CYBER SECURITY. Oggi a Napoli la 4’ tappa del roadshow L’evoluzione della sicurezza nell’ecosistema 4.0
Mag 21st, 2018 | Di cc | Categoria: Cronaca di NapoliLa digitalizzazione pervade la vita quotidiana, da casa al lavoro. E non solo per via dei computer e dei telefoni. Le automobili e le telecamere per il controllo degli accessi nelle case, le centrali di controllo domotiche e i chip per la localizzazione degli animali domestici, i robot in linea di montaggio e i sensori che leggono la loro efficienza, le piattaforme che governano la micrologistica cittadina e i satelliti che tengono monitorato il clima in ogni istante, le macchine per le analisi mediche e i mezzi di comunicazione… I chip e il software sono ovunque e sono connessi alla rete. Alimentano le opportunità e i rischi. Favoriscono lo sviluppo di servizi ai cittadini e suggeriscono nuovi modelli di business per le imprese, attraverso la gestione dei processi di approvvigionamento, produzione e vendita tramite le tecnologie di rete. Ma offrono il fianco a sempre nuove e pericolose azioni di cyber crime, in grado di violare il “sistema impresa” e minarne drasticamente la capacità competitiva.
Si è svolta questa mattina a Napoli la quarta tappa del roadshow “Cyber Security. L’evoluzione della sicurezza nell’ecosistema 4.0” organizzato da Nòva 24 - Il Sole 24 Ore, in collaborazione con l’Unione Industriali Napoli, l’Università degli Studi Parthenope e il CINI presso Villa Doria d’Angri, con l’obiettivo di diffondere tra le aziende, in particolar modo le PMI, la conoscenza sul tema della sicurezza informatica e sulle ricadute del fenomeno sul sistema imprenditoriale.
I lavori, coordinati da Luca De Biase, caporedattore del Sole 24 Ore, si sono aperti con l’introduzione di Ambrogio Prezioso, Presidente dell’Unione Industriali Napoli, e di Alberto Carotenuto, Magnifico Rettore dell’Università degli Studi Parthenope, che ha evidenziato: “Si tratta di un evento che testimonia il grande impegno di tutte le università campane per fornire risposte concrete alla crescente necessità di professionisti esperti delle problematiche della cyber security. La cyber security è una priorità – sia a livello nazionale che europeo – e le università raccolgono con coraggio e responsabilità la grande sfida a cui sono chiamate a rispondere. In particolare, l’Università “Parthenope”, oltre ad essere uno dei nodi del Laboratorio Nazionale Cyber Security del CINI, è anche stata la sede campana dell’edizione di quest’anno della Cyber Challenge (https://cyberchallenge.it/), l’iniziativa congiunta delle università italiana per preparare la prossima generazione di cyber defenders”.
A fare quindi il punto sull’attività di ricerca e di formazione sulla cybersecurity all’Università degli studi Parthenope è stato il responsabile Nodo Parthenope del Lab. Nazionale CINI Luigi Romano.
Il compito di approfondire il tema del valore dei dati protetti è stato affidato ad Antonio Palumbo, Sales Manager Public and Private Business Market Campania and Basilicata TIM. «L’evoluzione 4.0 delle aziende ha, tra le conseguenze, la produzione di una notevole quantità di dati che descrivono il modo di lavorare delle imprese e ne rappresentano, in sostanza, “l’identità” – ha sottolineato Palumbo -. I dati sono il nuovo asset aziendale e la loro protezione richiede un insieme di competenze quali la gestione delle reti fisse e mobili, la conoscenza dei modelli di cloud computing e l’integrazione di tecnologie hardware e software. Questi fattori, combinati nel modo opportuno, costruiscono il valore del dato protetto. TIM mette a disposizione il proprio know how e le risorse tecnologiche per la gestione di tutte le componenti che sono alla base della cybersecurity, a beneficio di aziende, pubbliche amministrazioni e cittadini».
La seconda parte della mattinata è stata dedicata ad analizzare alcuni temi chiave per lo sviluppo di sistemi efficaci di prevenzione del cyber crime: dal ruolo delle attività di ricerca e trasferimento tecnologico in tema di sicurezza alle sfide aperte ed alle opportunità di business del settore, dall’identificazione di presidi, strutture e processi per una efficace gestione del Rischio Informatico e della CyberSecurity sino all’analisi del framework europeo e degli schemi nazionali quando si parla di certificazione di sicurezza informatica.
A parlare di questi temi si sono succeduti Antonino Mazzeo, Presidente del Centro Regionale Information Communication Technology scrl (CeRICT) dell’università degli Studi di Napoli Federico II, Valentina Casola, Professore Associato Dipartimento di Ingegneria elettrica e Tecnologie dell’Informazione dell’Università di Napoli Federico II, Rocco Mammoliti, Responsabile della Sicurezza Informatica di Poste Italiane, e Rita Forsi, Direttore ISCOM.
La sicurezza informatica poggia le basi anche sul ruolo giocato da alcune figure professionali: i lavori sono proseguiti con l’approfondimento sulla CyberNotary, a cura di Michele Nastri, Consigliere responsabile settore informatico del Consiglio Nazionale del Notariato, Presidente Notartel s.p.a., e sul ruolo dei technology provider per la sicurezza dell’ecosistema 4.0, che è stato illustrato da Giorgio Mosca, Strategy & Technology Director, Security & Information Systems Division di Leonardo.
E’ stato quindi analizzato un caso specifico di gestione della cybersicurezza, quello delle navi mercantili: a fare un quadro delle best practice è stato Dario Bocchetti, Energy Saving and Innovation Manager Grimaldi Group.
I lavori si sono conclusi con due focus: il primo, a cura di Alberto Meneghini, Managing Director Accenture, ha offerto una panoramica sulle modalità per colmare il gap degli attacchi cyber, mentre Giuseppe Mocerino, CEO di Netgroup, ha analizzato i rischi che nascono nei sistemi di Industry 4.0 ed le modalità per affrontarli.
La prossima tappa del roadshow Cyber Security sarà a Torino l’8 ottobre.