Il nemico numero uno delle donne? Si chiama fumo
Mag 22nd, 2018 | Di cc | Categoria: Cronaca NazionaleFuma poco meno della metà delle italiane, 4 su dieci tutti i giorni. Nel fumo vedono un antistress e tre su quattro hanno provato a smettere. L’identikit del tabagismo al femminile in Italia in un’indagine promossa da Fondazione Umberto Veronesi. Nel 2018 un premio alla ricerca e spirometrie in piazza a Milano.
In Italia aumentano le malattie correlate al tabacco nella popolazione femminile, il tasso di fumatori fra gli uomini continua a diminuire, ma il numero delle fumatrici torna invece a crescere. Nuovi dati indicano che il rischio è probabilmente ancora sottostimato. Secondo un’ampia indagine promossa da Fondazione Umberto Veronesi e condotta da AstraRicerche: fuma il 45% delle donne e il 38,6% lo fa tutti i giorni. Sono molte di più di quante siamo abituati a pensare e, se non si riuscirà a invertire questa tendenza, l’impatto sulla salute femminile nei prossimi decenni sarà disastroso. Per queste ragioni la Fondazione Umberto Veronesi ha dedicato al tema “Donne e fumo” il suo impegno in vista del World No Tobacco Day del 31 maggio e per tutto il 2018. Fra le principali novità la prima edizione del Premio alla miglior ricerca sul tabagismo femminile, in collaborazione con la Società Italiana di Tabaccologia, e una mattinata dedicata alla prevenzione con la spirometria in Piazza della Scala a Milano.
L’indagine
Quante donne fumano realmente in Italia? Chi sono? Perché fumano e, soprattutto, perché non smettono? Per rispondere a queste e tante altre domande, la Fondazione Umberto Veronesi ha affidato ad AstraRicerche l’indagine “Le donne e il fumo in Italia”. La ricerca ha coinvolto un campione di 1.502 donne italiane fra i 15 e i 65 anni e ha restituito un dato allarmante: alla domanda “in un giorno, di media, quante sigarette fuma?” ha risposto “mai” poco più della metà del campione. Il 34.7% fuma 3 o più sigarette al giorno, il 9.7% fuma ‘non tutti i giorni, a volte’ o ‘1-2 sigarette al giorno’. Dieci donne su cento accendono almeno 16 sigarette al giorno. L’abitudine al tabacco è più diffusa fra le donne mature, più al Sud che al Nord. Aumenta rispetto a dieci anni fa la percezione che il fumo sia un’abitudine diffusa fra colleghe, amiche e familiari, e un quinto delle italiane vive con qualcuno che fuma in casa. Perché si fuma? I 2 motivi indicati sono i più vari, ma a prevalere sono il bisogno di rilassarsi e stemperare le tensioni quotidiane. Smettere interessa alla gran parte delle fumatrici, ma prevale una scarsa fiducia nella capacità di lasciarsi il tabacco alle spalle. Tre su quattro ci hanno già provato almeno una volta. Per le più giovani l’ostacolo determinante sono gli amici che fumano, ma è diffusa anche la sottovalutazione del danno. Una su dieci teme di ingrassare.
Perché è urgente agire
Le nuove diagnosi e la mortalità per tumore del polmone sono in aumento fra le italiane, con un trend in salita che riflette l’aumento di donne fumatrici di trent’anni fa. Fra il 1999 e il 2010, mentre i casi di tumore del polmone negli uomini scendeva del 2,5% l’anno, nelle donne saliva del 2,4%. I tumori del polmone, ancora oggi assai complessi da curare, sono solo uno dei costi da pagare al tabagismo femminile. Il fumo di sigaretta infatti è causa di almeno 25 diverse malattie e 18 forme di tumore. Per le donne inoltre il fumo compromette la fertilità e la salute riproduttiva, si lega a menopausa precoce e fragilità delle ossa. Contrastare l’epidemia di tabagismo attuale deve essere un impegno prioritario in sanità, aiutando le più giovani a evitare la dipendenza, sensibilizzando le fumatrici e sostenendo le donne che intendono smettere.
L’impegno di Fondazione Umberto Veronesi
La Fondazione Umberto Veronesi ha quindi ritenuto indispensabile rafforzare il suo impegno per la lotta al tabagismo e per la salute delle donne, con la guida e la supervisione del Comitato Scientifico di No Smoking Be Happy, il progetto di lotta al fumo nato nel 2008. “Dobbiamo rapidamente invertire questo trend negativo di diffusione del fumo nelle donne. In Europa la mortalità per tumore polmonare ha superato quella per tumore del seno, diventando prima causa di morte oncologica nelle donne, primato valido fino a poco fa solo per gli uomini. Come medici ci accorgiamo di come sempre più donne si presentino ai nostri ambulatori per tumore polmonare e patologie cardiovascolari correlate al fumo, ahimè spesso in fase avanzata di malattia. Questa indagine è il punto di partenza per una rinnovata attività di ricerca, educazione e comunicazione focalizzata sul fumo nelle donne. Servono azioni volte a prevenire il consumo di tabacco, a ridurlo, ma anche a migliorare la diagnosi precoce delle malattie a cui sono più esposte le fumatrici” – afferma Giulia Veronesi, membro del Comitato Scientifico di No Smoking Be Happy e Responsabile della Sezione di Chirurgia Robotica presso l’Istituto Clinico Humanitas di Milano. ? Nel 2018 la Fondazione bandisce la prima edizione del Premio per la migliore ricerca su fumo e donne, a fianco della Società Italiana di Tabaccologia (SITAB). Il riconoscimento - del valore di 2.500 euro, sarà consegnato a un ricercatore under 40 iscritto alla SITAB nel corso del congresso nazionale in programma a Firenze l’8 e il 9 novembre, con lo scopo di «incentivare, selezionare e diffondere progetti e ricerche che abbiano come finalità la lotta al fumo di tabacco e ai suoi danni nel genere femminile» (bando sul sito tabaccologia.it). ? Nel mese di maggio inoltre il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, in virtù del Protocollo d’Intesa siglato con Fondazione Umberto Veronesi, ha invitato i docenti della scuola primaria e secondaria di primo e secondo grado a organizzare una lezione di educazione alla salute contro il fumo di sigaretta con il supporto di materiali educativi, disponibili sul sito di Fondazione Veronesi www.fondazioneveronesi.it: una guida operativa per i docenti; il cartone animato “Stai ancora fumando?” e la video info-grafica “Spegni l’ultima” (sui danni che il fumo provoca al corpo umano); il video educativo sui danni fisici, psicologici provocati dal fumo, le implicazioni etiche e gli aspetti socio-economici del consumo di tabacco; la Carta dei Diritti del non fumatore in formato poster da appendere. ? La Fondazione prosegue ilsuo impegno nel finanziamento alla ricerca scientifica d’eccellenza, sostenendo fra gli altri anche ricercatori che lavorano per migliorare la diagnosi e la cura di malattie correlate al fumo, come varie forme di tumore e le malattie cardiovascolari. ? Produce e offre informazioni e contenuti divulgativi chiari e scientificamente rigorosi: dal sito www.fondazioneveronesi.it (area download) è possibile scaricare gratuitamente il manuale “Fumo. Domande e risposte per comprendere e scegliere”.
A Milano in piazza per la salute del respiro
Dal 29 al 31 maggio torna in Piazza della Scala, a Milano, la sigaretta gigante della campagna «Spegni l’Ultima» e la mostra sui danni del fumo al corpo umano «Cosa succede al tuo corpo quando fumi?». Il 31 maggio, dalle 10 alle 16, i fumatori potranno sottoporsi a una spirometria gratuita per verificare lo stato di salute dei loro polmoni. “La prevalenza della BPCO nel sesso femminile sta aumentando più rapidamente che nel sesso maschile, in particolare nelle donne giovani” - afferma Francesco Blasi, Professore Ordinario di Malattie Respiratorie presso il Dipartimento di Fisiopatologia medico-chirurgica e trapianti dell’Università degli Studi di Milano e Direttore della Pneumologia de IRCCS Fondazione Cà Granda Policlinico di Milano. “Negli Stati Uniti le ospedalizzazioni e le morti delle donne correlate con la BPCO hanno superato quelle degli uomini. La suscettibilità maggiore allo sviluppo della malattia nelle donne non è del tutto chiarito, probabilmente vi è una maggiore suscettibilità al danno da fumo, ma dobbiamo anche tenere presente altri possibili fattori come le dimensioni più ridotte del polmone, l’impatto degli estrogeni sugli effetti del fumo, esposizioni ambientali e come il periodo peri menopausale sia un momento di accelerazione della perdita della funzione polmonare. D’altra parte diversi studi hanno dimostrato come la risposta al trattamento con broncodilatatori sia migliore nel sesso femminile. La terapia di base per la BPCO sono i broncodilatatori. I più recenti studi mettono in evidenza come nella BPCO lieve un trattamento con singolo broncodilatatore della classe degli anticolinergici induce un significativo miglioramento della sintomatologia e della funzione polmonare e una riduzione delle riacutizzazioni. Nei soggetti sintomatici con BPCO da moderata a molto grave l’uso di due broncodilatatori con meccanismi d’azione diversi consente di ottimizzare la broncodilatazione ottenendo un miglioramento dei sintomi, della funzione polmonare e una riduzione delle riacutizzazioni. Sarebbe quindi da riservare ai soggetti con storia di allergie, asma, riacutizzazioni frequenti e valori ematici di eosinofili superiori a 300 cellule/ml l’aggiunta in terapia dello steroide inalatorio” All’esame si sottoporrà anche Pierfrancesco Majorino, Assessore Politiche Sociali, Salute e Diritti. “Il Comune di Milano è convintamente a fianco di ogni iniziativa che si ponga l’obiettivo di diffondere la cultura della salute. Quella contro il tabagismo, in particolare, è una battaglia che riguarda non solo i fumatori, ma anche chi sta loro accanto e subisce le conseguenze delle loro scelte. In questo senso, la collaborazione pubblico-privato e la sinergia con realtà come la Fondazione Umberto Veronesi è fondamentale per l’Amministrazione” - afferma Pierfrancesco Majorino. Negli stessi giorni si terranno anche laboratori interattivi nelle scuole secondarie di secondo grado del capoluogo lombardo. Queste attività sono realizzate grazie al sostegno non condizionato di Novartis.