Dall’Azione Cattolica alla politica, Iodice racconta 75 anni di storia del Paese
Mar 14th, 2024 | Di cciotola | Categoria: Religione
Non poteva non ritornare laddove tutto,75 anni fa, ha avuto inizio. E lo ha fatto per presentare, dinanzi ad una platea composta prevalentemente da amici, conoscenti e anziani militanti dell’Azione Cattolica, il suo ultimo libro. Antonio Iodice, 83 anni, già europarlamentare e parlamentare della Dc, poi ai vertici dell’istituto di studi politici “San Pio V” di Roma nei giorni scorsi, alla sua “San Gerardo” di Giugliano ( dove sono passate diverse generazioni di giovani giuglianesi) ha voluto riservare il primo incontro per la presentazione della sua ultima fatica: “‘Memoria, identità, crisi. Un viaggio tra le istituzioni e il “Paese reale”’ (Guida editori). Sono in programma, nelle prossime settimane. altri incontri sempre a Giugliano, a Napoli e a Roma. In 448 pagine nelle quali parla delle vicende degli ultimi 75 anni del Paese e delle istituzioni che ha servito, dell’impegno in Azione Cattolica (sia livello diocesano con la presidenza dell’Ac diocesana di Aversa, che a livello nazionale) e della Democrazia Cristiana dove era approdato perché consapevole, all’inizio degli anni ‘70 quando ancora soffiava forte il vento delle novità portate dal Concilio, che bisognava “uscire dalle sacrestie” avvertendo l’urgenza “di scendere nell’agone politico per accompagnare – nella laicità della cosa pubblica, ispirata comunque dai valori cristiani – il cammino della società verso i nuovi scenari nazionali e internazionali che si aprivano all’orizzonte”. Il E così nei locali della ‘San Gerardo’, accolto dall’attuale rettore, mons. Luigi Ronca e dal presidente Giuseppe Capuano, Antonio Iodice,che è anche giornalista (è il decano dei pubblicisti dell’area a nord di Napoli), per tutti semplicemente Tonino, ha ricordato come ha maturato, tanti anni fa, la scelta di dedicarsi alla politica, spinto anche da alcuni amici di sempre (Arturo, Salvatore, Franco, Antonio e Angelo, che poi diventerà sacerdote e parroco a Giugliano)- quasi tutti presenti alla presentazione. Nel libro Iodice ripercorre sia la storia del Paese che quella familiare, quello del mondo della scuola (dove entrò giovanissimo trovandosi, talvolta, al cospetto di studenti che erano più grandi di età) e dell’Università dove ha anche insegnato , e della Democrazia Cristiana, di cui è stato dapprima segretario amministrativo provinciale e poi politico provinciale di Napoli, oltre a ricoprire incarichi a livello nazionale. Un ricordo particolare lo riserva al suo papà che è stato, scrive, “un esempio: la forza degli ideali, il sacrificio per perseguirli, il cammino di maturazione politica non vincolato a dogmatismi ideologici, l’amore per la famiglia, una fede matura, la condivisione della condizione degli umili e dei subalterni, la promozione della giustizia nella libertà. Al di là dell’affetto filiale, la sua lezione rimane una pagina fondamentale della mia vita e la sua memoria ha rappresentato un orizzonte, una fonte di ispirazione, un modello, anche nei momenti più difficili. Soprattutto nei momenti più difficili”. Suo padre, Ermenegildo ma chiamato Gigino - un artigiano molto conosciuto sia a Giugliano che a Napoli -è stato un protagonista delle ‘Quattro Giornate di Napoli con il nome di battaglia Alberto. Convinto comunista, negli anni del fascismo è finito più volte nei guai proprio a causa della sua attività politica.. Gigino, che ebbe una disavventura subito dopo la guerra sempre a causa della politica e che lo porterà ad una profonda riflessione ,comunque non influirà mai sulle scelte dei suoi figli. E nel libro si parla “di un ’Italia uscita derelitta dalla guerra, poi impegnata nella Ricostruzione, quindi avvilita dal terrorismo, illusa dal glamour degli anni Ottanta, sconvolta dallo tsunami politico degli anni Novanta, confusa dalla rivoluzione digitale dei Duemila e ancora qui, incapace di gestire le tante crisi del secondo e terzo decennio del nuovo Millennio”, scrive Iodice nell’introduzione. E con il rigore del ricercatore annota quanto fatto sia a Strasburgo che a Montecitorio, dove tra i primi, agli inizi degli anni 90 del secolo scorso, con una interrogazione parlamentare, segnalò le prime avvisaglie dell’azione messa in campo ai danni di alcuni territori dai ’signori delle ecomafie’.
Raffaele Pirozzi