Economia, Italia prima anche nella ripresa
Dic 21st, 2009 | Di cc | Categoria: PoliticaLa ricetta del governo per superare la crisi economica, molto probabilmente, tra qualche anno verrà studiata sui libri di storia. In nessun paese industrializzato, infatti, l’economia interna sta reagendo con tanta rapidità ai primi refoli di ripresa. L’Ocse (l’organismo che raggruppa i paesi industrializzati) misura questa velocità con indice: una specie di contachilometri. I tempi di reazione italiani sono misurati in 12,5. Quelli dell’area dell’Euro in 8,8. La media dei paesi Ocse è 5,7.
In altre parole, la nostra economia – grazie alle scelte del governo – viaggia ad una velocità che è il 50% più rapida dell’area della Moneta unica, ed è doppia a quella dei paesi più industrializzati. Al tempo stesso, il tasso di disoccupazione (seppure in crescita) è inferiore del 20% alla media europea.
Questi risultati non nascono per caso. Sono il frutto di una politica economica che sta producendo effetti positivi; al punto che molti altri paesi stanno adottando identiche misure.
Il Pd può organizzare tutte i gazebo che vuole contro le scelte del governo. Ma difficilmente potrà contestare la virtuosità dello scudo fiscale. L’Agenzia delle Entrate stima che potranno essere rimpatriati (direttamente od indirettamente) più di 100 miliardi di euro. Giulio Tremonti si mostra cauto e ridimensiona la previsione ad 80 miliardi. Si tratta, comunque, di valori che garantiranno un gettito superiore ai 5 miliardi di euro: 10 mila miliardi di vecchie lire.
Grazie a queste entrate aggiuntive, il governo ha potuto finanziare lo sconto di 20 punti dell’Irpef a milioni di partite Iva e piccole imprese. Sconto che, altrimenti, non ci sarebbe stato, oppure avrebbe pesato –in termini economici – su altre categorie. Non solo. Così com’è stato “costruito”, lo scudo permette due tipi di rimpatri di capitali: uno obbligato, se i patrimoni detenuti all’estero erano in paesi considerati dall’Ocse “paradisi fiscali; uno non obbligato, se i capitali erano in paesi con i quali l’Italia ha reciprocità di scambio di informazioni fiscali. E’ assai probabile che i rimpatri provenienti da paradisi fiscali ammontino a 40 miliardi di euro (per lo più dalla Svizzera). Ciò vuol dire che verranno immessi nell’economia reale quasi tre punti di ricchezza, tre punti di pil. Per queste ragioni, Tremonti giudica l’operazione come la più importante mai avviata in Europa.
Ma quello dello scudo fiscale è soltanto l’ultimo esempio di come il governo abbia operato in chiave positiva per l’economia.
Come Berlusconi ricorda spesso (da ultimo anche al comizio di Piazza Duomo a Milano), l’azione del governo per fronteggiare la crisi è stata capillare e metodica.
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Capillare, perché ha – per primo –messo in sicurezza i conti pubblici; ha salvaguardato il risparmio dei contribuenti ed impedito alle banche di fallire; ha pensato, rafforzando le risorse a disposizione degli ammortizzatori sociali, alle persone che avrebbero perso il lavoro a causa della crisi.
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Metodica, perché pianificata nel tempo.
In tal modo, ha introdotto un paracadute per l’economia reale. Al punto che questa non ha toccato i picchi negativi di altri Paesi. Ed ora, sta reagendo meglio – come fotografa l’Ocse – ai primi sintomi della ripresa.
La crisi, però, non è del tutto superata; per queste ragioni, l’Italia si sta impegnando in tutti gli appuntamenti internazionali a non “abbassare la guardia”. E sul piano interno, con la legge finanziaria, ha confermato ed esteso gli ammortizzatori sociali a quelle categorie a cui nessun governo della sinistra ha garantito forme di cassa integrazione.
Ed alla legge finanziaria, il governo ha affiancato un decreto mille proroghe che – ancora una volta – va incontro alle fasce che vivono la crisi sulla propria pelle. Come? Congelando ogni aumento di tariffe per i servizi pubblici e rinviando l’applicazione degli studi di settore, adeguando cioè le tasse del lavoro autonomo al giro d’affari effettivo.
fonte il mattinale