È stata la mano di… Paolo Sorrentino
Dic 20th, 2021 | Di cciotola | Categoria: CalcioDopo il successo de “La Grande Bellezza”, che ha regalato al regista numerosi premi tra cui l’Oscar per il miglior film in lingua straniera ed altre pellicole di successo come “Il Divo” (biografia di Giulio Andreotti) e “Loro”(biopic romanzato sulla figura di Silvio Berlusconi), senza dimenticare “This must be the place” con protagonista Sean Penn, Paolo Sorrentino è tornato in sala con il film “È stata la mano di Dio”. Si tratta di un’autobiografia del regista napoletano, ambientata negli anni ’80, la quale si intreccia con l’evento epico verificatosi a Napoli in quegli anni: l’acquisto da parte del Napoli di Diego Armando Maradona.
Il film ruota intorno alla storia di Fabietto (alter ego del regista), cresciuto in una famiglia della buona borghesia napoletana ed al suo percorso adolescenziale circondato da allegria ma anche problemi familiari e molte incertezze tipiche di un ragazzo della sua età. Con una diploma di maturità classica da prendere di lì a poco, Fabietto affronta la sua crescita in mezzo al folklore della sua famiglia allargata e delle persone più o meno conosciute che lo circondano, ambiente che potrebbe rappresentare fedelmente un teatro partenopeo di Eduardiana memoria.
L’ancora di salvezza capace di affievolire l’inquietudine del protagonista è rappresentata dalle partite della sua squadra del cuore, il Napoli, e dalla presenza del grande Diego Armando Maradona.
Saranno proprio la squadra di calcio del Napoli e la voglia matta di assistere dal vivo alle giocate del suo idolo argentino a “salvare” la vita di Fabietto. Infatti la vita del ragazzo viene tragicamente sconvolta dalla morte improvvisa dei genitori causata da una fuga di monossido di carbonio nella loro casa di montagna; Fabio avrebbe dovuto raggiungere i genitori nel fine settimana, ma alla fine decide di restare a Napoli per recarsi allo stadio San Paolo ed assistere alle giocate del D10S argentino nella partita Napoli – Empoli. La vita del giovane è stata quindi “salvata” da Diego Armando, dalla “sua” Mano di Dio.
Segnato da questo evento tragico, il ragazzo inizierà un nuovo percorso di vita, con il sogno di studiare cinematografia e di diventare un regista. Senza mai dimenticare l’evento, o forse ancor meglio la persona che lo ha salvato.
“Alla fine torni sempre a te e a questa città” afferma nel film il regista Antonio Capuano, rivolgendosi a Fabio, alter ego di Sorrentino. Il regista, dopo pellicole di grande successo di pubblico e di critica, ha deciso di raccontare la sua storia e di ripercorrere gli anni della sua formazione portandoli sul grande schermo. In “È stata la mano di Dio” Paolo Sorrentino aggiunge alla ormai nota maestria a livello tecnico-cinematografico, un tocco personale che rende questa pellicola un unicum tra le opere del regista partenopeo. Leggero a tratti ma mai banale, profondo senza mai sfociare nella pesantezza, il film ha tutte le carte in regola per stare al livello delle altre opere del regista.
Il film è uscito al cinema il 24 novembre ed è inoltre disponibile sulla piattaforma Netflix a partire dal 15 dicembre. Leone d’Argento-Gran Premio della Giuria alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, candidato come miglior film straniero ai Golden Globe 2022, potrebbe inoltre essere incluso nella cinquina finale per il medesimo premio alla cerimonia degli Oscar 2022.
Filippo Verde