Al Consiglio Europeo va in scena la paralisi dell’Europa
Giu 30th, 2018 | Di cc | Categoria: Esteri
Ancora una volta il Consiglio europeo decide di non decidere.
Quanto può ancora sopravvivere l’Europa,
prigioniera di questa eterna impasse? |
Il Consiglio europeo che si è svolto nei giorni scorsi ha offerto ancora una volta ai cittadini e al mondo uno spettacolo desolante di disunione e di opposti nazionalismi. “Questa Unione europea deve scegliere cosa vuole diventare” dice il Presidente del Movimento Federalista Europeo Giorgio Anselmi. “Se fosse sufficiente rafforzare e integrare un po’ di più il Mercato Unico per riuscire ad affrontare con successo le sfide del nostro tempo, l’Unione non sarebbe aggredita dai nazionalisti e dai populisti, che la stanno ormai prendendo in ostaggio. All’Europa serve un atto di coraggio, che deve arrivare prima di tutto dalle forze che credono nell’unità; il sistema di governance va cambiato radicalmente, bisogna superare lo stallo avviando la costruzione di una vera unione politica. Questa è l’unica soluzione se si vuole che l’Europa possa agire efficacemente ed essere vicina ai cittadini”. “Per questo la riforma dell’Eurozona è cruciale”, prosegue il segretario generale Luisa Trumellini, “perché in questo quadro l’unione economica e quella politica sono davvero urgenti e indispensabili. Nell’ambito del Mercato Unico a 27 il cambiamento non viene neanche preso in considerazione”. Francia e Germania, che con l’accordo di Meseberg hanno scelto di differenziare il quadro dell’Eurozona rispetto a quello dell’Unione europea indicando riforme specifiche potenzialmente importanti, sembrano disposte a capire questo punto. Ma ora servono proposte concrete. In vista delle elezioni europee del prossimo anno è indispensabile che le forze che credono nell’unità europea presentino ai cittadini il progetto di un vero cambiamento in Europa, con al centro la riforma politica ed economica dell’Eurozona e proposte effettive per rendere più efficace la cooperazione in molti settori cruciali (dalla politica migratoria, a quella estera e di difesa). Se non si vuole che le forze del sovranismo nazionale dilaghino e portino la costruzione europea all’implosione serve un soprassalto di visione e di coraggio: e serve ora, perché potrebbe essere già troppo tardi. |