Dopo la presentazione da parte dei capigruppo al Comune di Napoli del Pdl, Carlo Lamura, dell’Udeur, Ciro Monaco, dell’Udc, Federico Alvino, dell’Idv, Francesco Moxedano, del Nuovo Psi, Domenico Palmieri, di Iniziativa Popolare, Marco Mansueto e di Forza Italia, Erasmo Caccavale, di una mozione di sfiducia al sindaco e alla giunta comunale “constatato l’ennesimo flop del Consiglio Comunale di Napoli, ove la maggioranza irresponsabilmente non favorisce l’avvio dei lavori, determinando per la trentesima volta, dall’inizio della consiliatura, la mancanza del numero legale del Consiglio”, si registrano le dichiarazioni dell’immarcescibile Jervolino . Quel vecchio arnese della politica immeritatamente seduto sullo scranno del sindaco di Napoli ostenta sicurezza . Non ha alcuna voglia di dimettersi . Crede  ancora di poter continuare a non amministrare la città malgrado la sua giunta di “sfrantummati ” (n.d.r. il termine è suo , non nostro ) perde continuamente pezzi . I continui flop delle riunioni del Consiglio comunale non la preoccupano, a suo dire , più di tanto . Evidentemente spera in due fattori . In primo luogo spera che le opposizioni non sappiano compattarsi in occasione del voto; mette infatti in risalto come possa esser difficle che IdV e PDL possano votare insieme . In secondo luogo è convinta di contare sempre su qualche “anima candida” che , per errore, insipienza o dolo, faccia da puntello alla sua traballante maggioranza . Forse ricorda il caso del consigliere Moretto che con la sua presenza permise al consiglio il funzionamento nella precedente riunione . Resta il fatto che questa città non può continuare a vivere così , senza una giunta efficiente , con società partecipate che servono solo per sistemare amici e clienti , con un sindaco che , forte del fatto che nella sua vita politica ha avutto tutti i vantaggi possibili ed immaginabili , non vuole lasciare la comoda e ben retribuita poltrona . (MEF)