CRISI NAPOLI: IL BOLOGNA ESPUGNA IL SAN PAOLO
Dic 4th, 2019 | Di cc | Categoria: Calcio, Sport
Dopo la notte magica di Anfield, la crisi in casa Napoli sembrava ormai alle spalle. I segnali positivi, già apprezzati a San Siro nella partita contro il Milan e confermati nel match di Liverpool, avevano dato l’impressione di una svolta alla stagione degli Azzurri. L’incontro di venerdì pomeriggio a Castel Volturno con il Presidente, De Laurentiis, pareva inoltre aver scongelato le tensioni interne tra società e squadra. Appena quattro giorni dopo l’1-1 contro gli uomini di Klopp, è però arrivata la sconfitta interna contro il Bologna (risultato finale 1-2). I partenopei, autori di un buon primo tempo, si erano inizialmente portati in vantaggio con la rete di Fernando Llorente (la quarta in stagione per lo spagnolo). Nel secondo tempo sono calati ritmo e attenzione nel Napoli che ha subito prima il pareggio, firmato da Olsen, e poi il goal del definitivo K.O. del numero 10 bolognese, Nicola Sansone. Inutili gli sforzi, nel finale di partita, da parte degli Azzurri che all’ultimo minuto sono riusciti a trovare la via della rete ancora con Llorente, ma la posizione di partenza in fuorigioco da parte dell’attaccante partenopeo ha costretto l’arbitro, Pasqua, ad annullare il goal e a fischiare la fine dei giochi pochi secondi più tardi. Testa bassa alla fine della partita quella dei giocatori napoletani, usciti dal campo tra i fischi di un San Paolo sempre più vuoto. La classifica di Serie A vede ora il Napoli al settimo posto, con 20 punti raccolti in 14 giornate. La distanza dalla capolista Inter è ora di 17 punti. I Nerazzurri di Conte, battendo per 2-1 la Spal al Meazza, hanno superato la Juventus (fermata in casa da un ottimo Sassuolo sul risultato di 2-2), imponendosi al primo posto con 37 punti. Si allontanano anche la terza e la quarta posizione, occupate rispettivamente da Lazio (30 punti) e Roma (28 punti). Se gli Azzurri non dovessero raggiungere almeno il quarto posto, l’unico modo per qualificarsi alla maggiore competizione continentale per club sarebbe vincere la stessa quest’anno. La mancata partecipazione alla prossima Champions League rappresenterebbe non pochi problemi per le casse della società partenopea. Il rischio è quello di fare un passo indietro rispetto al passato che potrebbe scombussolare la, fin qui armonica, crescita costante di cui il club di Aurelio De Laurentiis è stato protagonista dal 2004 ad oggi. Le conseguenze, in termini economici, potrebbero essere più serie del previsto. Mai il patron del Napoli si era visto costretto a dover affrontare una simile situazione. Vi sono stati alcuni momenti delicati nel corso della presidenza dell’imprenditore romano, ma fortunatamente crisi profonde non si vedevano da parecchi anni. Sicuramente la società Azzurra potrà approfittare della pausa natalizia e della finestra di mercato a gennaio per poter tirare le somme, fare un bilancio e scegliere quali sono le soluzioni più consone per uscire dalle sabbie mobili in cui sembra intrappolata una squadra che pare aver smarrito quella determinazione che era stata una delle sue caratteristiche principali. Al termine della gara con il Salisburgo, dopo il famoso “ammutinamento”, si vociferava di una vera e propria rifondazione, con cessioni eccellenti già a partire dal mercato di riparazione. Ad oggi, invece, è difficile prevedere gli scenari all’orizzonte. Quel che è certo è che da domani gli uomini di Ancelotti saranno di nuovo a lavoro a Castel Volturno e fino al 22 dicembre (ultima giornata prima della sosta) dovranno affrontare tre partite in campionato e la delicata sfida di Champions contro il Genk, al San Paolo, che determinerà la qualificazione o meno degli Azzurri alle fasi finali del torneo. I belgi si sono rivelati un avversario facile solo sulla carta e all’andata hanno bloccato Mertens e compagni sul risultato di 0-0. In questo momento così delicato, arriva uno dei nodi cruciali della stagione e servirà il miglior Napoli per evitare un Natale amaro con ulteriori incidenti di percorso. Nulla è ancora perduto, c’è una classifica di Serie A da onorare e una qualificazione agli ottavi di Champions da conquistare.
Antonio Marinaccio