I risultati della Legge sul divieto di fumo nei locali pubblici

Gen 20th, 2010 | Di cc | Categoria: Ambiente

Il rapporto sui cinque anni di applicazione della legge che ha introdotto il divieto di fumare nei locali e negli uffici pubblici presenta un bilancio con molte luci e solo qualche ombra. Nel primo anno di vigenza della legge, secondo i dati ISTAT, la percentuale di fumatori è calata di circa due punti (dal 23,8% al 22%), percentuale che si è mantenuta stabile fino al 2009. Solo nel 2009 la percentuale dei fumatori è risalita di un punto, arrivando al 23%. L’incremento ha riguardato sia maschi che femmine, con una prevalenza nei giovani di età compresa tra i 25 e i 34 anni. Come è noto la legge 16 gennaio 2003, n. 3, art. 51, “Tutela della salute dei non fumatori”, è entrata in vigore nel gennaio 2005: l’Italia è stato il primo grande paese europeo ad introdurre una normativa per regolamentare il fumo in tutti i locali chiusi pubblici e privati, compresi i luoghi di lavoro e le strutture del settore dell’ospitalità. L’attività di monitoraggio sull’applicazione della legge, avviata fin dal 2005 e tuttora in corso, ha evidenziato altri importanti risultati. Nel corso del 2009 le vendite di sigarette si sono ridotte del 2,2%. La diminuzione è pari a circa il 9% in meno rispetto al 2004. Un altro dato positivo riguarda il rispetto della legge: gli italiani si sono dimostrati generalmente favorevoli al provvedimento e consapevoli della sua importanza per la salute pubblica. Su mandato del ministro della Salute, i NAS (Nucleo operativo Anti-sofisticazioni) nel 2009 hanno effettuato
2.551 ispezioni a campione su tutto il territorio nazionale presso diverse tipologie di locali in cui si applica il divieto di fumo, evidenziando il sostanziale rispetto della norma.

Lascia un commento

Devi essere Autenticato per scrivere un commento