La Scuola in ospedale

Dic 21st, 2018 | Di cc | Categoria: Scuola e Giovani

«Il dolore di una malattia è sempre difficile, se a viverlo sono i più piccoli, è davvero inaccettabile. Così, tutto quello che si può fare per restituire loro un sentore di normalità, diventa fondamentale, e il nostro progetto fa proprio questo». È così che la professoressa Tiziana Ferrara, dell’I.C.S. “Ferdinando Russo” di Pianura, parla de “La Scuola in ospedale”, il servizio di istruzione oggi presente e diffuso su tutto il territorio nazionale che, dalla scuola dell’infanzia alla scuola secondaria di secondo grado, garantisce la presenza di maestre e insegnanti nelle strutture ospedaliere. Proprio in quest’ottica di “normalità”, quest’anno, grazie al sostegno di Istituzioni, sponsor, personale sanitario e graditi ospiti del mondo dello spettacolo, dello sport, dell’informazione e del volontariato, presso l’aula magna di Pediatria dell’A.O.U. Federico II di Napoli si è tenuta la “Festa di Natale”, a renderla possibile, la professoressa Annamaria Palmieri, assessore alla Scuola e all’Istruzione del Comune di Napoli, all’Autism Aid Onlus, presieduta dall’avvocato Paolo Vassallo, l’Ipseoa “Lucio Petronio” di Pozzuoli, la libreria vomerese “Raffaello”, di Giovanni Di Costanzo, l’azienda agricola “Melamia”, le “Bibite” di Giuseppe sorrentino, i campioni Gianni e Pino Maddaloni, Marcello Paragallo, della nazionale italiana Nuoto per Salvamento e l’attore Gino Rivieccio; a presentarla, Flavio Sly. Con loro, i cori delle scuole “Ferdinando Russo”, il cui dirigente scolastico è la professoressa Antonietta Portarapillo, “Giovanni XXIII - Aliotta”, dirigente scolastico, la professoressa Silvana Casertano, e “Giuseppe Mercalli”, dirigente scolastico, dottoressa Luisa Peluso, hanno intonato le canzoni di Natale, contribuendo a creare quell’atmosfera di festa, che ha colorato di spensieratezza l’intero reparto. «Per i piccoli degenti, tutto ciò rappresenta la possibilità di vivere, nonostante la loro condizione, qualcosa che abbia a che fare con la routine della realtà esterna e - sottolinea la dirigente Portarapillo - che li distragga dalla loro condizione». Infatti, «i docenti - continua la professoressa Carmen Ascione - forniscono anche un supporto alle famiglie», con le quali si instaura un rapporto di fiducia. «Tutto ciò fa in modo che si crei un piccolo gruppo di “amici” - conclude la professoressa Maria Costagliola - capace di far vivere ai giovani degenti la loro condizione in modo più leggero».

Rosaria Morr

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