Economia: Italia preparata allo sviluppo

Dic 19th, 2009 | Di cc | Categoria: Politica

“L’azienda Italia è ripartita”. Chi meglio degli imprenditori è in grado di misurare il polso della crisi e dell’economia?  Così il titolo d’apertura della prima pagina di oggi del Sole 24 Ore, il quotidiano di Confindustria, è a suo modo storico e segnala nei fatti la svolta. C’è la ripresa e se lo dice l’Italia che produce significa che è la verità. Una verità che spiazza e mette a tacere i profeti di sventura, quelli del “governo che non  fa niente contro la crisi”, si tratti di politici, di economisti o di eminenti commentatori.  Il seminario nel quale il Centro Studi di Confindustria, diretto da Luca Paolazzi, ha fornito cifre e proiezioni sull’economia italiana è un appuntamento importante nell’agenda dei giornali. Ebbene, sulla Repubblica non c’è una riga, un solo accenno. Il fatto che gli industriali confermino la ripresa economica è talmente indigesta e così poco funzionale alla linea politica del quotidiano che si preferisce ignorarla. La presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia, non ha mancato di segnalare che occorre restare con i piedi per terra e che, soprattutto, la Confindustria presenterà al governo e alle forze sociali un documento, “Italia 2015”, con le sue proposte su temi come innovazione, ricerca, capitale umano, efficienza dello  Stato. Sono temi ben presenti al governo che, chiuso il capitolo Finanziaria, a partire dal decreto milleproroghe (ci saranno anche gli incentivi per auto e altri settori) comincerà a progettare le opportune politiche si sviluppo in grado di accompagnare la ripresa. La Marcegaglia non ha mancato di sottolineare come il nostro Paese se la sia cavata in una crisi tanto dura “tenendo sulla coesione sociale”, con una disoccupazione che è sì cresciuta ma a livelli inferiori rispetto alla media europea e agli Usa. Parole di apprezzamento indiretto alle politiche sociali messe in campo dal governo. E ancora la Marcegaglia ha parlato dello scudo fiscale come di un male necessario, promuovendo la scelta di Tremonti di prorogarlo con un innalzamento delle aliquote.Diana Bracco, presidente del Progetto innovazione di Confindustria, ha manifestato soddisfazione  per l’aumento delle risorse dato dal governo con il credito di imposta.Se a quanto detto aggiungiamo che tutte le proiezioni fornite da Confindustria sono positive e migliorative rispetto alle precedenti (recupero del Pil e della produzione industriale) si capisce bene perché la sinistra se n’è stata zitta e Repubblica non ha registrato l’evento. Se l’Italia riparte è difficile spiegare agli italiani che il governo non fa niente. Dunque, meglio far finta di nulla e sperare per il futuro che le cose vadano peggio. Le notizie buone per gli italiani non soddisfano il loro palato.  il mattinale 

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