Coronavirus e carceri, i Radicali: “Velocizzare misure alternative e valutare provvedimenti di clemenza”

Mar 9th, 2020 | Di cc | Categoria: Cronaca Nazionale

L’epidemia di Coronavirus rischia di divampare all’interno delle carceri. I Radicali per il Mezzogiorno Europeo attraverso il segretario, avvocato Raffaele Minieri, rilanciano come possibile argine al problema un maggior ricorso alle misure alternative ma anche ipotesi di provvedimenti di clemenza (come amnistia e indulto) necessari a ridurre le presenze all’interno degli istituti. Il tutto, mentre si stigmatizzano atti violenti come le rivolte che hanno interessato molte carceri in tutta Italia (per ora 27) tra cui Poggioreale. 

“La rivolta a Poggioreale ovviamente non è giustificabile – dichiara l’avvocato Minieri, segretario dei Radicali per il Mezzogiorno Europeo e membro della direzione nazionale di Radicali Italiani - tuttavia se all’esterno ci sono scene di panico, all’interno del carcere non può che esserci disperazione e terrore. Sappiamo che è solo questione di ore prima che inizino a registrarsi casi di Coronavirus all’interno del carcere. La repressione o l’esercito non serviranno in alcun modo a fermare il contagio. La risposta deve essere immediata, perché la diffusione del contagio all’interno del carcere metterebbe in ginocchio le strutture ospedaliere sul territorio. All’interno del carcere non può essere garantito il rispetto delle norme previste dal Governo. Se quelle norme hanno un senso, se servono a prevenire i contagi, se garantiscono al sistema sanitario di reggere, allora è necessario che vengano rispettate anche in carcere. L’unico modo è velocizzare la concessione delle misure alternative e iniziare una seria discussione su provvedimenti di clemenza. Intanto, per tutti i detenuti affetti da patologie che potrebbero aggravarsi in caso di contagio da Coronavirus, chiediamo che venga disposta rapidamente la detenzione domiciliare per motivi sanitari”.

Radicali in prima linea anche nell’interlocuzione con le istituzioni, segnatamente col Provveditore regionale delle carceri, con cui è in corso un dialogo finalizzato alla creazione di un tavolo tecnico che coinvolga anche la magistratura di sorveglianza, affinché si arrivi presto a una soluzione condivisa: “Stamattina, 9 marzo – prosegue Minieri - abbiamo avuto un proficuo colloquio con il Provveditore, dottor Antonio Fullone. Si sta lavorando a soluzioni concrete per risolvere il problema. A breve sarà avviato un tavolo tecnico anche con la magistratura di sorveglianza perché la volontà di tutti è ripristinare la normalità e tutelare i diritti dei detenuti. Per questo è necessario che ognuno faccia la sua parte e le proteste violente di queste ore sono dannose e rendono impossibile la concessione di misure alternative. Comprendiamo la disperazione ma la violenza può solo peggiorare le già complicate condizioni di vita all’interno del carcere. Stiamo lavorando a soluzioni concrete per garantire maggiori misure alternative e ridurre il numero di presenze”.

Fabrizio Ferrante

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