RICHIEDENTI ASILO: LE PROPOSTE DEL TAVOLO HEMINGWAY
Giu 24th, 2018 | Di cc | Categoria: Cronaca NazionaleAl tavolo politico-letterario Ernest Hemingway di Puianello si è discusso dei “richiedenti asilo dei quali solo il 5-7% è nelle condizioni di ottenerlo” e sulle “beceri reazioni” nei confronti di Salvini che sta applicando quanto voleva fare Minniti, bloccato da Delrio (?).
Quasi tutti gli analisti oggi sono concordi nell’affermare che l’esodo biblico a cui assistiamo in questi anni è in parte dovuto a guerre, povertà, cambiamenti climatici, fame e oppressioni, ma in parte è organizzato, anche con la finalità di un’occupazione culturale e religiosa dell’Europa. Non si capisce, del resto, come una massa di disperati come quella che a milioni si muove verso l’Europa possa disporre di somme di denaro per i passaggi in mare e l’attraversamento dei deserti, che anche molti europei non hanno in tasca. Senza considerare che tremila euro, per un arabo o un siriano o un nigeriano, equivalgono a trentamila in Europa! A valle di tutto questo c’è il fallimento storico delle politiche di integrazione, sin dai tempi delle invasioni barbariche: la fine dell’impero romano cominciò quando le legioni furono date in mano, in buona parte, ai Goti.
Verità storica è che mentre la “politica senza Statisti, sulla base di imperativi progressisti ed umanitari, subisce e boccheggia, <turpi> gnomi della finanza si ingrassano”. Bisogna bloccare l’azione dei negrieri del XXI secolo che finanziano la tratta dei nuovi schiavi, questa volta catturati non con la forza ma con l’inganno. Per metterli a vivere nelle nuove bidonville e sfruttarli a tre euro all’ora.
La ricaduta sul territorio dell’ospitalità dei “richiedenti asilo”
Nel confermare che all’eterogeneo tavolo Hemingway già avevano reso note le proprie conclusioni sulle cause e sulle responsabilità dei dottor Stranamore che hanno portato alla attuale crisi geo-politica mondiale con conseguenti turbe e business migratorio , ritengono che l’Italia, paese non belligerante ed “umanitario per antonomasia”, di tale crisi ne sta subendo le conseguenze più nefaste con ripercussioni sociali ed economiche ancora per poco irreversibili.
E’ parere concorde nell’indicare ad un Governo ed un Parlamento “con la schiena diritta” cosa dovrebbero fare:
1. cominciare a dire che l’ONU è una <scatola vuota>, che è assurdo che cinque Paesi, col diritto di veto, ne limitino l’agire
2. che l’ONU dovrebbe istituire “zone protette militarmente” nei Paesi dove acute sono le tensioni politiche e sociali
3. nelle “zone protette” verificare lo status dei richiedenti asilo e solo questi collocarli nelle varie parti del mondo (non solo in Italia, come avviene attualmente)
4. l’Europa ed i suoi trattati debbono essere rivisti: sia una Europa dei popoli e non l’Europa delle scorribande della finanza
5. la NATO (ora diventata, con lo scioglimento del Patto di Varsavia un anacronismo militare) va sciolta sostituita da un esercito europeo affiancato da una forza di Pace di agronomici <armati> di fertilizzanti
6. Rivedere ruolo e conti della FAO il cui bilancio è in larghissima misura <sperperato> nel suo auto-mantenimento
7. Lotta mondiale alla povertà con investimenti, sotto l’egida dell’ONU, nei Paesi dove più acuti sono i fenomeni di insufficienza alimentare.
8. Tornando all’Italia e rispettandone lo “spirito umanitario per antonomasia”e per darle forza nel sostenere che è solo l’ONU che può <arginare il fenomeno migratorio>, questa dovrebbe applicare le leggi del mare. Le leggi del mare impongono che chiunque sia in difficoltà, debba essere soccorso. Soccorso sì, ma poi…, riportarlo da dove è venuto.
9. Già esistono leggi che consentono di avere, per chi lo merita ed a tempo debito, lo status di cittadino italiano. Lo Ius Soli nulla ci azzecca così come è un affronto agli esodati “regalare pensioni” a chi nulla ha versato di contributi ma ha solo effettuato il ricongiungimento (basta, basta Regalein l’è mort e so fradel al stà mel – Regalino è morto e suo fratello sta male)
Questo, nel rispetto delle vere <leggi umanitarie> dovrebbe fare l’Italia, la nostra Patria.
I “Ministri” del tavolo Hemingway, da “nessuno qual sono” offrono la propria riflessione alle “intelligenze” (si fa per dire) dei vari partiti. Non importa di quale “colore” siano. E’ in gioco il destino del mondo. Questo non è motivo sufficiente per superare le ideologie od i “colori”? Al tavolo Hemingway ritengono di sì.
Ad maiora
Giannola Raffaele