Si puo’ morire di lavoro
Giu 3rd, 2020 | Di cc | Categoria: PoliticaMA NOI SIAMO BRAVI COSTRUTTORI
A Pianura, quartiere della periferia occidentale di Napoli, si é consumata una tragedia tra l’illegalità e la miseria. Oggi - 1 giugno 2020 - due operai (un italiano padre di tre figli ed un africano) sono morti travolti da una frana mentre stavano lavorando ad un muro di contenimento all’interno di un cantiere dove si stava ultimando la costruzione di una casa su due livelli più uno interrato. La casa era un ampliamento smisurato di un precedente manufatto di circa 40 metri. Il proprietario aveva deciso che era giunto il momento di ampliare quel manufatto e si era affidato ad un costruttore rapido e fulmineo in questo tipo di imprese. La zona dove si é consumata la tragedia era su di un costone che degrada dolcemente verso Agnano.
Ma vi prego non venite ora a lamentarvi con le solite nenie: sicurezza sul lavoro, licenze, documenti in ordine, manodopera inquadrata… No per favore. Siete monotoni.
E vi spiego anche il perché.
Noi di Pianura siamo brava gente.
* Abbiamo sempre voluto bene alla nostra terra tanto da ferirla e cementificarla negli anni senza regole e senza un piano regolatore.
* Abbiamo sempre difeso le nostre radici da trafiggere inesorabilmente il nostro centro storico cancellando ogni traccia dell’antica struttura “a corti”.
* Abbiamo sempre rispettato le regole dell’imprenditoria elevando palazzi, case e abitazioni per una quota di abusivismo pari al 70% del nostro territorio.
* Abbiamo lavorato sodo per salvaguardare il futuro delle nostre famiglie senza alcun rispetto dei vincoli ambientali e del fragile assetto idrogeologico.
* Abbiamo inventato e fatto diventare uno status symbol la categoria dei “costruttori abusivi”, veri e propri benefattori della comunità che offrivano e danno lavoro a giornata senza alcuna garanzia previdenziale.
* Abbiamo imbottito di cemento e disordine una zona che respirava di verde e frutta di stagione.
* Abbiamo saputo realizzare negli anni un patto di ferro con la politica cittadina e locale: noi costruivamo di giorno e di notte, loro ci lasciavano fare per qualche tangente ed appartamento anche per loro.
* Abbiamo reso il nostro quartiere uno dei più confusi, disordinati e caotici di Napoli e dell’intero meridione.
* Abbiamo creato una zona “illegal free” dove non abbiamo bisogno di vigili urbani, il verde pubblico é una chimera e soprattutto il condono edilizio é sempre stato inteso come un accidente nel processo generale.
* Abbiamo svolto una vera opera di carità fornendo case per i bisognosi e i senzatetto realizzate in poche settimane.
E potrei continuare con tanti altri “abbiamo”.
Noi siamo bravi costruttori. Ce lo riconoscono tutti. Senza regole, senza norme, in barba ad ogni legge. Ci vogliono capacità per fare tutto questo. E soprattutto per continuare a farlo.
Siamo bravissima gente noi pianuresi.
Perciò ora smettetela di alzare la voce per due operai morti in questo miracolo di illegalità. Tutto sommato solo due di loro sono morti. Due vite che saranno mai? Tanto più che uno dei deceduti era extracomunitario, chi piangerà la sua scomparsa?
Se guardiamo il rapporto tra vani costruiti e morti sui cantieri battiamo ogni record mondiale.
Siamo bravi, lo sappiamo.
In fondo chi ci ha bloccati?
In fondo voi, nelle nostre condizioni, avreste saputo fare di meglio?
In fondo é convenuto a tutti, o no?
In fondo… facciamo schifo.
Ma tranquilli, oggi ve lo lasciamo dire.
Tanto domani continuiamo il mestiere dei bravi costruttori.
don Vittorio Zeccone,
pianurese vicazionista di Don Giustino Russolillo e fondatore dell’Associazione San Mattia onlus. Oggi gestisce due beni confiscati alla camorra, uno a Pianura e uno a Marano di Napoli.