Poveri giudiziari

Dic 21st, 2019 | Di cc | Categoria: Sindacato

Percorri le vie illuminate da molte luci, di tanto in tanto ancora senti il suono delle zampogne che effondono lo “ Scendi dalle stelle”  di Sant’Alfonso  Maria dei Liguori e del bambinello Salvatore che venne al freddo ed al gelo. Il pensiero corre a tanta povertà, indigenza, sofferenza  prossima o lontana da noi…ed ecco  da professionista del diritto , che  vive i luoghi dove si pratica o meglio si dovrebbe rendere e praticare   giustizia, come in un film mi scorrono le immagini del disagio vissuto da tanti Lavoratori giudiziari, le cui vicende ovviamente vivo  e conosco meglio. Per carità: lungi da me il paragonare  la miseria che incombe su tanti con il quotidiano di uno di questi lavoratori. Ma mi domando se davvero si possa tollerare tanta inerzia sui tanti problemi da parte di chi ha un ruolo di responsabilità  soprattutto per quanto attiene la  tutela della salute dei lavoratori. Tanti i luoghi nei quali  le leggi in tale materia sembrano far parte solo di un libro di favole, favole moderne, nelle quali è raro che vi sia un buon finale e soprattutto che vi sia chi ponga ascolto alle doglianze dei Lavoratori.  Mario De Rosa, segretario regionale di Confsal-Unsa,  organizzazione sindacale , premiata dal consenso  maggioritario nel Ministero della Giustizia, ne fa una questione di sicurezza e di dignità dei Lavoratori :” Nessuno chiede la luna, ma il rispetto di elementari norme,la cui inosservanza  vedrebbero sicuramente condannato il datore di lavoro privato. Fin qui la nostra azione ha portato a sanare alcune situazioni vergognose , penso alla ritrovata funzionalità dei servizi igienici dell’UNEP di Santa Maria Capua Vetere o l’infiltrazione d’acqua nella camera di consiglio al Tribunale di Torre Annunziata, ma è poco, troppo poco! “. In effetti il passaggio dalla gestione comunale degli uffici giudiziari  ad una struttura centralizzata statale ha creato non poche difficoltà nella tempestività degli  interventi e buon per i colleghi – dice De Rosa – che gli uffici del centro direzionale e di Napoli Nord siano affidati  per la manutenzione  all’Ufficio speciale.

E’ possibile mai che la gran parte delle superfici luminose  dell’Ufficio Nep di Santa Maria C.V., ufficio posto al piano terra con struttura da supermercato in vagone ferroviario, non funzioni da  mesi e mesi? Quale progettualità è richiesta? Ed a cambiarle  a proprie spese manco a parlarne: sarebbe un reato !A quando la nuova sede, che a  sentir dire, era stata già programmata, che metterebbe fine allo sconcio di dipendenti costretti ad avvicendarsi alle postazioni informatiche?. “Un mastrillo” l’attuale sede, per dirla in napoletano.

Pochi chilometri  da Santa  Maria e dal buio si passa alla luce, quasi da notti nordiche, del Giudice di Pace di Caserta.  Faranno pure un dispetto a Greta ma quei lavoratori  implorano il sole e temperature alte. Costretti a rimpannunciarsi dall’enorme ampiezza delle superfici vetrate e…dalla mancanza di  riscaldamento, certo ora più dura a sopportarsi di quella della climatizzazione nel periodo estivo.

L’Età  media,come in tutti gli uffici giudiziari, è alta, varie unità prossime alla pensione,qualcuno è cardiopatico,le scale sono dure a salire ma l’ascensore chissà se mai riprenderà la sua corsa, atteso che occorre una nuova scheda  dal costo notevole.

Ed il mio viaggio sulle cose più urgenti da affrontare e risolvere nel contesto delle tante negatività degli uffici giudiziari del distretto ( tralascio i faldoni ammontonati in ogni dove , che certo dovrebbero  preoccupare tutti per il pericolo insito )  oggi  si conclude a Torre Annunziata nell’ala  “ vecchia” di quel Tribunale. Mentre a Salerno l’aula otto della cittadella giudiziaria viene invasa dalle acque per  l’inclemenza  del  maltempo, a Torre,purtroppo, le Infiltrazioni d’acqua ,muschio, ampie macchie antiche e recenti di ruggine , qualche secchio  posto a  far da  impluvio, un ampio buco in un tetto del bagno  fanno quasi parte del viver quotidiano. E sempre in quell’ala in alcune stanze dai vetri sabbiati e senza luce naturale, novelli professor Pisapia di “ Indietro tutta “lavorano funzionari, cancellieri, circondati dalle polverose ,alte mura di faldoni   della giudiziaria  fortezza Bastiani.

Ed allora mi pongo una domanda:” E’ possibile lavorare in queste condizioni all’alba del 2020, specie se si considera che gli impegni di spesa non sono esorbitanti?  Napoli chiama, chi può e deve, sia esso napoletano che casertano o romano finalmente risponda!

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