Perché sostenere le battaglie di Obama

Gen 28th, 2010 | Di cc | Categoria: Esteri

A un anno esatto dal suo insediamento alla Casa Bianca, Barack Obama accusa un duro colpo per la sconfitta democratica nel Massachusetts per portare a termine la sua grande promessa: la riforma sanitaria. Cos’è avvenuto di fatto? Perché un solo voto può mettere in crisi il più grande progetto di cambiamento sociale americano che sia mai stato presentato ad oggi negli Usa? Alla Camera il testo passato sulla riforma sanitaria, prevede l’introduzione di una forma di opzione pubblica, in concorrenza con le assicurazioni costrette dunque a ridurre i costi. Al Senato invece, il testo, approvato con 60 voti a favore e 39 contrari, ha dovuto eliminare, almeno per il momento, la famosa “public option” . Per diventare legge occorre uniformare i due testi il cui voto, in alcuni punti, richiede la maggioranza semplice, in altri la maggioranza qualificata, cioè i 60 voti in Senato che ora, con il voto a favore dei repubblicani in Massachusetts, sono diventati 59. Qualcuno vede nella sconfitta democratica un vero e proprio referendum sulla riforma sanitaria, ma Obama è certo che la vittoria del repubblicano Brown nasca dal malessere per la perdurante crisi.In ogni caso, qualunque fosse la ragione vera della sconfitta dei democratici, com’è possibile che Obama trovi così tanti ostacoli per affrontare e portare a conclusione la più grande rivoluzione civile che gli USA abbiano mai visto nell’ultimo secolo?Credo che la verità non la si trovi nella banale risposta che riguarda il potere delle lobby assicurative americane. Purtroppo si tratta di una verità più cruda e sconcertante: l’America ha rappresentato dalla sua scoperta fino ad oggi il Paese per eccellenza delle grandi opportunità; il Paese dove vige la regola della meritocrazia che tutti invidiamo. Ma questa stessa meritocrazia purtroppo è la stessa regola che, se male interpretata, stabilisce, come la legge darwiniana, una specie di selezione naturale in cui chi è povero è considerato tale in quanto incapace di costruire un miglioramento nella sua vita professionale, dunque immeritevole anche dell’assistenza sanitaria. Una realtà difficile da riconoscere e ammettere persino agli stessi americani. Per questo credo valga la pena sostenere con forza, tutti, questa battaglia che non riguarda affatto il successo o meno del Presidente Obama, ma una conquista di civiltà contro questa tanto illusoria quanto ingiusta legge darwiniana di eliminazione della povertà. ilmattinale * deputato del Popolo della Libertà
Commissione Affari Esteri e Comunitari

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