Un Villaggio per Crescere da Trieste in giù per riconoscersi come Comunità Educante
Giu 17th, 2019 | Di cc | Categoria: Spazio ai RagazziDal 10 gennaio a Pianura è presente il progetto nazionale Un Villaggio per Crescere, proposto e coordinato dal Centro per la salute del Bambino – ONLUS, approvato nell’ambito del Fondo per il contrasto della la povertà educativa minorile (Art. 1 comma 392 della legge 28 dicembre 2015, n. 208), area 0-6 anni. Il progetto si propone di garantire un’offerta educativa di qualità rivolta a tutte le famiglie con bambini di età compresa tra 0 e 6 anni residenti in aree/comunità caratterizzate da alta prevalenza di povertà educativa e/o carenza o scarsa fruizione di servizi per l’infanzia. Prevede la creazione di nove presidi, allestiti in strutture messe a disposizione da Enti pubblici (Comuni, Istituti Scolastici) o privati. A Napoli, il presidio si trova presso la sede dell’I.C. Don Giustino Russolillo, sede Via Napoli e, in questi mesi, ha visto crescere l’affluenza e la partecipazione di bambini e famiglie. Siamo giunti a quota 144 iscritti e il numero aumenta ogni giorno, così come la voglia di vivere il Villaggio e la bellezza formativa che esso offre.
Giorgio Tamburlini, Presidente Centro per la Salute del Bambino, risponde alle nostre domande per fare il punto della situazione dopo 6 mesi dall’inizio del progetto a Pianura:
Un Villaggio per Crescere ha ormai messo le radici in 9 presidi in Italia. Quali sono i risultati raggiunti finora?
Sono trascorsi 15 mesi dall’avvio del Progetto e sono stati attivati tutti i Villaggi nelle 9 sedi previste, più un decimo nel quartiere di Torre Maura a Trieste, finanziato dalla Fondazione Generali. Oltre alla costituzione e alla partenza delle dieci sedi, anche se poi a Genova le sedi del Villaggio sono anche in numero maggiore di una per consentire di raggiungere più famiglie e bambini. Abbiamo più di mille bambini e genitori che hanno frequentato, e frequentano i Villaggi, nelle diverse sedi, una quarantina di educatori coinvolti, minimo di tre per ogni sede. Educatori che hanno partecipato ad incontri di formazione per le attività, dal gioco alla pittura, all’attività corporea, la musica e l’orto, da svolgere con i genitori. Si sta iniziando a svolgere anche l’attività specifica di raggiungimento delle famiglie ad alto rischio con iniziative mirate.
Quali sono gli obiettivi che il Progetto si prefigge?
Mettere in condizione famiglie e bambini di trascorrere del tempo di qualità insieme, e quindi di imparare a come stare insieme. Con i libri e la lettura, la musica e i giochi da poter rifare a casa, scoprire che i bambini sono competenti e pronti ad apprendere più di quanto molte volte gli adulti si aspettano. Di trasferire ai genitori delle abilità e competenze che possono spendere in attività utili per lo sviluppo cognitivo, relazione ed emotivo dei propri bambini. Un secondo obiettivo importante è di sensibilizzare le comunità, in quartieri che sono spesso periferie di città, a comprendere l’importanza dell’investimento nella prima infanzia e di quanto sia importante supportare genitori e famiglie mettendo a disposizione degli spazi che se non sono i nidi - che dovrebbero esserci ed essere accessibili a tutti - siano spazi dove genitori e figli possano condividere e apprendere cose utili allo sviluppo e in quel che possono fare insieme.
Anche questo secondo obiettivo si sta raggiungendo perché c’è una diffusa consapevolezza che abbiamo creato presso gli Amministratori Pubblici ed anche presso i vari esercizi commerciali, dal parrucchiere al farmacista, sostenitori del Villaggio.
Come si stanno muovendo i Villaggi nella gestione del Progetto?
I Villaggi si stanno muovendo secondo le linee guida che sono concordate a livello nazionale e anche durante gli incontri svolti con i coordinatori e gli educatori ma certamente ciascuno ha una situazione specifica in cui si muove e tiene conto dei diversi attori che ci sono sul territorio, da quelli pubblici ccome i Comuni. Gli Istituti scolastici e le Aziende sanitarie a quelli associativo o privato, fondamentali perché la consapevolezza dell’importanza della formazione nell’infanzia stiamo contribuendo a crearla nello stare con i bambini, senza
dar in mano un cellulare o portarli ad un centro commerciale, per crescere attraverso la creatività e la qualità del prendersi cura dell’altro.