Sanità. Del Biondo (Direttore UOC San Paolo Napoli): “Urologia e IA, evoluzioni possibili”
Ott 18th, 2024 | Di cciotola | Categoria: SaluteIl futuro della sanità passa inevitabilmente attraverso l’innovazione tecnologica, con l’Intelligenza Artificiale (IA) e la robotica pronte a rivoluzionare molti settori, compreso quello chirurgico. A sostenerlo è il professor Dario Del Biondo, Direttore dell’Unità Operativa Complessa (UOC) di Urologia dell’Ospedale San Paolo di Napoli, che durante la conferenza stampa dal titolo “Il Futuro della sanità tra IA e robotica”, tenutasi nella sala conferenze della Camera dei Deputati, ha espresso la sua visione sulle potenzialità dell’IA nella medicina moderna.
Del Biondo ha iniziato il suo intervento ringraziando l’onorevole Luciano Ciocchetti per l’invito e ha subito evidenziato la sfida che rappresenta la sua recente nomina: “Da poco ricopro con molto entusiasmo il ruolo di Direttore della UOC di Urologia dell’Ospedale San Paolo di Napoli, presso la ASL Napoli 1. Questa Unità nasce ora come reparto vero e proprio e rappresenta una grande sfida. È l’occasione di modellare un progetto secondo le esigenze più attuali, di valorizzare e armonizzare l’equipe formatasi e di innestarsi in un tessuto sociale importante come quello di Fuorigrotta e dell’area flegrea”.
Del Biondo, uno tra i più giovani primari di Urologia d’Italia e creatore della tecnica VON (Vesuvian Orthotopic Neobladder), è noto per il suo impegno nello sviluppo delle tecniche di chirurgia robotica. Durante l’incontro, ha evidenziato come l’IA possa rappresentare il prossimo traguardo della medicina, soprattutto in campo chirurgico. “Se dieci anni fa usare il robot ci faceva sentire nel futuro, oggi quella sensazione ci può essere fornita dall’IA applicata alla chirurgia”, ha dichiarato. “È un cammino ancora in pieno divenire, ma rappresenta una grande opportunità di progresso per le nostre equipe.”
La UOC di Urologia del San Paolo nasce in un contesto stimolante, in un quartiere, Fuorigrotta, che ospita importanti realtà universitarie e sportive, compreso il polo ingegneristico, dove la robotica ha già una forte presenza a livello internazionale. “Speriamo di dare un contributo anche in materia sanitaria”, ha proseguito Del Biondo, sottolineando come la collaborazione tra tecnologia e medicina possa portare grandi benefici alla comunità.
La chirurgia robotica ha già dimostrato il suo valore nell’Urologia, una delle prime branche chirurgiche ad adottare l’uso dei robot a partire dai primi anni 2000. Le tecniche mininvasive hanno completamente trasformato questo campo, permettendo interventi più sicuri e meno invasivi per i pazienti. “L’Urologia ha rappresentato il banco di prova per la robotica”, ha spiegato Del Biondo, “e potrebbe essere il campo d’azione ideale per l’applicazione dell’IA alla chirurgia”.
Del Biondo ha poi parlato della sua tecnica VON, sviluppata al suo arrivo a Napoli, che consente la ricostruzione della vescica utilizzando un tratto di intestino dopo la rimozione della stessa (cistectomia). Questa tecnica è stata riconosciuta a livello nazionale e internazionale per i suoi benefici per il paziente, che può riprendere la vita quotidiana senza la necessità di derivazioni esterne. “La VON permette alle equipe, anche meno esperte, di eseguire un intervento che prima era riservato solo a pochissimi centri”, ha aggiunto.
Dario Del Biondo, classe 1980, ha iniziato il suo percorso in medicina a Chieti, la sua città natale, dove si è laureato e specializzato in Urologia. Durante il suo intervento, ha raccontato come lo sport, in particolare il karate, abbia influenzato la sua vita professionale: “Ho sempre praticato karate a livello agonistico, un’arte marziale che mi affascinò subito per la sua precisione e coordinazione, caratteristiche fondamentali anche in chirurgia. Il karate mi ha insegnato a mantenere la concentrazione anche nei momenti di prova, una lezione che ho portato con me in sala operatoria”.
La passione per la matematica è un altro aspetto che ha segnato la sua formazione. Da giovane, Del Biondo ha partecipato con successo alle Olimpiadi nazionali di matematica, una disciplina che, secondo lui, ha molte analogie con la chirurgia per il suo rigore logico e precisione. “Credo fermamente in ciò che l’uomo può fare attraverso l’innovazione”, ha concluso Del Biondo. “Ecco perché l’IA deve essere vista come un’occasione di crescita professionale, non come una minaccia”.
Con queste premesse, Del Biondo guarda con ottimismo alle future evoluzioni della chirurgia urologica, sperando che la collaborazione tra medicina e tecnologia possa continuare a svilupparsi, offrendo nuove possibilità di cura per i pazienti e contribuendo al progresso della sanità italiana.
Claudio Ciotola