Scuole superiori, le novità da ottobre, “Ora alla pari con gli altri paesi europei”

Feb 4th, 2010 | Di cc | Categoria: Scuola e Giovani

”Con queste riforme dal prossimo anno scolastico avremo delle scuole che possono essere comparate a quelle degli altri Paesi”. Lo ha affermato il premier Silvio Berlusconi, nel corso della conferenza stampa con il ministro dell’Istruzione Mariastella Gelmini al termine del Consiglio dei ministri a Palazzo Chigi. ”Credo che sia molto importante – ha aggiunto - l’attenzione che abbiamo dato alla formazione dei nostri giovani che ancora oggi hanno dallo Stato qualcosa che viene ritenuto dagli organismi internazionali non in linea con i Paese europei piu’ avanzati”. ”La scuola superiore – ha spiegato - necessitava di una riforma perche’, secondo quanto ci dichiarano tutte le imprese e le associazioni, la scuola attuale non sforna ragazzi con cognizioni adeguate alle richieste del mondo del lavoro”. Ed ancora: ”Io ho potuto vedere il diario di tutti gli incontri fatti per la riforma. Sono diverse migliaia gli insegnati che sono stati consultati e hanno partecipato a questa riforma, mettendo a disposizione tutta la loro esperienza”. Il premier ha fatto una puntualizzazione: ”Ci avevano accusato di voler tagliare e ridurre il tempo pieno nella scuola mentre i dati attestano che ci sono 50 mila alunni in piu’ che usufruiscono della maggiore frequenza nelle aule”. Il capo del Governo si è poi complimentato con il ministro dell’Istruzione per il lavoro svolto e perché “Mariastella Gelmini e’ qui e ha lavorato alla riforma della scuola invece di andare in viaggio di nozze”.  Gelmini: riforma epocale senza impronta ideologica Una riforma ”epocale”, senza ”impronta ideologica”: cosi’ il ministro dell’Istruzione, Mariastella Gelmini, ha definito il riordino della scuola superiore varato oggi dal consiglio dei minsitri. ”Si tratta - ha detto in conferenza stampa - di una riforma epocale che ha visto un lavoro molto intenso e l’applicazione di un metodo che mi obbliga a ringraziare tutti quelli che hanno colabborato per metterla a punto. Non ha alcuna impronta ideologica e – ha aggiunto il ministro - per elaborarla abbiamo attinto sia dalla riforma messa a punto a suo tempo dal ministro Moratti sia per l’istruzione tecnica e professionale da qaunto realizzato dal precedente Governo”. La Gelmini ha quindi definito ”incompresibile” il parere contrario espresso dall’opposizione in commissione. In questo modo, ”hanno rinnegato il lavoro fatto da loro stessi”.Per il ministro ”la riforma dell’istruzione tecnica per la prima volta colloca questo segmento di istruzione non in serie B”. ”Il riordino dell’istruzione tecnica e’ una delle risposte piu’ efficaci alla crisi economica. Nel nostro Paese la disoccupazione e’ inferiore alla media europea, ma le difficolta’ riguardano tanti giovani”. La Gelmini ha voluto rispondere alle strumentali critiche di questi mesi: ”Siamo stati accusati di volere la riforma della scuola per fare cassa, nulla di piu’ falso”. Ed ancora: ”Era urgente farla per qualificare gli studi e oggi, grazie al contributo di tutti abbiamo potuto raggiungere questo obiettivo”. Inoltre, ha dichiarato il ministro, ”abbiamo predisposto un piano di orientamento perche’ le riforme non vanno solo approvate ma fatte conoscere agli utenti per consentire scelte responsabili di famiglie e alunni”.Il titolare dell’Istruzione ritiene che ”non ci debba essere nessuna corsa per le iscrizioni” alla scuola superiore. ”C’e’ la possibilita’ - ha assicurato l’esponente del governo - di conoscere puntualmente i contenuti della riforma attraverso opuscoli informativi e il sito del ministero. Oggi era il momento di partire. Ci sono stati quattro passaggi del provvedimento, qualcuno faceva il tifo perche’ il Consiglio di Stato bocciasse i regolamenti ma cosi’ non e’ stato. Non e’ con i continui rinvii delle riforme - ha concluso - che si migliora la scuola”.  Da ottobre si cambia. Ecco come La riforma dei licei, approvata oggi dal consiglio dei Ministri, partirà dal 2010 e mette mano all’impianto dei licei italiani che risale alla legge Gentile del 1923. Per cancellare la frammentazione e consentire alle famiglie e agli studenti di compiere scelte chiare, i 396 indirizzi sperimentali, i 51 progetti assistiti dal Miur e le tante sperimentazioni attivate saranno ricondotti a 6 licei. Rispetto al vecchio impianto, che prevedeva solo il liceo classico, il liceo artistico e lo scientifico, oltre all`istituto magistrale quadriennale e a percorsi sperimentali linguistici, con la riforma sei licei, tra cui quello musicale e coreutico e quello delle scienze umane.  ·        Liceo artistico: articolato in prima lettura in tre indirizzi, sarà articolato in 6 indirizzi distinti, anche per facilitare la confluenza degli attuali istituti d`arte e garantire la continuità ad alcuni percorsi di eccellenza: arti figurative; architettura e ambiente; audiovisivo e multimedia; design; grafica e scenografia.  ·        Liceo classico: con la riforma sarà introdotto l`insegnamento di una lingua straniera per l`intero quinquennio. E` stata potenziata anche l`area scientifica e matematica.  ·        Liceo scientifico: in quello tradizionale è aumentato il peso della matematica e delle discipline scientifiche. La nuova opzione delle “scienze applicate” raccoglie l`eredità della sperimentazione “scientifico-tecnologica”.  ·        Liceo linguistico: prevederà, sin dal primo anno, l`insegnamento di 3 lingue straniere. Dalla terzo anno un insegnamento non linguistico sarà impartito in lingua straniera e dal quarto un secondo insegnamento sarà impartito in lingua straniera.  ·        Liceo musicale e coreutico: è una delle novità della riforma. Il liceo musicale sarà articolato nelle due sezioni: musicale e coreutica. Inizialmente saranno istituite 40 sezioni musicali e 10 coreutiche e potranno essere attivate in convenzione con i conservatori e le accademie di danza per le materie di loro competenza. Gli studenti, a conclusione del percorso di studio, devono essere in grado di raggiungere un grado di competenza tecnica nella danza o nello strumento musicale tale da consentire la prosecuzione degli studi nel sistema dell`alta formazione musicale e coreutica; cogliere i valori estetici delle opere musicali; conoscere repertori significativi del patrimonio musicale e coreutico nazionale e internazionale, analizzandoli mediante l`ascolto, la visione e la decodifica dei testi; individuare le ragioni e i contesti storici relativi ad opere, autori, personaggi, artisti, movimenti, correnti musicali e allestimenti coreutici; conoscere ed analizzare gli elementi strutturali del linguaggio musicale e coreutico sotto gli aspetti della composizione, dell`interpretazione, dell`esecuzione e dell`improvvisazione.  ·        Liceo delle scienze umane: altra novità della riforma. Sostituisce il liceo sociopsicopedagogico portando a regime le sperimentazioni avviate negli anni scorsi. Il piano di studi di questo indirizzo si basa sull`approfondimento dei principali campi di indagine delle scienze umane, della ricerca pedagogica, psicologica e socio-antropologico-storica. Rispetto alla prima lettura, sono state potenziate le materie di indirizzo. Potrà essere attivata una opzione economico-sociale in cui saranno approfonditi i nessi e le interazioni fra le scienze giuridiche, economiche, sociali e storiche. Si tratta di un indirizzo liceale che guarda alle migliori esperienze europee, a partire da quella francese.  Inoltre, la riforma introduce un incremento orario dell`asse matematico-scientifico per irrobustire la componente scientifica nella preparazione liceale degli studenti, il potenziamento delle lingue straniere con la presenza obbligatoria dell`insegnamento di una lingua straniera nei cinque anni con un monte ore di almeno 99 ore annuali ed eventualmente di una seconda lingua straniera usando la quota di autonomia, la presenza delle discipline giuridiche ed economiche nel liceo delle scienze umane e nell`opzione economico-sociale; è possibile inoltre attraverso la quota dell`autonomia tali discipline anche negli altri percorsi liceali.  Ancora, l’insegnamento nel quinto anno di una disciplina non linguistica in lingua straniera, che ci allinea alle migliori esperienze del resto d`Europa (CLIL), la valorizzazione della lingua latina che è presente come insegnamento obbligatorio nel liceo classico, scientifico, linguistico e delle scienze umane e negli altri licei è prevista come opzione. Sarà valorizzata la qualità degli apprendimenti piuttosto che la quantità delle materie. I quadri orari saranno adeguati a quelli dei Paesi che hanno raggiunto i migliori risultati nelle classifiche Ocse Pisa come la Finlandia (856 ore all`anno).  Il quadro orario sarà annuale e non più settimanale, in modo da assegnare alle istituzioni scolastiche una ulteriore possibilità di flessibilità. Tutti i licei prevedranno 27 ore settimanali nel primo biennio e 30 nel secondo biennio e nel quinto anno con alcune eccezioni: nel liceo classico negli ultimi 3 anni sono previste 31 ore, per rafforzare la lingua straniera, nell`artistico fino a 35 ore e nel musicale e coreutico fino a 32, poiché in questi due percorsi sono previste materie pratiche ed esercitazioni. Entrano a regime le sperimentazioni che hanno coinvolto gli istituti d`arte, i percorsi musicali, i vecchi istituti magistrali e le sperimentazioni scientifico-tecnologiche e linguistiche, queste ultime nate dall`esperienza delle scuole non statali, private o degli enti locali. La nuova organizzazione dei licei prevede una maggiore autonomia scolastica, con la possibilità per le istituzioni scolastiche di usufruire di una quota di flessibilità degli orari del 20% nel primo biennio e nell`ultimo anno e del 30% nel secondo biennio. Attraverso questa quota, ogni scuola può decidere di diversificare le proprie sezioni, di ridurre (sino a un terzo nell`arco dei 5 anni) o aumentare gli orari delle discipline, anche attivando ulteriori insegnamenti previsti in un apposito elenco.  Ancora, la possibilità di attivare ulteriori insegnamenti opzionali attraverso un contingente di insegnanti messo a disposizione degli Uffici scolastici regionali o anche assumendo esperti qualificati attraverso il proprio bilancio.  Infine, la riforma prevede un rapporto più forte scuola-mondo del lavoro-università con la possibilità, a partire dal secondo biennio, di svolgere parte del percorso attraverso l`alternanza scuola-lavoro e stages o in collegamento con il mondo dell`alta formazione (università, istituti tecnici superiori, conservatori, accademie). 

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