I grandi personaggi dell’archeologia campana: Giacomo Chianese
Ott 30th, 2024 | Di cciotola | Categoria: Cronaca RegionaleIn questo numero dedichiamo uno speciale ad una delle figure piu’ illustri del panorama archeologico
della Campania, in particolare della periferia napoletana negli anni Trenta del secolo scorso.
Giacomo Chianese (foto 1) nacque a Villaricca nel 1886 da una famiglia di nobili origini. Come era
consuetudine del tempo presso le famiglie locali, iniziò gli studi presso il Seminario Minore di Napoli
interrompendoli all’età di 16 anni.
Nel 1912 si arruolò nell’esercito italiano ottenendo i gradi di maresciallo d’artiglieria a Derna, nella Libia nord
orientale.
Durante questo periodo, ebbe un lungo rapporto di amicizia e corrispondenza con la poetessa Ada Negri
(1870-1945) e, da una lettera di quest’ultima, si evidenziano i ringraziamenti per un piccolo dono, un quadro
che le fu particolarmente gradito.
Dopo la campagna di Libia, partecipò alla prima guerra mondiale nella Brigata Sassari e venne insignito sul
campo di numerose onorificenze.
Una volta ottenuto il congedo, divenne funzionario dell’Arsenale del Regio Esercito di Napoli.
Di seguito, si dedicò con grande passione agli studi di archeologia, con particolare attenzione ai ritrovamenti
avvenuti nell’agro campano, per conto della Regia Soprintendenza alle Antichità di Napoli. Nominato
Ispettore Onorario, divenne, in breve tempo, uno dei piu’ stretti collaboratori del grande studioso Amedeo
Maiuri (1886-1963) (foto 2).
Redattore, negli anni successivi, della prima carta archeologica delle aree di Sinuessa (l’odierna
Mondragone), Capua, Cales (Calvi Risorta) e Teanum, proseguì le indagini ad Atella, Acerrae, Nola, l’agro
aversano-giuglianese sino al territorio sub-flegreo di Qualiano e Quarto, lungo la scia dei tracciati viari di
epoca osco-sannita e romana, delle quali scriverà dettagliate relazioni inserite nel saggio: “Ricognizione della
Consolare Campana lungo il suo tracciato meno noto. Estratto da: ‘Campania romana’, volume I, 1938, XVI”.
A Giacomo Chianese si devono, in particolare, le prime indagini stratigrafiche della moderna archeologia.
Tra il 1924 e il 1932, assieme ad Amedeo Maiuri, fu autore della riscoperta a Marano di Napoli del mausoleo
di epoca romano-imperiale (I secolo d.C.) conosciuto come il “Ciaurro” (foto 3) seguita dal coevo e simile
monumento inglobato nella masseria Torricelli in Mugnano di Napoli (foto 4). Alcuni degli scritti originali di
Giacomo Chianese, donazione del nipote, Professor Gaetano d’Ischia allo scrivente, sono stati pubblicati nella
monografia: “Lungo il Torricello-Un mausoleo di epoca romano-imperiale in Mugnano di Napoli (2000)”.
Nel 1933 promosse il progetto: “Liternum” al fine di individuare nel territorio del Lago Patria il sito della
colonia romana fondata nel 194 a.C. (foto 5) In seguito ai rilievi effettuati riportati in: “Liternum- Sprazzi di
storia. Estratto da ‘La Campania’, Luglio 1938, XVI”, Amedeo Maiuri gli affidò l’incarico di eseguire una serie
di scavi che consentirono di individuare l’antica città nella quale Scipione l’Africano si ritirò assieme ai suoi
piu’ fedeli legionari per dedicarsi alla coltivazione dei suoi latifondi. Nel corso dei lavori, incontrava sovente la
Duchessa d’Aosta madre Marie Isabelle D’Orleans (1878-1961), la quale si tratteneva a lungo con grande
interesse informandosi sull’andamento dei lavori.
Nel corso del secondo conflitto mondiale, la sede dell’Arsenale fu distrutta da un violento bombardamento.
Giacomo Chianese venne gravemente ferito alla tempia da una scheggia di granata che gli procurò una
paralisi irreversibile. Tornato nella natia Villaricca, si spense nel 1947 a soli 61 anni.
Davide Fabris