Salvini come Mussolini, il murales choc

Set 10th, 2018 | Di cc | Categoria: Politica

Nuovo murales a Torino ritraente il ministro dell’Interno, Matteo Salvini, questa volta impiccato a testa in giù, proprio come il corpo di Benito Mussolini seviziato dai partigiani in Piazzale Loreto, a Milano, dopo la caduta del regime fascista. Un chiaro messaggio, un’immagine di una violenza inaudita, che ha come precedente altri murales realizzati alle fermate degli autobus e che sempre come protagonista avevano il leader della Lega, con un cappio al collo e la didascalia “Lega stretto!”

Quando la libertà d’espressione spinge a tanto? Gesti di questo tipo non sono giustificabili, mai. Dov’è il confine tra contestazione e minaccia? In nome della libertà di pensiero e di libera opposizione politica è difesa anche solo l’idea di uccidere?

Ci si chiede dove siano in questi momenti tutti i garantisti della democrazia, rappresentanti dell’opposizione, quando a subire le conseguenze di un odio nazionale è il nemico politico più in vista.

 

Non solo supposizioni quelle di ipotizzare un passaggio dalla “provocazione” all’atto concreto: non siamo estranei a intolleranze che generano azioni di reale violenza.

Sostenitori o meno del ministro, questi gesti vigliacchi, che esprimono dispotismo e incapacità di confronto, vanno condannati da tutti i fronti politici.

 

 

 

Stefano Branciforte

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