21 gennaio 2021!
Gen 9th, 2021 | Di cciotola | Categoria: SindacatoNo, non è la data del prossimo DPCM che mi consentirà di andare da Napoli a Casoria o di qualche avvenimento da consegnare alla Storia, quella con la s maiuscola, ma di sicuro è quella che troverà posto nella storia della burocrazia italiana, in particolare quella del ministero della giustizia. Persino de Gournay avrebbe stupito di tanta celerità!
A distanza di appena 2 mesi e qualche giorno dalla pubblicazione del bando si avviano infatti, espletata la graduatoria per titoli, gli esami orali, su base distrettuale, direi domestica ,di un concorso per quattrocento direttori amministrativi, vale a dire il vertice della già malferma piramide giudiziaria.
L’annuncio è accompagnato dagli ormai consueti squilli di tromba ministeriali, gli stessi che sono soliti salutare improbabili falangi di assunzioni, sorta di giochetto delle tre tavolette in versione romana, come di fatto è avvenuto con i cancellieri esperti inquadrati a seguito di concorso a funzionari e dati ( quasi) per neoassunti.
La burocrazia celebra, come sempre,e quindi anche in questo caso il suo rituale di “visto” e di “ritenuto” ai quali dà ultimo e decisivo conforto la legislazione emergenziale da Covid, in nome della quale, in particolare l’art.252 del decreto legge n.34 del del 2020 si confeziona un bando, che intende tra l’altro “ scongiurare il concreto pericolo di paralisi dell’attività giudiziaria”. Insomma alle enormi difficoltà ed incapacità gestionali emerse nel corso della crisi e tuttora presenti, la tardività e contraddittorietà degli interventi a livello centrale e periferico,addirittura presenti nello stesso palazzo di giustizia, alla insensibilità dimostrata nei confronti del personale e della situazione vissuta da esso in tutti gli uffici ed in particolare a quelli di Napoli Nord, del Tribunale di Sorveglianza e delle Isole porranno rimedio 400 assumendi direttori amministrativi! La selezione si rivolge persino a 18enni ( tratterebbesi di geni, in possesso di laurea, già a quell’età) ma in effetti è destinata a concorrenti dai molti titoli accademici e di età da diversamente giovane , una sorta di premio alla carriera di partecipi dr alcune categorie professionali già individuate nel bando e con una anzianità di cinque anni: avvocati, magistrati, docenti materie giuridiche, ispettori di polizia nonchè funzionari giudiziari, dei quali si ha la”bontà” di ricordarsi.
Ma la somma dei titoli post laurea non può superare i 7 punti,mentre ogni anno successivo al quinto merita dai 4 ai 2 punti in più ! La formula età, esperienza, punti produce i suoi( attesi) risultati.3900 sono gli ammessi alle prove orali, solo una dozzina ha una età media tra i 30 ed i 40 anni, la media si attesta sui 50 e più, altri sono prossimi alla pensione o non hanno più l’età. Il più anziano un 73enne a Bologna.! Clamoroso, senza scomodare Flaiano.
Ecco i dati che si devono al prof.Cotruvo per la Corte di Appello di Napoli: Unità da assumere 31 Candidato più giovane : anni 40,il piu’ anziano 64; per la Corte di Appello di Salerno: unità da assumere 4: il più giovane 43 il più anziano 58
Tanti i dubbi sul perché di questo concorso e sulle sue modalità, che a quanto pare sono state e saranno trasferite in altri concorsi: tutto ovviamente in nome dell’emergenza, dimenticando concorsi quali quello per funzionari già avviati e non portati a compimento ,guarda un po’ per il Covid, denegando legittime aspettative a cittadini giovani, normali e preparati, delle cui istanze lavorative si preoccupano ma solo a chiacchiere proprio coloro che dicevano di esserne portatori.
Evidenti i profili di incostituzionalità, presto portati dal Sindacato UNSA,maggiormente rappresentativo, al vaglio della magistratura, ammesso che un giudice da Berlino si trovi a passare per Roma. Battaglia suo segretario generale definisce il bando una “Vergogna”. Ma perplessità è lecito averle anche sul piano pratico: quali e con quale esito le modalità di approccio, di gestione e di impatto con un ruolo di vertice da parte di vincitori provenienti nella quasi totalità da lunghe e ben diverse esperienze professionali?
Il valore dellla meritocrazia più volte celebrata da Buonafede finisce dunque nella cantina poco illuminata del potere così come le teorie della Dadone sul rinnovamento anche generazionale della pubblica amministrazione, sulla necessità di competenze trasversali, adeguate alle esigenze dell’amministrazione di domani, del soft skil, life skil….etc.. I giovani possono, anzi debbono aspettare.
Mario De Rosa
Segretario Regionale Federstatali Confsal-Unsa