Nuotare per combattere l’autismo

Dic 15th, 2009 | Di cc | Categoria: Sport

La terapia multisistemica in acqua si pone come obbiettivo l’integrazione sociale dei bambini autistici  La TMA, la terapia multisistemica in acqua, nasce da un’idea di Giovanni Ippolito, il quale nel 1990 era istruttore volontario di nuoto con disabili. Negli anni seguenti durante i quali studiava psicologia a Caserta, insieme a Giovanni Caputo e Paolo Maietta, perfezionò e mise a punto la TMA. La terapia è stata strutturata nel 2008, ed è possibile ricercare informazioni sui siti www.terapiatma.it e www.terapiamultisistemica.it, Franco Angeli ha anche scritto un libro dal titolo ‘La terapia multistemica in acqua’, e sempre nello stesso anno si diede avvio ad una ricerca con il Professor Conson dell’Università di Napoli. La terapia non è né infinita né tantomeno sostitutiva ad altre, bensì le integra. Si parte con una sola ora a settimana per poi arrivare a due, con l’obbiettivo finale dell’integrazione sociale di chi soffre di autismo. Purtroppo è una malattia che non va sottovalutata perché recenti studi portano che la percentuale che ne soffre sia una persona su 300. L’autismo è una malattia che compare tipicamente nei primi anni di vita ed è il risultato di un disturbo neurologico che agisce sul funzionamento del cervello e dei suoi comportamenti associati, in particolar modo nelle aree dell’interazione sociale e nelle abilità comunicative, rendendo complicata e difficile la comunicazione con gli altri e la relazione con il mondo esterno. La TMA in Campania si è strutturata come un efficace terapia verso l’autismo, basti pensare che all’inizio gli inventori della suddetta terapia iniziarono solo con due bambini, ora invece sono più di cento nella nostra regione che seguono la terapia con un centinaio di operatori, e altrettanti in altre regioni.  

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