Governo Draghi: la partita di Vice Ministri e Sottosegretari
Feb 22nd, 2021 | Di cciotola | Categoria: PoliticaLa settimana che si apre oggi sarà quella decisiva per la nomina di Vice Ministri e Sottosegretari del Governo Draghi. L’esecutivo si è riunito questa mattina nel Consiglio dei Ministri ed ha approvato un nuovo Decreto Legge (non più DPCM, strumento utilizzato con molta frequenza nel Governo Conte) utile a prolungare le restrizioni attualmente in vigore per l’emergenza Covid, tra cui la proroga del divieto di spostamento tra regioni.
Riposta momentaneamente da parte l’emergenza Covid e i provvedimenti conseguenti, per il Governo Draghi si apre la partita (decisamente politica e per nulla istituzionale) della nomina di Vice Ministri e Sottosegretari. Il meccanismo che è lecito aspettarsi è molto simile a quello applicato dal premier Draghi per la nomina dei Ministri politici dell’attuale esecutivo: un numero di esponenti proporzionato al peso dei singoli partiti all’interno dei Gruppi Parlamentari di Camera e Senato. Ecco quindi che appare verosimile un numero congruo di Vice Ministri e Sottosegretari assegnati al Movimento 5 Stelle, prima forza in Parlamento e a seguire in maniera proporzionale a Lega, Partito Democratico, Forza Italia, Italia Viva e Liberi e Uguali. Il desiderio di ogni partito è, inoltre, quello di mettere un “guardiano” ad ogni Ministero guidato da un’altra forza politica: Salvini punta ad affiancare uno o più Sottosegretari ai Ministri in quota 5 Stelle e Pd, questi ultimi a fare lo stesso per i Ministeri a guida Lega e Forza Italia.
Oltre alle normali dispute tra partiti, le imminenti nomine rischiano di aumentare la già presente tensione all’interno dei singoli schieramenti. In primis nel Movimento 5 Stelle, reduce da una importante scissione avvenuta in Parlamento al momento del voto di fiducia al Governo Draghi alla Camera e al Senato; “peseranno le dinamiche espresse nel voto di fiducia” filtra da Palazzo Chigi. Ciò significa che la quota dei 5 Stelle sarà inevitabilmente ridimensionata a causa della scissione avvenuta pochi giorni fa. Nonostante ciò il Movimento 5 Stelle punterà su alcuni nomi provenienti del Governo Conte II tra i quali Laura Castelli all’Economia, Stefano Buffagni alla Transizione ecologica, Giancarlo Cancelleri al Sud, Carlo Sibilia all’Interno, Pierpaolo Sileri alla Salute e Mirella Liuzzi al Mise. La speranza è di vederli riconfermati tutti, o quasi.
All’interno del Partito Democratico si cercherà di allentare le tensioni nate internamente, a seguito del mancato rispetto delle quote rosa per la nomina dei Ministri, che ha portato nella squadra di governo Andrea Orlando al Ministero del Lavoro, Dario Franceschini alla Cultura e Lorenzo Guerini al Ministero della Difesa. Dal Nazareno si cercherà di rimediare alla “figuraccia” indicando in gran parte nomi di donne: al momento i nomi dati per favoriti sono quelli di Simona Malpezzi ai Rapporti con il Parlamento, Marina Sereni agli Esteri, Anna Ascani all’Istruzione, Sandra Zampa alla Salute, le quali manterrebbero così il medesimo incarico ricoperto nel Governo Conte II. Le new entry potrebbero essere Marianna Madia alla Transizione digitale, Valeria Valente alla Giustizia, Susanna Cenni all’Agricoltura. Restano in lizza anche Andrea Martella all’Editoria, Matteo Mauri all’Interno, e Antonio Misiani all’Economia.
Infine Lega e Forza Italia, non agitati da lotte interne, rispetto agli altri partiti che compongono l’attuale squadra di Governo, puntano ad avere posti di “controllo” in Ministeri governati dalle forze politiche di schieramento opposto. Soddisfatti gli equilibri in quanto a “quote rosa” nei Ministeri, i nomi proposti da Matteo Salvini sarebbero quelli di Stefano Candiani (Interno), Massimo Bitonci (Economia), Lucia Borgonzoni (Cultura), Edoardo Rixi (Infrastrutture), Vanna Gavia (Transizione ecologica), Gian Marco Centinaio (Salute o Sport), Andrea Giaccone o Claudio Durigon (Lavoro). Discorso valido anche per Forza Italia che invece vede in pole position i nomi di Francesco Paolo Sisto alla Giustizia, Francesco Battistoni all’Agricoltura, Gilberto Pichetto Fratin all’Economia o al Mise, Giorgio Mulè in un dicastero economico, Maria Rizzotti alla Salute, Maria Alessandra Gallone alla Transizione ecologica e uno tra Valentino Valentini e Stefania Craxi agli Esteri.
Le caselle da assegnare sono circa 42, i partiti hanno fatto le loro scelte ed inoltrato le proposte. Lecito aspettarsi sorprese ? Nomi “tecnici” anche tra i sottosegretari ? Ministri uscenti “declassati” ? Le risposte a questi interrogativi arriveranno da una sola persona, alla quale il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha affidato il destino e la ripresa del nostro paese: il Presidente del Consiglio Mario Draghi.
La partita è aperta, staremo a vedere.
Filippo Verde