La parola di oggi

Gen 24th, 2010 | Di cc | Categoria: Religione

San Francesco di Sales, Protettore dei giornalisti 

PREGHIERA DEL MATTINO
O Dio, nostro Padre, in questo nuovo oggi ti preghiamo: fa’ che esso sia abitato e agito dallo Spirito di Gesù. Fa’ che oggi, tra le tante parole che diciamo e sentiremo, siamo resi capaci di trovare il tempo per ascoltare la parola della tua Scrittura.
Aiutaci a colmare le ore di oggi della tua presenza di misericordia, perché anche la nostra presenza sia in mezzo a chiunque dono di misericordia. Non ti preghiamo per domani, Signore. Solo per oggi. Amen.
ANTIFONA D’INGRESSO
Cantate al Signore un canto nuovo,
cantate al Signore da tutta la terra;
splendore e maestà dinanzi a lui.
potenza e bellezza nel suo santuario. (Sal 96,1.6)
COLLETTA
Dio onnipotente ed eterno,
guida i nostri atti secondo la tua volontà,
perché nel nome del tuo diletto Figlio
portiamo frutti generosi di opere buone.
Per il nostro Signore Gesù Cristo…
PRIMA LETTURA (Ne 8,2-4a.5-6.8-10)
Lessero il libro della legge e ne compresero la lettura.
Dal libro di Neemia
In quei giorni, il sacerdote Esdra portò la legge davanti all’assemblea degli uomini, delle donne e di quanti erano capaci di intendere.
Lesse il libro sulla piazza davanti alla porta delle Acque, dallo spuntar della luce fino a mezzogiorno, in presenza degli uomini, delle donne e di quelli che erano capaci di intendere; tutto il popolo porgeva l’orecchio a sentire il libro della legge. Esdra, lo scriba, stava sopra una tribuna di legno, che avevano costruito per l’occorrenza.
Esdra aprì il libro in presenza di tutto il popolo, poiché stava più in alto di tutto il popolo; come ebbe aperto il libro, tutto il popolo si alzò in piedi. Esdra benedisse il Signore Dio grande e tutto il popolo rispose: “Amen, amen”, alzando le mani; si inginocchiarono e si prostrarono con la faccia a terra dinanzi al Signore.
I leviti leggevano il libro della legge di Dio a brani distinti e con spiegazioni del senso, e così facevano comprendere la lettura. Neemia, che era il governatore, Esdra sacerdote e scriba e i leviti che ammaestravano il popolo dissero a tutto il popolo: “Questo giorno è consacrato al Signore vostro Dio; non fate lutto e non piangete!”.
Perché tutto il popolo piangeva, mentre ascoltava le parole della legge.
Poi Neemia disse loro: “Andate, mangiate carni grasse e bevete vini dolci e mandate porzioni a quelli che nulla hanno di preparato, perché questo giorno è consacrato al Signore nostro; non vi rattristate, perché la gioia del Signore è la vostra forza”.
Parola di Dio.

SALMO RESPONSORIALE (Dal Salmo 18)
R. Le tue parole, Signore, sono spirito e vita.
La legge del Signore è perfetta,
rinfranca l’anima;
la testimonianza del Signore è verace,
rende saggio il semplice. R.
Gli ordini del Signore sono giusti,
fanno gioire il cuore;
i comandi del Signore sono limpidi,
danno luce agli occhi. R.
Il timore del Signore è puro, dura sempre;
i giudizi del Signore sono tutti fedeli e giusti,
più preziosi dell’oro. R.
Ti siano gradite le parole della mia bocca,
davanti a te i pensieri del mio cuore.
Signore, mia rupe e mio redentore. R.

SECONDA LETTURA - (1Cor 12,12-31a)
Voi siete corpo di Cristo e sue membra, ciascuno per la sua parte.
Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corinzi
Fratelli, come il corpo, pur essendo uno, ha molte membra e tutte le membra, pur essendo molte, sono un corpo solo, così anche Cristo. E in realtà noi tutti siamo stati battezzati in un solo Spirito per formare un solo corpo, Giudei o Greci, schiavi o liberi; e tutti ci siamo abbeverati a un solo Spirito.
Ora il corpo non risulta di un membro solo, ma di molte membra. Se il piede dicesse: “Poiché io non sono mano, non appartengo al corpo”, non per questo non farebbe più parte del corpo. E se l’orecchio dicesse: “Poiché io non sono occhio, non appartengo al corpo”, non per questo non farebbe più parte del corpo. Se il corpo fosse tutto occhio, dove sarebbe l’udito? Se fosse tutto udito, dove l’odorato?
Ora, invece, Dio ha disposto le membra in modo distinto nel corpo, come egli ha voluto. Se poi tutto fosse un membro solo, dove sarebbe il corpo? Invece molte sono le membra, ma uno solo è il corpo. Non può l’occhio dire alla mano: “Non ho bisogno di te”; né la testa ai piedi: “Non ho bisogno di voi”. Anzi quelle membra del corpo che sembrano più deboli sono più necessarie; e quelle parti del corpo che riteniamo meno onorevoli le circondiamo di maggior rispetto, e quelle indecorose sono trattate con maggior decenza, mentre quelle decenti non ne hanno bisogno.
Ma Dio ha composto il corpo, conferendo maggior onore a ciò che ne mancava, perché non vi fosse disunione nel corpo, ma anzi le varie membra avessero cura le une delle altre. Quindi se un membro soffre, tutte le membra soffrono insieme; e se un membro è onorato, tutte le membra gioiscono con lui. Ora voi siete corpo di Cristo e sue membra, ciascuno per la sua parte.
Alcuni perciò Dio li ha posti nella Chiesa in primo luogo come apostoli, in secondo luogo come profeti, in terzo luogo come maestri; poi vengono i miracoli, poi i doni di far guarigioni, i doni di assistenza, di governare, delle lingue.
Sono forse tutti apostoli? Tutti profeti? Tutti maestri? Tutti operatori di miracoli? Tutti possiedono doni di far guarigioni? Tutti parlano lingue? Tutti le interpretano? Aspirate ai carismi più grandi.
Parola di Dio.

CANTO AL VANGELO (cf. Lc 4,18)
R. Alleluia, alleluia.
Il Signore mi ha mandato
ad annunziare ai poveri la buona novella,
a proclamare ai prigionieri la liberazione.
R. Alleluia.

VANGELO (Lc 1,1-4; 4,14-21)
Oggi questa Scrittura si è compiuta.
+ Dal Vangelo secondo Luca
Poiché molti han posto mano a stendere un racconto degli avvenimenti successi tra di noi, come ce li hanno trasmessi coloro che ne furono testimoni fin da principio e divennero ministri della parola, così ho deciso anch’io di fare ricerche accurate su ogni circostanza fin dagli inizi e di scriverne per te un resoconto ordinato, illustre Teofilo, perché ti possa rendere conto della solidità degli insegnamenti che hai ricevuto.
In quel tempo, Gesù ritornò in Galilea con la potenza dello Spirito Santo e la sua fama si diffuse in tutta la regione. Insegnava nelle sinagoghe e tutti ne facevano grandi lodi.
Si recò a Nazaret, dove era stato allevato; ed entrò, secondo il suo solito, di sabato nella sinagoga e si alzò a leggere. Gli fu dato il rotolo del profeta Isaia; apertolo trovò il passo dove era scritto: “Lo Spirito del Signore è sopra di me; per questo mi ha consacrato con l’unzione, e mi ha mandato per annunziare ai poveri un lieto messaggio, per proclamare ai prigionieri la liberazione e ai ciechi la vista; per rimettere in libertà gli oppressi, e predicare un anno di grazia del Signore”.
Poi arrotolò il volume, lo consegnò all’inserviente e sedette. Gli occhi di tutti nella sinagoga stavano fissi sopra di lui. Allora cominciò a dire: “Oggi si è adempiuta questa Scrittura che voi avete udita con i vostri orecchi”.
Parola del Signore.

OMELIA
La liturgia è intelligente. Al resoconto del discorso di Gesù alla gente del suo paese di Nazaret, antepone il prologo del Vangelo.
L’evangelista Luca intende essere uno storico perché vuole che i cristiani si rendano conto “della solidità degli insegnamenti” ricevuti e siano convinti dell’importanza decisiva per la storia di tutti gli uomini della vita di Gesù. Per questo soltanto lui pone all’inizio della narrazione del ministero pubblico di Gesù un discorso programmatico che precisi subito lo scopo che Gesù si prefigge.
È il “manifesto” di Gesù. Eccolo: egli opera con la potenza di Dio, difatti lo Spirito è su di lui.
La sua non sarà un’opera umana, meno che mai politica, ma la rivelazione del progetto di Dio. La sua missione è quella di accogliere misericordiosamente tutti gli uomini per liberarli. È il compimento della profezia di Isaia che Gesù si appropria.
A Nazaret, quel sabato, Gesù annunciò il tempo nuovo che non avrebbe più avuto per protagonista l’uomo, ma “Dio fatto uomo”.
La gente della sinagoga una cosa udì allora con chiarezza: l’inizio di “un anno della grazia del Signore”.
In sostanza il Vangelo dice: non sono gli ordinamenti umani a salvare l’umanità, sarà lo Spirito del Signore. In questa affermazione c’è, se si vuole, tanto pessimismo, purtroppo fin troppo documentato dalla storia; ma c’è anche, e più grande, tanta speranza, perché ci assicura che lo Spirito è su Gesù e, perciò, su tutti quelli che fanno comunione con Gesù.
E questo riguarda l’oggi: “Oggi si è adempiuta questa Scrittura che voi ascoltate”. L’oggi storico di Gesù diventa, per la forza dello Spirito, l’oggi liturgico della Chiesa, il nostro di ogni Messa.
La predica di Nazaret diventa oggi storia nostra. Se ascoltiamo!

PREGHIERA SULLE OFFERTE
Accogli i nostri doni, Padre misericordioso,
e consacrali con la potenza del tuo Spirito,
perché diventino per noi sacramento di salvezza.
Per Cristo nostro Signore.

ANTIFONA ALLA COMUNIONE
“Lo Spirito del Signore è sopra di me:
mi ha mandato per annunziare ai poveri
il lieto messaggio”. (Lc 4,18)

PREGHIERA DOPO LA COMUNIONE
O Dio, che in questi santi misteri
ci hai nutriti col corpo e sangue del tuo Figlio,
fa’ che ci rallegriamo sempre del tuo dono,
sorgente inesauribile di vita nuova.
Per Cristo nostro Signore.

MEDITAZIONE
Quando leggete: “Insegnava nelle loro sinagoghe e tutti ne facevano grandi lodi” badate a non giudicare felici solamente coloro che ascoltavano Cristo, e a non stimare voi stessi privati del suo insegnamento.
Se la Scrittura è la verità, Dio non ha parlato solamente tempo fa nelle assemblee degli Ebrei, ma parla ancora oggi nelle nostre assemblee e non solo qui, nella nostra, ma in altre riunioni, e nel mondo intero Gesù insegna e cerca degli strumenti per trasmettere il suo insegnamento. Che egli mi trovi ugualmente disposto e incline ad ascoltarlo. E come Dio Onnipotente, cercando dei profeti al tempo in cui la profezia faceva difetto agli uomini, ha trovato per esempio Isaia, Geremia, Ezechiele, Daniele, così Gesù cerca degli strumenti per trasmettere la sua parola, per insegnare ai popoli nelle loro sinagoghe ed essere glorificato da tutti.
Oggi Gesù è “glorificato da tutti” più che ai tempi in cui non era conosciuto che in una sola provincia.
ORIGENE

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