L’insegnamento della “Educazione Civica”: fondamentale ma ancora troppo trascurata
Mar 19th, 2021 | Di cciotola | Categoria: Scuola e GiovaniLa scuola e l’istruzione in generale stanno vivendo un periodo molto preoccupante. Come ben sappiamo la pandemia di Covid-19 ha determinato un cambiamento pressoché totale nella vita di ognuno di noi. Oltre al settore economico, fortemente colpito dalle restrizioni e dalle misure di sicurezza, in vigore ormai da un anno, anche la scuola ha subito (e continua tuttora a subire) un impatto devastante a causa della pandemia.
Allo stato attuale, con le regioni italiane divise tra zone arancioni e rosse, eccezion fatta per la Sardegna, zona bianca, ci troviamo con migliaia di studenti delle scuole di ogni ordine e grado costretti alla didattica a distanza, nota ormai a tutti con l’acronimo DAD.
Nonostante il momento difficile per la scuola, la formazione e l’insegnamento in generale, il ruolo di una materia, in anni trascorsi, denominata “educazione civica”, e di cui da tempo si sente la mancanza, appare ancor più attuale e di fondamentale importanza.
L’educazione civica è una materia di tipo trasversale che racchiude in sé le nozioni per la conoscenza e la comprensione delle strutture e dei profili sociali, economici, giuridici, civici e ambientali della società.
La Legge 20 agosto 2019, n. 92, recante “Introduzione dell’insegnamento scolastico dell’educazione civica”, ha finalmente (re)introdotto tale insegnamento in tutti gli ordini di scuola a partire dall’anno scolastico 2020/2021.
Se, da una parte, l’introduzione di questa materia nei programmi scolastici può apparire come un traguardo importante per quel che concerne l’istruzione scolastica in Italia, dall’altra, emergono, nei fatti, le note dolenti.
Sono previste infatti un minimo di 33 ore durante l’anno scolastico, che purtroppo rappresentano in concreto, nella stragrande maggioranza dei casi, il totale delle ore effettivamente impartite durante l’intero anno.
Il numero delle ore riservate all’ Educazione Civica, appare, dunque, quanto mai esiguo, specie se rapportato alle ore di insegnamento di altre materie, anche settoriali, in particolare per le Scuole Superiori di Secondo Grado.
Ad esempio, perché ricoprire l’orario settimanale di uno studente di liceo classico con un eccesivo numero di ore dedicate alle materie scientifiche, utili a mutare in negativo l’umore di uno studente già notevolmente impegnato con le materie umanistiche ? Materie che, tranne rare eccezioni, verranno totalmente dimenticate una volta iniziato il nuovo percorso universitario o nel mondo del lavoro, spesso in linea con gli studi umanistici del liceo.
Discorso speculare per uno studente di liceo scientifico o di un istituto tecnico.
Perché allora non diminuire le ore di materie non di indirizzo, a favore di un numero maggiore di ore volte all’insegnamento dell’Educazione Civica ?
È indubbiamente una materia davvero importante, la cui conoscenza appare fondamentale in ogni ambito della vita di giovani e adulti.
Purtroppo ad oggi risulta ancora troppo trascurata e non è difficile imbattersi nella carenza di cultura e conoscenza di alcuni principi fondamentali del vivere quotidiano, specialmente in molti alunni in età scolastica e soprattutto tra quelli più grandi.
Un ulteriore sforzo da parte delle Istituzioni per rendere ancor più centrale il ruolo dell’Educazione Civica nei programmi scolastici, in un momento in cui scuola e cultura non vivono un momento felice, sarebbe un segnale molto importante.
È di questi giorni la proposta del Ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi di prolungare l’apertura degli istituti scolastici anche dopo il mese di giugno (si parla di fine luglio o inizio agosto). L’idea sarebbe quella di coinvolgere gli studenti in “attività di laboratorio e di socializzazione per creare una continuità nella vita dei ragazzi e per il rafforzamento delle competenze in vista del ritorno alla normalità”.
Superfluo dire con quale materia si potrebbe iniziare.
Filippo Verde