Educazione di qualità per i bambini siriani rifugiati in Giordania grazie al Frida’s Party for Syria
Set 21st, 2018 | Di cc | Categoria: EsteriLa partecipazione speciale di Giorgia e la presenza di tantissimi amici protagonisti della charity dinner organizzata da Frida Giannini impegnata dal 2017 nel Consiglio Direttivo di Save the Children Italia
Si è svolto ieri sera a Roma, il Frida’s Party for Syria, l’iniziativa di sensibilizzazione e raccolta fondi in favore dei bambini siriani rifugiati nei campi profughi di Za’atari e Azraq in Giordania, organizzata da Frida Giannini, designer che dal 2017 è impegnata al fianco di Save the Children come membro del Consiglio Direttivo.
In seguito ad un viaggio in Giordania nella primavera scorsa, dove ha incontrato i rifugiati siriani nei campi profughi e nelle hosting communities, Frida Giannini ha deciso di chiamare a raccolta nella sua casa romana alcuni amici che hanno preso parte al Frida’s Party for Syria, supportando così le attività dell’Organizzazione nei campi profughi di Za’atari e Azraq. E sono stati in tanti coloro che hanno risposto con entusiasmo all’invito della designer, che li ha accolti per una cena di beneficienza, appuntamento reso ancora più speciale dalla voce e dalla musica di Giorgia, che per prima ha voluto condividere questo impegno concreto per i bambini rifugiati e le loro famiglie, costretti a fuggire da una guerra orribile nella quale hanno perso tutto.
“L’idea di questo evento è nata quando ho visitato i progetti di Save the Children nel campo profughi di Za’atari: negli asili dell’Organizzazione, ho incontrato bambini capaci di sorridere ancora, mamme in grado di ritrovare la speranza per il futuro dei propri figli, insegnanti appassionati e attenti alla qualità degli stimoli e delle attività programmate per i piccoli. Sono luoghi magici, pieni di colori e suoni che quasi stridono con il bianco e il nulla che circondano per chilometri il campo.” ha dichiarato Frida Giannini.
Con i fondi raccolti grazie a questa iniziativa, i bambini sotto i 5 anni che frequentano le scuole dell’infanzia di Save the Children nel campo profughi di Za’atari, riceveranno per un intero anno tutto il materiale scolastico che occorre loro e un pasto al giorno, essenziale per assicurare loro il giusto apporto nutrizionale. Inoltre verranno organizzate sessioni formative per i genitori dei bambini che frequentano la scuola dell’infanzia di Save the Children nel campo profughi di Azraq, per garantire uno spazio di confronto che supporti i genitori nel loro difficile ruolo in una realtà così complessa. In particolare, le sessioni promuoveranno la pratica dei controlli medici costanti e dell’immunizzazione dalle malattie più comuni e l’accesso ai servizi sanitari, nonché sensibilizzeranno sull’importanza della genitorialità positiva non violenta e sui gravi rischi dei matrimoni precoci e del lavoro minorile. Infine, i genitori riceveranno speciali kit per poter proseguire insieme ai loro bambini anche “a casa” le attività educative svolte a scuola.
“Ringrazio Frida e Save the Children che da sempre sostengo con fiducia ed entusiasmo, per avermi coinvolto in questo progetto straordinario che fa concretamente la differenza in positivo nella vita di questi bambini. Garantire loro un’educazione di qualità e alle famiglie un sostegno, dopo che la guerra gli ha tolto tutto, significa ridare la speranza dove ci sarebbe solo la fatica di sopravvivere appena, e significa mettere le basi per un futuro diverso”, ha commentato Giorgia, che durante la serata ha regalato ai presenti un momento molto intenso, cantando alcuni dei brani più significativi della sua carriera artistica.
“Il lavoro quotidiano e instancabile dei nostri operatori sul campo è possibile solo con il sostegno e il prezioso contributo di tantissime persone. Grazie al successo di questa iniziativa, potremmo proteggere e aiutare a crescere alcuni dei bambini più vulnerabili, che stanno subendo le conseguenze gravi e durature della guerra in Siria, ormai diventata la maggiore emergenza umanitaria al mondo dopo la seconda guerra mondiale. Il futuro di questi bambini è nelle mani di ciascuno di noi e ne siamo responsabili,” ha affermato Claudio Tesauro, Presidente di Save the Children Italia.
Hanno partecipato all’evento, tra gli altri, Francesco Apolloni, Paolo Bonolis, Cesare Bocci, Isabella Ferrari, Ciera Foster, Pino Insegno, Ricky Memphis, Francesco Montanari, Ilaria Spada.
Durante la serata sono stati battuti all’asta una serie di beni concessi da artisti e prestigiosi marchi del lusso e del lifestyle: dalle borse di Bulgari, Tod’s e Tory Burch, alle stole di Missoni e Farella, dal prezioso orologio “Royal Oak” di Audemars Piguetalla coppia di anelli “B.Zero1” per uomo e per donna di Bulgari fino ai soggiorni esclusivi nel Bulgari Hotels & Resorts di Milano, presso l’Hotel Il San Pietro di Positano e The Gritti Palace di Venezia.
Tre le opere d’arte che sono state protagoniste della vendita di beneficienza l’opera “Roma Eur Nuvola” (serie Biocities) di Carlo D’Orta, la litografia “Naiadi” di Oliviero Rainaldi, le fotografie “Visioni da Hubble” (serie Costellazioni) di Alberto Di Fabio e “Tilda Swinton” di Fabio Lovino. La fotografia ad edizione limitata (serie Piove) di Mevlan Mejhstri, in arte Loni, un ragazzo albanese con la passione della fotografia che risiede da qualche anno in Italia e che ha beneficiato dei progetti di Save the Children riuscendo a coronare il suo sogno.
A queste si è aggiunto un pezzo d’eccezione, la maglia della Juventus autografata da Ronaldo, che ha riscosso grande successo tra gli ospiti.
Più di 7 anni di conflitto in Siria, nel quale sono state costantemente colpite case, scuole e ospedali, ha costretto 5,6 milioni di persone, la metà dei quali bambini, a fuggire dal Paese, mentre ad oggi all’interno 13 milioni di persone hanno bisogno di assistenza umanitaria e la minaccia dell’offensiva su Idlib lanciata in questi giorni rischia di causare un’ulteriore catastrofe umanitaria.
Secondo le stime, la Giordania ospita attualmente più di 1,2 milioni di rifugiati siriani. Save the Children è impegnata dall’inizio del conflitto nella protezione e nel supporto dei bambini siriani e delle loro famiglie in Siria, Giordania, Libano, Iraq, Turchia ed Egitto.