La clinica della morte
Lug 20th, 2017 | Di cc | Categoria: Cronaca RegionaleLa clinica della morte scoperta un anno fa a San Cipriano d’Aversa rivela scenari ancor più raccapriccianti: una tratta di donne, non solo costrette a prostituirsi lungo la Domitiana di Castel Volurno, ma ad abortire dopo aver avuto forzatamente rapporti non protetti con i loro clienti.
Emanato, intanto, un fermo per il nigeriano accusato di essere quello che tutti conoscono come il “doctor”, il medico abortista a servizio della mafia nigeriana, a capo della clinica abusiva di via Buonarroti.
All’epoca della scoperta, un’irruzione della polizia, portò al ritrovamento di un feto. Le indagini s’intensificarono e questa settimana, quando i Carabinieri hanno nuovamente fatto incursione nella struttura, il ritrovamento è stato agghiacciante: decine di donne rinchiuse nel tugurio dopo esser state sottoposte, contro la loro volontà, a pratiche approssimative di aborto.
Le ragazze sono state soccorse e trasferite in ospedale. Hanno riportato di essere state costrette dalle madàme, le dirette referenti della mafia nera, a “disfarsi dei bambini”. Percosse, stupri punitivi e torture psicologiche sono solo alcuni dei mezzi che vengono utilizzati per «piegare» le ragazze che si ribellano, hanno raccontato.
Una situazione, quella del litorale domitio, tragica quanto paradossale. Una terra di nessuno che consente alla malavita africana di operare indisturbata. E al centro dei crimini il traffico di esseri umani; una piaga che va acuendosi con l’arrivo di centinaia di minorenni destinate al mercato del sesso e che le associazioni locali, con i pochi mezzi a loro disposizione, cercano invano di arginare da anni.
Ci si chiede ora se l’amministrazione e le forze dell’ordine manchino degli strumenti necessari ad annientare simili atrocità o solo della volontà di farlo.
Stefano Branciforte