Per il problema immigrazione l’Europa ascolti l’Italia

Dic 9th, 2009 | Di cc | Categoria: Esteri

Il governo italiano sollecita un maggiore impegno dell’Europa per fare fronte ai flussi crescenti di immigrazione clandestina. Il premier Berlusconi ne ha parlato di recente con il neo-presidente della Ue, Van Rompuy, in occasione del loro primo incontro presso la prefettura di Milano. La posizione dell’Italia, come ha spiegato il premier, è molto chiara: oggi, di fronte all’immigrazione clandestina, i singoli Stati sono costretti ad agire ciascuno per proprio conto, come se l’Europa comunitaria non esistesse. Per questo occorre cambiare registro ed è necessario che vi sia una partecipazione attiva dell’Europa su chi, provenendo da Paesi extra Ue, ha il diritto di vedere riconosciuto l’asilo. Questo compito, è la tesi del premier Berlusconi, potrebbe essere affidato all’Agenzia europea Frontex, con l’assunzione di una precisa competenza, quella di valutare chi è meritevole di ottenere il diritto d’asilo e chi no. “La nuova competenza significherebbe una precisa assunzione di responsabilità nei confronti di chi è venuto da noi, lasciando il proprio Paese anche a rischio della propria vita e della libertà” ha detto Berlusconi a Van Rompuy.  Non solo. Per Berlusconi, la competenza della Frontex dovrebbe andare oltre il diritto d’asilo, in quanto l’Agenzia dovrebbe anche decidere sulle destinazioni nei vari Paesi europei degli immigrati ai quali fosse riconosciuto il diritto d’asilo. Un punto, quest’ultimo, che l’Italia giudica fondamentale per dare una risposta concreta a quanti accusano il nostro Paese di detenere illegalmente nei Centri di identificazione e di espulsione gli immigrati clandestini: smistando con rapidità gli immigrati che approdano sulle coste italiane nei Paesi vari europei, si darebbe finalmente un senso alla solidarietà Ue, che altrimenti resterebbe soltanto una vuota chiacchiera. Secondo i dati forniti a metà 2009 dalla stessa Frontex, gli extracomunitari respinti nel 2008 alle frontiere dell’Europa sono stati circa 300 mila, per il 46 per cento provenienti via terra, per il 32 per cento via mare, per 22 per cento negli aeroporti.  Il fenomeno dei respingimenti riguarda quasi tutti i maggiori Paesi europei, e non solo l’Italia. Nel Mediterraneo, il problema dei respingimenti interessa anche Spagna, Grecia e Malta. Il controllo delle immigrazioni clandestine richiede un forte impegno di risorse non solo ai singoli Paesi, ma alla stessa Europa. La Frontex dispone infatti di un budget crescente: 70 milioni di euro nel 2008, saliti a 83,5 milioni nel 2009, fino ai 102 milioni previsti per il 2013. A disposizione dell’Agenzia comunitaria vi sono anche 25 elicotteri, 22 aerei, 24 navi e 89 motovedette. Un coordinamento come quello suggerito dal governo italiano consentirebbe di ridurre i costi e di rendere più efficace, coordinata e condivisa la politica europea nei confronti dell’immigrazione clandestina, che nei prossimi anni è destinata a crescere in modo esponenziale a causa del forte incremento demografico dei Paesi poveri, dove gli esseri umani che soffrono la fame e la sete sono già un miliardo.

il mattinale

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