Una grande mattinata di sport e socializzazione. L’evento “Basket.ti.amo”ha radunato nello splendido palasport di Portici più di 400 di bambini di tre istituti (1° c.d. di Portici “Don Bosco”, 2° c.d. di Portici “Leonardo Da Vinci”, 48° c.d. di Barra “Madre Claudia Russo”) che, per oltre 4 ore, si sono sfidati in diverse gare cestistiche. Per la cronaca la vittoria è andata al Don Bosco (117 punti), ma nell’iniziativa resa possibile dalla collaborazione della Uisp provinciale di Napoli dall’asd Scholastica, dallo Sporting Portici e dal Gymnasium Napoli, tutte realtà che
condividono gli stessi valori sportivi e sociali, sono questi gli aspetti da evidenziare. Tanti i momenti salienti, tutti ugualmente importanti. La copertina spetta, sicuramente, al più toccante ed, in pieno rispetto del  sentimento d’unità promosso dalla manifestazione. Tutti i bambini di Barra hanno incitato calorosamente una propria compagna, diversamente abile,
durante la propria prova ed al termine della stessa con altrettanto affetto l’hanno abbracciata. Un gesto che ha intenerito i numerosissimi genitori presenti che, non sono mai dovuti intervenire, così come i volontari della protezione civile, per richiamare all’ordine i propri figli. Un senso di disciplina che premia il loro operato, ma anche quello degli insegnanti e degli istruttori federali (Di Marco, Galdiero, Banco, Minervini, Petriccione). Ciò non toglie che è stato dato loro ampio tempo
per conoscersi, dialogare e la possibilità di incitare con entusiasmo i propri compagni rendendo, così, più calda una giornata fredda e piovosa.
L’unica volta che non lo hanno fatto è stato quando sono stati offerti loro degli snack per recuperare le energie spese fino a quel momento.
Stupito dallo stranissimo silenzio lo speaker Petriccione perfetto nel dirigere la parte agonistica della kermesse insieme ai coordinatori della stessa, il professor Infranca (responsabile UISP) ed il presidente dell’asd Scholastica dottor Guarino che ha annunciato che la rassegna sarà riproposta con l’auspicio di coinvolgere sempre più istituti. Parole che evidenziano nettamente la soddisfazione per la riuscita dell’evento ideato
per creare nella scuola condizioni di crescita globale di ogni singolo iscritto. La scuola come palestra di vita per preparare le nuove generazioni ad affrontare le difficoltà odierne con serenità, moralità e rispetto, arguzia ed acume mentale come dimostrato dal piccolo Alessio della Don Bosco che ha precisato che “non bisogna tener conto solo dei canestri fatti da una classe ma anche delle capacità di palleggio che ogni singolo protagonista del torneo è costretto a compiere prima di tirare”.