INTERNATIONAL CONTEMPORARY ART EXHIBITION: ARMENIA 2018 (ICAE2018) SOUNDLINES OF CONTEMPORARY ART
Set 6th, 2018 | Di cc | Categoria: Spettacoli e Culturaa cura di Mazdak Faiznia e Marina Hakobyan
25 settembre - 25 ottobre 2018
inaugurazione venerdì 28 settembre, ore 19 - National Gallery of Armenia
Armenia, Yerevan
Armenian Center for Contemporary Experimental Art
Aram Kachaturian Museum
Cafesijan Center for the Arts
Hayart Cultural Center
Artists’ Union of Armenia
A. Spendiaryan Opera and Ballet National Academic Theater
Armenian General Benevolent Union
In occasione del centesimo anniversario della nascita della Repubblica Armena, la capitale Yerevan apre le porte all’arte contemporanea con la grande mostra “International Contemporary Art Exhibition: Armenia 2018 (ICAE2018). Soundlines of Contemporary Art”, nella quale dal 25 settembre al 25 ottobre saranno esposte opere di oltre settanta artisti internazionaliin sette importanti sedi. La manifestazione comprende un nutrito corpus di workshop e talk con personalità internazionali del mondo dell’arte.
Si tratta della prima manifestazione di arte contemporanea a Yerevan, che unisce pittura, scultura, fotografia, video,installazione e che mette in contatto un gran numero di artisti provenienti da ogni parte del mondo, alcuni dei quali hanno aderito alla proposta di realizzare le proprie opere in situ, e altri di tenere diversi workshop con gli studenti delle accademie. È stato così raggiunto l’obiettivo di coinvolgere il territorio, renderlo partecipe del dibattito artistico internazionale e di evidenziarne la vocazione allo scambio culturale. Infatti l’evento si estende alla città con una diffusione capillare in sette dei più importanti luoghi a vocazione culturale: Armenian Center for Contemporary Experimental Art, Aram Kachaturian Museum, Cafesijan Center for the Arts, Hay Art Cultural Center, Artists’ Union of Armenia, A. Spendiaryan Opera and Ballet National Academic Theater, Armenian General Benevolent Union (AGBU).
“Soundlines of Contemporary Art”, curata da Mazdak Faiznia e Marina Hakobyan, è ideata da Fabio Lenzi e Alberto Cagliostro e organizzata da Shaula International LLC, gode dei patrocini del Governo Canadese, del Ministero della Cultura Armeno, del MiBAC Ministero dei Beni e delle Attività culturali e del turismo in Italia, del progetto di promozione culturale della Farnesina “Vivere all’Italiana”, dell’Ambasciata Italiana in Armenia, ed è supportata dal Ministero degli Affari Esteri Armeno, dall’ente del Turismo Armeno, dalla Delegazione EU in Armenia e dalla Armenian General Benevolent Union (AGBU).
Il titolo “Soundlines of Contemporary Art” evoca La via dei canti (The Songlines), il noto libro di Bruce Chatwin sulla tradizione orale degli aborigeni australiani durante il “Tempo del Sogno”, da cui deriva una mappatura del territorio.
La mostra rivela come l’arte armena sia armonicamente in sintonia con l’arte contemporanea internazionale, similarmente a quanto avviene in un’orchestra in cui il suono del duduk armeno si integra perfettamente con gli altri strumenti.
Attraverso l’espressione artistica “Soundlines” mette al centro dell’attenzione concetti importanti come quelli di interazione culturale, identità, mobilità, presenza/assenza, circolazione del pensiero, territorio, confine come soglia reale e mentale che divide e consente allo stesso tempo lo scambio e il dialogo culturale, mappe ideali in rapporto col territorio quale orizzonte problematico, memoria, suono inteso come voce che non va persa all’interno della globalizzazione, cui fa da contraltare ilsilenzio quale pausa necessaria per tenere distinte le voci e consentirne l’introiezione e l’interazione.
Portare “Soundlines” a Yerevan, nel momento in cui si festeggiano i Cento Anni della Repubblica Armena, rivela la piena partecipazione di questo Paese al più ampio dibattito artistico e ne evidenzia la vocazione ad essere luogo di scambio culturale; allo stesso tempo consente agli artisti invitati di affiancarsi alla voce dell’Armenia e di conoscere il valore del suo silenzio, che è pieno di suoni non percepiti e di pensieri ancora inespressi.
Con metafore visive e utilizzando le principali espressioni dell’arte contemporanea, rappresentano l’Italia: Rossella Biscotti,Alighiero Boetti, Loris Cecchini, Chiara Dynys e Roberto Pugliese, in un contesto internazionale quanto mai vario: Lida Abdul (Afghanistan), Adel Abidin (Iraq), Aboudia (Abdoulaye Diarrassouba, Costa d’Avorio), Etel Adnan (Libano), AES+F(Russia), Shahriar Ahmadi (Kurdistan/Iran), Francis Alÿs (Belgio), El Anatsui (Ghana), Arevik Arevshatyan (Armenia),Chant Avedissian (Egitto/Armenia), Sonia Balassanian (Iran/Armenia), BGL (Canada), Sanford Biggers (USA), Christian Boltanski (Francia), Herman De Vries (Paesi Bassi), Latifa Echakhch (Marocco), Victor Ehikhamenor (Nigeria), Arman Grigoryan (Armenia), Shilpa Gupta (India), Diana Hakobyan (Armenia), Sarkis Hamalbashyan (Armenia), Mona Hatoum(Libano), Sahand Hesamiyan (Iran), Hiwa K. (Kurdistan/Iraq), Ilya & Emilia Kabakov (Russia), Lee Kit (Cina), Julia Krahn(Germania), Roland Emile Kuit (Paesi Bassi), Hiroyuki Masuyama (Giappone), Sirak Melkonian (Iran/Armenia), Karen Mirzoyan (Armenia), Kevork Mourad (Siria/USA), Moataz Nasr (Egitto), NeSpoon (Polonia), Nicky Nodjoumi (Iran), Melik Ohanian (Francia/Armenia), Adrian Paci (Albania), Sahak Poghosyan (Armenia), Imran Qureshi (Pakistan), Jon Rafman(Canada), Tomas Rajlich (Repubblica Ceca), Anri Sala (Albania), Ararat Sarkissian (Armenia), Walid Siti (Kurdistan/Iraq),Léon Tutundjian (Turchia/Armenia), Piotr Uklanski (Polonia), Mohsen Vaziri-Moghaddam (Iran), Lawrence Weiner (USA),Sislej Xhafa (Kosovo), Chen Zhen (Cina).
La straordinaria esposizione, la prima nella regione caucasica, racconta nel mondo dell’arte cosa significa disegnare unarete di nuovi miti che derivano dall’immaginario costruito dagli artisti che filtrano il mondo attraverso la loro identità e ilbackground sociale, realizzando immagini fantasmatiche che vivono in risonanza o dissonanza nelle opere di oltre settanta artisti provenienti da un capo all’altro del pianeta, in una connessione vibrante e stupefacente. La presenza di artisti delle più diverse provenienze e radici culturali è occasione per un fertile, inedito scambio di idee e di know-how.
L’evento comprende l’eccellente progetto espositivo “Open Sounds of Contemporary Art” realizzato tramite una open call con application online, a cui ha fatto seguito un’accurata selezione da parte dei curatori in vista dell’esposizione presso l’importante sede dell’Artists’ Union of Armenia, dove si ammirano le opere dei seguenti artisti: Aram Danielyan (Armenia), Zack Demirtshyan (Armenia), Anush Ghukasyan (Armenia), Anna Grigoryan (Armenia), Anna Harutyunyan (Armenia), Ashot Harutyunyan (Armenia), Tehmine Harutyunyan (Armenia), Arthur Hovhannisyan (Armenia), Aram Isabekyan (Armenia), Arvin Kocharian (Armenia), Zara Manucharyan (Armenia), Lilit Meliqyan (Armenia), Paravon Mirzoyan (Armenia), Mary Moon (Armenia), Logo Oluwamuyiwa Adeyemi (Nigeria), Alessandro Pizzo (Italia), Maria Salmassian (Armenia), Arshak Sarkissian (Armenia), Josette Taramarcaz (Svizzera).
Sono annesse al progetto due interessanti sezioni. La prima, intitolata Educational, propone diversi workshop nei principali istituti armeni - tra cui il Tumo Center for Creative Technologies, il Panos Terlemezian Yerevan State College, State Academy of Fine Arts of Armenia - tenuti dagli artisti Roberto Pugliese, Roland Emile Kuit, Logo Oluwamuyiwa Adeyemi, Victor Ehikhamenor. La seconda, dal titolo Business in Art, offre in collaborazione con l’Unione Europea una conferenza sulla “Salvaguardia, protezione e valorizzazione del patrimonio culturale” e in collaborazione con AGBU una conferenza sulla “Regolamentazione del mercato dell’arte” per introdurre sempre di più gli standard internazionali nel settore artistico e culturale.
Nel contesto della mostra si susseguono numerosi eventi collaterali e talk con personalità del settore, quali critici, artisti, galleristi e collezionisti (cui si aggiungono anche assicuratori e trasportatori), dando vita a un ricco programma culturale.
La straordinaria rassegna “ICAE2018″ è inserita come evento collaterale nell’annuale vertice dell’Organizzazione Internazionale della Francofonia in Yeravan e coincide con la celebrazione dei 2800 anni dalla nascita della città di Yeravan. Entrambi gli appuntamenti faranno convergere un vasto pubblico formato da delegazioni ufficiali, presenze istituzionali e di rilievo provenienti da differenti nazioni.
Accompagna la mostra un esaustivo catalogo in due volumi, edito da Manfredi Edizioni, con testi in inglese del Ministro della Cultura Armeno, dei curatori Mazdak Faiznia e Marina Hakobyan e di Shaula International LLC. Il primo volume è dedicato a “Soundlines of Contemporary Art”, il secondo al progetto “Open Sounds of Contemporary Art”.
Si ringraziano Vahé Gabrache e Foundation Armenia Geneva.
COORDINATE MOSTRA
Titolo International Contemporary Art Exhibition: Armenia 2018 (ICAE2018). Soundlines of Contemporary Art
A cura di Mazdak Faiznia e Marina Hakobyan
Date apertura 25 settembre - 25 ottobre 2018
Inaugurazione venerdì 28 settembre, ore 19 - National Gallery of Armenia, 1 Aram Street, Yerevan, Armenia
SEDI
Armenian Center for Contemporary Experimental Art, 1/3 Buzand Street, Yerevan, Armenia
Orari: martedì - sabato, ore 11-17
Aram Kachaturian Museum, 3 Zarobyan Street, Yerevan, Armenia
Orari: lunedì - venerdì, ore 11-17; sabato 11-16:30
Cafesijan Center for the Arts, 10 Tamanyan Street, Yerevan, Armenia
Orari: martedì - giovedì, ore 11-17; venerdì - domenica, ore 10-20
Hayart Cultural Center, 7a Mashtots Street, Yerevan, Armenia
Orari: lunedì - sabato, ore 11-17
Artists’ Union of Armenia, 16 Abovyan Street, Yerevan, Armenia
Orari: martedì - domenica, ore 11-17
A. Spendiaryan Opera and Ballet National Academic Theater, 54 Tumanyan Street, Yerevan, Armenia
Orari: lunedì - sabato, ore 10-18
Armenian General Benevolent Union, 2/2 Melik Adamyan Street, Yerevan, Armenia
Orari: lunedì - venerdì, ore 9-18