“Dantedì”: un pensiero sempre attuale, datato sette secoli
Mar 23rd, 2021 | Di cciotola | Categoria: Cronaca di NapoliIleana Mandile
Giovedì prossimo, 25 marzo, il “Dantedì” celebrerà i 700 anni dalla scomparsa di Dante Alighieri, padre della lingua italiana e autore della Comedia, tra i massimi capolavori della letteratura mondiale, meglio nota come Divina Commedia.
In programma, varie iniziative dedicate al sommo poeta, simbolo della cultura italiana. al quale, nel 2020, la Repubblica Italiana ha deciso di tributare la giornata del 25 marzo per commemorarne la figura ogni anno.
Tra queste, la V Municipalità di Napoli ha deciso di organizzare un interessante evento, con l’obiettivo di avvicinare in particolare i giovanissimi al capolavoro di Dante.
Tre introduzioni, a cura di: Margherita Siniscalchi, consigliera della V Municipalità; Lucia Fortini, assessore alla Scuola, Politiche sociali, politiche giovanili Regione Campania; Paolo De Luca, presidente V Municipalità.
Dunque, spetterà a tre persone del mondo culturale campano, porgere una lettura ampia e coinvolgente di tre canti sicuramente significativi: il V dell’Inferno, il III del Purgatorio e il VI del Paradiso. Illustreranno tre tematiche importanti della vita di quei tempi e di oggi: la passione travolgente, Eros e Pathos, la giovane vita coraggiosa spezzata nel difendere regno e ambizione, ma che incontra la misericordia divina, e la storia dell’impero tra pace e giustizia, eterno tormento della passione politica di Dante.
E tre anche le relazioni che seguiranno e vedranno impegnati: Raffaele Messina su “La passione civile in Dante”; Maria Rosaria Selo, “La passione insanguinata di Paolo e Francesca”, canto V Inferno; Angela Procaccini “Manfredi di Svevia nella storia e in Dante”, canto III Purgatorio; Elio Serino, “L’ impegno, la pace e la giustizia nel canto VI del Paradiso”.
Chi vorrà seguire l’appuntamento, potrà collegarsi giovedì 25 marzo, alle ore 10,30 su Google Meet. Il link sarà reso noto nella prima mattinata, pure sulla pagina Facebook della prof. Angela Procaccini, relatrice che concluderà l’evento online da remoto, con il suo atteso intervento su Manfredi di Hohenstaufen, ultimo sovrano della dinastia sveva del Regno di Sicilia, collocato tra i contumaci dell’Antipurgatorio - uomo bello, biondo e d’aspetto nobile, con un cigliò diviso in due da una ferita - che prega Dante di riferire la verità a sua figlia Costanza, sul suo destino. Ricordiamo che, per Dante, con la battaglia di Benevento, si chiude un’epoca. Termina una civiltà, tramonta un mondo e con esso la cultura cortese-cavalleresca, resa celebre dalle gesta di Federico II.
“L’iniziativa della V Municipalità non solo rientra in un percorso di celebrazione che giustamente vede il 25 marzo, come il Dantedì, Giornata dedicata al sommo Poeta, ma è anche un modo intelligente e coinvolgente per avvicinare i giovani ad uno dei maggiori poeti e artisti di tutti i tempi e di tutti i luoghi. - afferma la prof. Angela Procaccini - Tanto eclettico e poliedrico da essere ritenuto un Templare segreto, un Liberatore dell’umanità. Ben vengano, quindi, iniziative di spessore culturale, volte in particolare ai nostri giovani spesso distratti da “escrescenze” tecnologiche talvolta fuorvianti.”
Poeta, scrittore e politico italiano di grandissimo spessore, Dante Alighieri o Alighiero (Firenze 1265 - Ravenna 1321), fu battezzato Durante di Alighiero degli Alighieri.
La Comedìa, o Commedia, nota come Divina Commedia, è un poema allegorico-didascalico scritto in terzine incatenate di endecasillabi, successivamente chiamate terzine dantesche, in lingua volgare fiorentina, ovvero derivata dal latino, ma distante da quello classico, giacché con la diminuzione delle comunicazioni causata dalla caduta dell’Impero Romano d’Occidente, si era verificata un’evoluzione linguistica differente in ciascuna regione, tanto da assumere caratteristiche proprie.
In essa, ritroviamo i modi caratteristici della letteratura e dello stile medievali: ispirazione religiosa, scopo didascalico e morale, linguaggio e stile basati sulla percezione visiva e immediata delle cose ma, la grande innovazione è data dalla rappresentazione ampia e drammatica della realtà che viene espressa pure attraverso con l’uso di neologismi inediti, opera pur’essi dell’illustre poeta toscano.
Rosa Ciotola