Bluff dei centri di accoglienza

Feb 20th, 2018 | Di cc | Categoria: Cronaca Regionale

Centri d’accoglienza ancora una volta al vaglio.

Lavoro nero ed elemosina, spaccio o prostituzione, ma c’è anche chi delinque. Queste le principali attività di buona parte dei migranti richiedenti asilo a Napoli. Secondo la Prefettura sarebbero raddoppiati nell’ultimo anno: Più di 4mila, distribuiti in un centinaio di strutture, gestite da cooperative e associazioni il cui compito dovrebbe essere quello di integrare nella società gli ospiti delle strutture. Per l’aggiudicazione del bando, la cooperativa di turno presenta un progetto che prevede attività formative per i migranti. In primis vi sono i corsi d’italiano, poi quelli di formazione professionale, ma anche di musica e sport. Tutto rimane però sulla carta e il risultato non è quasi mai quello prospettato. Per i minorenni è prevista la scuola anche se spesso li si vede bighellonare per strada fino a sera tarda.

Squadre mobili quotidianamente ispezionano le strutture, verificano che tutto proceda secondo le regole ma persino le risorse a disposizione della prefettura non sono sufficienti per il numero crescente di accolti.

A questo si aggiunge che non è previsto l’obbligo di partecipazione ai corsi e il tutto si riduce alla solita solfa: i centri intascano i soldi, i migranti inoccupati finiscono a lavorare in nero per i caporali di turno, o peggio, a prostituirsi o a delinquere per la malavita.

Un sistema ormai intossicato che non sembra accennare a un cambio di rotta, almeno istituzionale. Il Premier Gentiloni esprime soddisfazione sul tema di gestione migranti: “l’Italia ha salvato l’onore dell’Europa” afferma. Ma mentre i Paesi membri innalzano muri e barriere l’Italia regge un peso che forse non è più in grado di sopportare.

 Stefano Branciforte

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