Wanna Marchi e la( non troppa) banalità del male

Nov 2nd, 2022 | Di cciotola | Categoria: Donna

Ho visto la prima puntata della nuova stagione di Belve, programma

condotto dalla giornalista Francesca Fagnani, e, ascoltando l’intervista

magistralmente condotta dalla stessa nei riguardi di Wanna Marchi, sono

rimasto folgorato dalla narrazione che si è fatta e si continua a fare di

questo personaggio così controverso. Non per la simpatia, che credo non

provochi a nessuno, ma per ciò che rappresenta.

Wanna Marchi é stata il personaggio simbolo degli anni ‘80 e ‘90, una

donna riprovevole, del tutto immorale, spietata, crudele.

Una donna che ha incarnato, vantandosene, tutti i più grandi difetti che

un’essere umano possa avere.

Eppure c’è un paradosso.

Questa donna, alle persone, anche solo per un breve periodo, é piaciuta,

eppure tanto.

Wanna Marchi é passata dalla miseria alla ricchezza più estrema in

pochissimo tempo.

Il suo é stato un personaggio che per anni é stato idolatrato, studiato

ed ammirato per la sua incredibile capacità comunicativa.

Uno dei pochissimi casi in cui l’essere del tutto privi di qualsivoglia

limite, incapaci di provare empatia e senza scrupoli, ha ripagato.

Poco tempo fa é uscita su Netflix anche la serie a lei dedicata, “Wanda”.

É una serie, a parer mio, da vedere e studiare perché contiene al suo

interno l’analisi di un paese.

Un paese in profonda crisi morale che si è aggrappato a ciò che poteva

pur di rimanere a galla.

In un tempo ben lontano dal body positive, dall’ipersensibilizzazione

verso gli emarginati e le battaglie per l’inclusione di oggi, Wanna

Marchi urlava contro le donne grasse, vittime di loro stesse, che non ci

tenevano abbastanza al loro corpo.

L’eterno ancestrale dubbio sul chi sia il vero colpevole, se la vittima o

il carnefice.

Se, e fino a che punto, l’ingenuità e la fragilità possano essere

protetti prima che diventino colpa ed auto sabotaggio.

Un dipinto generazionale fatto di famiglie distrutte, totale assenza di

etica, personaggi misteriosi creati ad hoc pur di vendere; Si pensi al

caso dell’ex cameriere brasiliano Do Nascimiento, trasformato da un

giorno all’altro in “maestro di vita”.

Tutto ciò che Wanna Marchi, con sua figlia, ha toccato é diventato presto

oro.

Dalle creme ai i prodotti dimagranti e le alghe, passando poi per i

numeri della lotteria e i rimedi contro il malocchio.

Il tutto fatto per mezzo della disperazione della gente.

Parlare di Wanna Marchi non dovrebbe essere un reato, perché già lo é ciò

che ha fatto.

L’educazione e la crescita passano anche per lo studio della realtà.

Realtà che spesso é molto più raccapricciante di come appare.

L’unico pensiero che condivido con la Marchi é che, in fondo, di

personaggi come lei il mondo ne è pieno.

Guru televisivi, pseudo maghi mandati in onda in primissime serate Rai e

Mediaset, le truffe delle apparizioni a Medjugorie, gli oroscopi.

Realtà che continuano a riprodursi all’infinito e che non fanno altro che

dimostrare come, in fondo, l’essere umano per antonomasia é fragile. Le

certezze spaventano; E molto spesso preferiamo vivere di bugie ben

confezionate che di tristi realtà.

Giosué Di Palo

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