Presentazione movimento artistico dell’ OLTRISMO

Dic 29th, 2018 | Di cc | Categoria: Spettacoli e Cultura

La prima esposizione ufficiale dei Maestri dell’Oltrismo vuole sancire le linee guida del movimento.

Per Andare oltre non basta la sola creativita’, ma la capacita’ della creativita’ di superarsi, per raggiungere il mondo dell’armonia.

L’Oltrismo vuole superare i movimenti artistici moderni e contemporanei fondandosi come una libera espressivita’  capace di andare oltre in una chiave personale, volta al raggiungimento dell’equilibrio e della conoscenza, di un mondo che trascende la realta’ e lo carica di concetti nuovi. La liberta’ di espressione, la possibilita’ di perdersi nell’impeto della propria passione,

L’Oltrismo di Sarossa il fondatore del movimento, e dei maestri oltristi che si sono uniti a lui, è un equilibrio in continua vibrazione, posto tra la follia e la razionalità. Come una bilancia in continua altalena, dove in un piatto c’è la follia, e nell’altra la razionalità. E’ quella forza che ci aiuta a superare gli ostacoli della vita, ed a condurci oltre, verso l’armonia.

Nei Dipinti degli oltristi ritroviamo tratti comuni, interpretati in maniera sempre soggettiva: opere realizzate con l’anima e visioni oniriche dello spazio senza limiti e del tempo infinito, infinitamente ricchi di colori fantastici, straordinari e sublimi.

La spiritualità che aleggia in questi personalissimi dipinti è presente in ogni particolare per guidarci nei luoghi dell’anima.

Andare OLTRE la contingenza e la pochezza della superficialita’ della realta’ moderna, alla ricerca dell’armonia, l’Oltrismo  ci mostra la sua visione di un mondo che oggi non riflette sul proprio futuro.

Sarossa

Maestro fondatore dell’Oltrismo, sin dagli anni 90 con la sua pittura onirica e simbolica mette in evidenza i concetti fondamentali del movimento, sintetizzati in alcuni elementi chiave: la sfera, contenitore di conoscenza e espressione di un nous che trascende l’esistenza umana per portare l’uomo ad un livello superiore.

le Montagne, simbolo di equilibrio e di forza d’animo interiore , radici della terra di tutti gli esseri viventi. La Sibilla, figura mitologica che riunisce presente, passato e futuro, verso la dimensione dell’armonia.

Istallazione della Sibilla di oggi:

Il linguaggio Sarossiano figurativo e simbolico tratta spesso in maniera personale un tema caro alla mitologia e alla terra magica dei Campi Flegrei. L’antica figura della Sibilla che leggeva il futuro nella disposizione delle foglie che gettava ai suoi piedi, si veste di modernita’ e colore.

E’ una donna nuda, muta, in una postura da sfinge moderna, icona dell’apparenza che pervade la societa’ moderna dell’effimero, incarnata appunto in un manichino senz’anima, e non piu’ oracolo sacro dai mille responsi. L’ icona della maga esoterica e misteriosa, che da sempre affascina l’uomo che vi ricorre per alleviare la sua sete di conoscenza, per interrogarsi sul suo futuro e sul suo destino e’ ora protagonista di un tema estremamente moderno: l’inquinamento che sta avvelenando la terra.

Nel paesaggio dominato da contrasti cromatici e dall’elemento della plastica e dello scarto della societa’ dei consumi,  e suggestivi giochi di riflessi delle foglie dell’oracolo si mescolano all’immondizia che l’avvolge, la umilia. Domina pero’ nelle mani della Sibilla la #sfera dorata, la conoscenza, l’unica speranza di salvezza per l’umanita’ di invertire la rotta distruttiva che ha intrapreso, e tornare alla natura, che si materializza nel floreo ramoscello che trattiene nell’altra mano.

L’opera vuole essere una denuncia ed una provocazione verso l’osservatore distratto o attento che sia, per smuovere le coscienze di una societa’ che ha perso di vista il baratro verso cui si dirige a vele spiegate. Passato e mondo contemporaneo, storia intrisa di cultura, attualita’, elementi caratteristici della pittura di Sarossa, si fondono in un opera ricca di fascino e mistero, che incarna la sua visione dell’#oltrismo


I maestri che hanno partecipato alla mostra sono: Sarossa, Antonio Marchese, Linda Granito, Giuseppe Pollio, Ferdinando Todisco, Sergio sperlongano in arte gost e lino chiaramente in arte pach.

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