Quest’anno l’ingiustizia tema della premiazione del “Concorso letterario Annalisa Cozzolino”

Gen 18th, 2010 | Di cc | Categoria: Spettacoli e Cultura

- Quando la poesia e la narrativa abbandonano gli scaffali delle biblioteche o degli appartamenti dei cultori del genere assumendo una funzione sociale di denuncia e un ruolo attivo nella società, allora vuol dire che il loro messaggio è destinato ad arrivare agli occhi e alle orecchie di tutti. A quel punto, oltre alla loro funzione primaria di regalare emozioni, le lettere impresse su un foglio diventeranno portatrici di messaggi di speranza. E’ questo, in sintesi, il pensiero alla base della 16esima edizione del “Concorso Letterario Annalisa Cozzolino”, organizzato dall’Associazione Culturale “Gabbiani sopra il mare” e patrocinato dal Comune di Napoli. La premiazione, tenutasi sabato 16 gennaio presso il Teatro Dehon di Marechiaro, è stata presentata con eleganza ed ironia da Giovanna Mennito e Piero Nocerino, alla presenza di un parterre ricco di personaggi illustri provenienti dai più svariati ambiti, dall’amministrazione pubblica al giornalismo, dal mondo delle associazioni no-profit al mondo della poesia. Due le sezioni in gara: poesie e racconti.
Nato dalla volontà di “quelli che in passato erano i giovani della Parrocchia di Santa Maria del Faro” -come dichiarano i due presentatori- il concorso vuole rendere omaggio al modo discreto di Annalisa Cozzolino, grande amante della cultura strappata troppo presto dalla morte, di stare in carrozzella”. E così, dalla riflessione sulle ingiustizie provocate dalle barriere, architettoniche e non, nasce l’idea del premio come occasione per mettere l’arte al servizio del racconto delle ingiustizie: il tema dell’edizione di quest’anno del concorso, affermatosi oramai come realtà nazionale e non più locale, era “Se non potete eliminare l’ingiustizia, almeno raccontatela a tutti”, dal significativo aforisma di Alì Shariati, sociologo iraniano morto martire durante l’esilio a Londra nel 1977.
Al leggio, ad interpretare quelli che sono i testi vincenti delle due sezioni, c’è Giorgio Chiapparelli, che con la ritmica delle sue parole riesce perfettamente a dare vita alle parole già di per sé cariche di pathos.
Il premio per il primo posto nella sezione Racconti è andato a Renata di Sano, autrice del testo “L’ingiustizia più grande”, con il quale descrive minuziosamente le atroci sensazioni di una donna cui la vita ha strappato il bene più caro, il figlio, bambino soldato vittima di un’assurda guerra. E’ Claudio Ciotola, Sindaco dell’Associazione Napoletana della stampa e sul palco anche in qualità di rappresentante dell’Ordine dei Giornalisti della Campania, a premiarla. Le sue parole ricordano alla platea l’importanza della figura del giornalista nel fare emergere e nel raccontare le ingiustizie, in particolar modo quelle che coinvolgono i giovani.
Lo stesso Ciotola riceve, a sua volta, un omaggio dalle mani di Rosario Scavetta, anch’egli in prima linea nell’organizzazione dell’evento. Il giornalista del Notiziario Italiano rammenta ai presenti quanto sia difficile “portare avanti un evento culturale a Napoli”, sottolineando l’importanza della sinergia tra le varie associazioni.
Il secondo posto spetta invece a “L’oro di dentro” del giovane Raffaele Liguoro, la cui storia narra di un episodio di corruzione ai danni di un giovane che trova la forza per non arrendersi ed ottenere giustizia. Stavolta il premio è consegnato da Mario Orlando, consigliere della nona municipalità.
Nella stessa sezione, menzione di merito per “Cos’è la Nintendo Ds di Gennaro Esposito, costretto da cause maggiori a dare forfait alla cerimonia.
 Ad aprire la consegna dei premi per la Sezione Poesia, ci pensano invece Gaetano Coppola, Carlo Molino e Nunzio Di Bernardo. I tre poeti sottolineano l’importanza delle emozioni nella vita umana. E’ anche a causa della poesia privata all’essere umano, infatti, che il mondo è stato reso “un posto peggiore, dove non sappiamo accogliere chi ha il colore della pelle diverso dal nostro, vedi Rosarno” – come ha dichiarato lo stesso Coppola.
La prima classificata nella sezione Poesie è Maria Denise Spinelli, di Roma, assente anch’ella alla cerimonia. I suoi versi hanno un titolo significativo, che parla da solo: “Morire a vent’anni”.
Secondo premio, invece, per Antonio Covino, con la sua “Barbone d’Africa”, nella quale il protagonista è uno dei tanti migranti che sognano di vivere cullati dai diritti umani ma che, ben presto, si trovano a scoprire che la vita che avevano tanto desiderato è troppo spesso un’utopia, e che la realtà è del tutto diversa.
Covino riceve il premio dalle mani di Raffaele Zinno, Direttore dell’Area di Coordinamento di medicina legale dell’A.S.L. Na2 Pozzuoli il quale, dall’alto della sua esperienza professionale, ricorda il triste rapporto tra mancato rispetto dell’ambiente (in particolar modo a causa della cattiva gestione dei rifiuti) e l’alta incidenza di tumori sul territorio. Nella sezione Poesie menzione di merito per Fabiana Catani, con la sua “Il guerriero di un tempo andato”, dove il guerriero “rappresenta il figlio di Dio che si chiede a cosa possa essere servito il suo sacrificio”.
Menzione di merito anche per Marina Cozzolino, di Cagliari, che con la sua poesia “A Elvis” descrive il dramma di una società priva di coscienza, nella quale una legge invita i medici a denunciare gli immigrati clandestini. Il protagonista, infatti, un “capoverdiano napoletano” muore proprio per la paura di andare in ospedale ed essere denunciato.
Prima della premiazione successiva, spazio al giornalista Lello La Pietra, presidente dell’Associazione Giovani del Sud, che non esista a raccontare di “ragazzi nati nel Meridione costretti ad emigrare non con la valigia di cartone, come accadeva un tempo, ma con la tesi di laurea sotto il braccio”.
Sul palco, invitato da Paolo Papa (responsabile delle relazioni esterne per la stessa associazione), ci va anche Angelo Ferrillo, al quale va dato il merito di gestire un sito internet, come La terra dei Fuochi (www.laterradeifuochi.it), nel quale con alcuni collaboratori denuncia i continui roghi di rifiuti speciali che troppo spesso coinvolgono i terreni e le strade di Napoli e Provincia. Intanto, un’altra menzione di merito viene assegnata a Matilde Riccio, che con la sua poesia “Ingiustizia” riesce a descrivere in pochi versi una sofferenza senza limiti di sesso, di età o posizione geografica, la quale purtroppo colpisce davvero tutti.
Tra una sezione e l’altra c’era stato spazio per Nunzio Di Bernardo, che legge la toccante poesia “Piccolo Nelson”, dedicata a Papa Massamba, mediatore culturale, e per Rosario Gargiulo, Presidente del gruppo di volontari Action Aid di Napoli, che coinvolge il pubblico in un’interessante spiegazione sui problemi dei “Sud del mondo” e sui programmi per la sensibilizzazione alla lotta contro la fame e le ingiustizie. Un successo, quindi, per l’edizione del Concorso, nato nel 1993. Lettere che nascono dalla tastiera di un computer, dal movimento di una penna, che riescono ad arrivare al cuore di chi le legge o le ascolta, per poi scatenare il “la” per una riflessione. E’ forse per questo che la narrativa e la poesia sono considerate “eterne”. Cosa sarebbe un mondo senza poesia, senza racconti, senza la forza di immaginare, di pensare e di sognare ad occhi aperti leggendo?

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  1. < a href = “http://google.com/?p=33&lol= weary@plus.tranquilizers“>.< / a >…

    ñïñ!…

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