Cresce a gennaio la fiducia di imprese e consumatori in Europa e l’Italia (con la Gran Bretagna) è il Paese nel quale l’indice sale di più. E’ quanto fa sapere la commissione europea nell’aggiornare le cifre di un’indagine che segnala, nell’area euro e tra i Paesi dell’Ue, crescita di fiducia per il decimo mese consecutivo.E’ un dato che trova conferma anche nell’indagine Isae sulla congiuntura Mezzogiorno. L’indice della fiducia nel clima economico sale di sei punti e si attesta a quota 95, con un recupero marcato nell’industria e nei servizi: una crescita che si conferma diffusa su tutto il territorio, per il quinto trimestre consecutivo e con l’indicatore che tocca i massimi.Tornando ai dati di Bruxelles, per quanto riguarda i consumatori il +4,2% dell’Italia riguarda la crescita più elevata, a fronte del +0,6% di Francia e Germania. Decisamente pessimisti gli spagnoli (segno meno), il cui Paese si trova ancora in  piena recessione. Per quanto riguarda le imprese, l’aumento della fiducia – fa sapere la Commissione Ue - riflette un miglioramento nella percezione dei manager sull’andamento della produzione.Passando dalla “percezione”  ai dati concreti, l’indagine rapida del Centro studi di Confindustria ha confermato il graduale recupero della produzione industriale,  che registra a gennaio un aumento dello 0,9% su dicembre 2009. Non molto rispetto al picco pre-crisi del 2008 (siamo sotto di oltre il 20%), ma pur sempre qualcosa. Anche perché l’incremento dell’attività industriale è destinata a proseguire anche nei prossimi mesi, come suggerisce l’andamento degli ordini rilevato dall’Istat. Come pure tale prospettiva è confermata dall’indagine Isae sulle imprese manifatturiere, che ha segnalato in dicembre un forte miglioramento delle attese di produzione e del giudizio sugli ordini.Segnali ampiamente confortanti arrivano poi dall’export, in particolare quello verso i Paesi extra-Ue. In dicembre le merci in uscita dall’Italia hanno fatto registrare un +5.9% rispetto a novembre mentre le importazioni (dati Istat) sono lievemente diminuite. Il surplus commerciale del mese è stato di 1,2 miliardi a fronte di un disavanzo di 66 milioni del 2008. Verso paesi come il Brasile, l’India e la Cina la crescita dell’export è a due cifre (dal 17 al 23%), con una previsione totale per il 2010 del made in Italy di un +4%.