Un piacevole incontro, una piccola GRANDE chef e amica Maria Antonietta Santoro

Mag 28th, 2024 | Di cciotola | Categoria: Cronaca Regionale

 

 

Ci siamo incontrate nel 2013 ad Ischia.

Ero la fotografa ufficiale di un concorso Di Cucina, una sfida ai fornelli tra donne e chef. In quella occasione ho avuto modo di conoscere tante donne chef che hanno messo alla prova le loro abilità in cucina.

Tra loro c’era una piccola grande chef proveniente da un piccolo paese tra le Dolomiti Lucane.

Il suo nome è Maria Antonietta Santoro.

Con il suo carattere e la sua enorme capacità di condivisione e di lavoro di gruppo l’subito per la sua grande professionalità.

Con i suoi pochi ingredienti accuratamente scelti creò un piatto di notevole forza, colori e forme capaci di esaltare il sapore della sua creazione. Mostrò alla giuria un piatto di rivisitazione lucana che fu subito molto apprezzato.

Scriverò un po’ della sua storia perché con la sua cucina dà la possibilità anche a noi“ gente specialmente sglutinata” di mangiare bene e in tutta sicurezza.

Ve la presento.

 

Maria Antonietta nasce a Castelmezzano e fin da bambina trascorre la maggior parte del suo tempo lavorando in masseria con la sua famiglia.

Spesso preparava i pasti per i lavoratori insieme a sua madre e alle donne di famiglia.

Dalle consuetudini di quel tempo dove i cibi venivano preparati subito consumati nasce la filosofia del suo ristorante.

Raccogliere i prodotti dalla terra e consumarli.

Maria Antonietta era una bimba curiosa e molto intelligente, le piaceva studiare e a prendere, così i suoi genitori decisero che avrebbe dovuto studiare.

Si laureò in giurisprudenza qualche anno dopo.

La sua avventura nel mondo della ristorazione inizia nel 1990, precisamente il 13 gennaio gennaio quando insieme a suo marito diede vita ad un ristorante tipico lucano ispirandosi  alle conoscenze delle donne della sua famiglia.

Quando si arriva nel suo locale, l’accoglienza è sempre molto calorosa, per i suoi ospiti riserva sempre i piatti molto gustosi e di sapore antico.

Tra le tante domande che le ho fatto in una sera in cui eravamo seduti in terrazza, nel suo ristorante, ad ammirare il paese tutto illuminato e a bere un buon bicchiere di vino, le chiesi se fosse consapevole del fatto che la sua cucina priva di barriere rendesse felici tutti i suoi ospiti “speciali “e lei con la sua spontaneità e naturalezza mi rispose che nella sua cucina non ci sono problemi o barriere,  nella sua cucina ci sono soluzioni per far sì che chiunque sedendosi a tavola possa mangiare senza dover rinunciare a nulla nel massimo della sicurezza.

La nostra conversazione si concluse con alcuni dei  suoi strepitosi piatti e con l’ottimo vino propostoci da Tonino suo marito ed esperti somelier.

 

Certo non poteva mancare il dolcino…che viaggiò da Napoli a Castelmezzano.

Per l’occasione preparai una torta  caprese al limone,dolce avrebbe viaggiato comodamente in un portatorte senza subire troppi “traumi”!

Lasci qui di seguito la ricetta della versione di questa torta che a me più è piaciuta.

 

Torta caprese al limone

320 g di mandorle pelate

250 g di zucchero semolato

200 g di burro morbido

200 di cioccolato bianco di ottima qualità

40 g di limoncello

Cinque uova

Due cucchiai di panna per dolci

Due limoni non trattati

Zucchero a velo  per decorare

 

Sciogliere il cioccolato nel microonde con due cucchiai di panna mescolando bene e spesso. Tritare le mandorle e tenerle da parte. Montare il burro morbido con 200 g di zucchero fino ad ottenere una crema poi unire la buccia grattugiata di limone.

Unire i tuorli 11 per volta sempre mescolando, unire il cioccolato le mandorle e poi il limoncello.montare a neve ferma gli albumi con 50 g di zucchero e unirli al composto lavorando con una Marisa per non smontarlo.

Versare la torta in una tortiera imburrata e infarinata. Cuocere in forno preriscaldato a 160° per 45 minuti.

Far intiepidire in forno spento.

Quando sarà fredda sformala e cospargere la torta con zucchero a velo.

 

…alla prossima con una nuova pillola di “vita senza glutine” e con una nuova ricettina

Anna Maria  Policicchio

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