Il caso Will Smith: riflessione a luci spente
Apr 1st, 2022 | Di cciotola | Categoria: EsteriHo aspettato che passassero un po’ di giorni per farmi un idea più
precisa su quanto successo la notte degli Oscar 2022.
Iniziamo col dire che, da parecchi anni, gli Oscar non se li fila più
quasi nessuno.
Quelli dello scorso anno hanno registrato 10.4 milioni di spettatori,
cifra abbastanza desolante considerando l’investimento economico
necessario per organizzare l’evento.
Questa edizione ha registrato un incremento maggiore, sempre tuttavia
restando fra le edizioni meno viste nella storia.
È chiaro che dunque, in tempi di crisi anche dal punto di vista della
macchina televisiva, qualunque cosa che faccia notizia è sempre un bene.
Nel bene o nel male basta che se ne parli. E quest’anno il dibattito
pubblico c’è stato eccome, e ha diviso parecchio.
Il momento di rottura è stato quando il comico Chris Rock, chiamato a
presentare la cerimonia, ha fatto una battuta infelice su Jada Pinkett
Smith, attrice e imprenditrice statunitense nonché moglie di Will, e
sulla sua condizione di salute (l’attrice soffre infatti di alopecia).
In un primo momento anche Will Smith sembrava divertito dallo scherzo,
solo successivamente, forse a seguito della reazione della moglie, che ha
alzato subito gli occhi al cielo in segno di fastidio, si è alzato ed è
salito sul palco per tirare uno schiaffo in pieno volto al comico.
Da quel momento in poi il panico generale, fra attori e attrici in sala
sconvolti dal gesto e che si sono chiesti se si trattasse di uno sketch o
se fosse effettivamente tutto reale.
A quanto pare, però, sembrerebbe essere tutto vero. O meglio, verosimile.
Dall’enorme archivio di immagini riportate di quel momento e dai video
ripresi dalle centinaia di telecamere nonché dai telefoni dei presenti
non sembrerebbe esserci alcuna traccia di nessun fotogramma che
riprendesse il momento più importante, e cioè quello dello schiaffo.
Ci sono fotogrammi che riprendono i momenti precedenti, quando poi la
mano si avvicina sempre di più, per poi arrivare direttamente al dopo. Ma
nulla che riprenda bene la “scena incriminata”. Molto probabilmente,
quindi, si è trattato di uno schiaffo cinematografico, fatto e voluto da
Will Smith come avvertimento nei confronti di Rock.
Il che non giustifica il gesto in sé, sia chiaro, ma serve a ricostruire
in maniera più completa il quadro che, giorno dopo giorno, come un
telefono senza fili si è distorto oltre ogni misura.
Da una parte c’è stato chi ha sostenuto il gesto dell’attore perché
giustificabile dall’esigenza di voler tutelare la moglie.
Dall’altra chi invece ha sostenuto il diritto alla satira, sempre e
comunque.
Come quasi sempre accade, credo che la verità stia nel mezzo. E nel saper
lasciar scorrere le cose, se non di così urgente importanza.
Il momento in cui Chris Rock ha fatto quella battuta fa parte di quello
che, nel linguaggio tecnico, viene definito “Roasting” e cioè uno spazio
in cui il presentatore fa battute pungenti nei confronti degli attori
presenti in sala e non, un momento in cui tutto è concesso insomma.
Mi sembra già per questo motivo illogico e irragionevole cancellare un
comico per aver fatto ciò per cui è pagato.
D’altra parte la battuta che è stata rivolta nei confronti di Jada Smith
sicuramente è infelice ed evitabile.
La faccia che ha fatto la stessa dopo aver ricevuto la critica era di per
sé emblematica per capire il suo stato d’animo.
In questi giorni si sta discutendo addirittura di espellere Will Smith
dagli Oscar o di ritirargli la statuetta. Ed è questa la cosa che più di
tutte mi fa ridere.
Minacciare un attore di espellerlo per un gesto, per quanto brutto sia
stato, e invece lasciar correre e non ritirare premi a gente del calibro
di Kevin Spacey o Harvey Weinstein, mi sembra sinceramente una presa in
giro pretestuosa e senza senso.
Come voler cercare di risolvere un problema non partendo dalla radice, da
quelle che sono situazioni incontrovertibili, ma dalla superficie. Da ciò
che più fa discutere ma dalla portata meno invasiva.
La solita americanata insomma, a cui siamo ormai fin troppo abituati.