PDL: domani occasione decisiva per evitare alla città un altro anno di inutile agonia
Dic 14th, 2009 | Di cc | Categoria: Cronaca di NapoliIl gruppo del Pdl al Comune di Napoli, guidato da Carlo Lamura (Capogruppo) e composto da Raffaele Ambrosino, Gennaro Carbone, Dario Cigliano, Enrico Lucci, Umberto Minopoli, Vincenzo Moretto, Claudio Renzullo, Andrea Santoro, Luciano Schifone, Ciro Signoriello, Ciro Varriale, Salvatore Varriale, Francesco Vitobello si è riunito oggi per definire le strategie da assumere in Consiglio Comunale.
Per domani è convocata la seduta della massima assise cittadina con all’ordine del giorno, tra i vari punti, la ratifica all’assestamento di bilancio varato dalla giunta Iervolino.
Dopo la riunione il Gruppo ha diffuso la seguente nota: «Rivolgiamo un appello a tutti i consiglieri comunali affinché assumano un atteggiamento di grande responsabilità domani ed evitino alla città di Napoli di vivere un altro anno di inutile agonia politica, civile ed amministrativa.
Con la mancata ratifica dell’assestamento di bilancio, infatti, ci sarà non solo l’ulteriore conferma che il Sindaco ed il centrosinistra non sono più in grado di governare, ma si potrà innescare la procedura amministrativa funzionale allo scioglimento dell’amministrazione comunale. Alla luce anche delle recenti dimissioni dell’ex assessore al Bilancio Realfonzo, peraltro relatore della delibera di assestamento domani al vaglio del Consiglio Comunale, occorre fare in modo che si ponga la parola fine ad una amministrazione agonizzante ed ormai incapace di esprimere alcunché. Domani si presenta un’occasione decisiva, che la città attende per vedere se i responsabili di uno sfascio politico ed amministrativo senza precedenti saranno mandati a casa e sarà restituita, senza una lunga fase commissariale, la parola agli elettori. Siamo certi che tutti i consiglieri comunali, compresi quelli di centrosinistra, sappiano valutare attentamente e scrupolosamente questa opportunità, per staccare definitivamente la spina a quello che appare a tutti come un malato terminale».