lo sguardo di Dio.

PREGHIERA DELLA SERA
Gesù vide molta folla e si commosse per loro. Che il mio sguardo, Signore,
abbia la stessa lucidità del tuo. Che la visione di tanti fratelli e
sorelle, la vita dei quali sembra aver perso il suo senso, risvegli in me
la carità apostolica, che deve essere la prerogativa di ogni battezzato.
Che coloro che chiami a lasciare tutto per seguirti nella vita religiosa
e sacerdotale siano generosi nella loro risposta. E che tutta la tua
Chiesa, pastori e fedeli, si senta sulla via di una nuova
evangelizzazione.

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